L’occasione della visita all’azienda Vecchie Terre di Montefili è stata la manifestazione annuale Vino al Vino che si svolge a Panzanonel “cuore” del Chianti Classico, quello del Gallo Nero.

Manifestazione diversa quest’anno causa ristrettezze anti-covid. Non il consueto allestimento nella piazzetta del borgo chiantigiano ma visite dirette nelle aziende dove poter recepire le storie, i racconti, toccar con mano i filari nelle vigne, entrare nelle buie cantine storiche, assaggiare in loco i vini frutto di diverse vendemmie. Insomma conoscere meglio il territorio e i personaggi che lo rendono, come in questo caso, famoso.

Conosco Stefano Toccafondi, responsabile del commerciale, perché conosciuto durante un banco d’assaggio in un ristorante dalle mie parti. E Stefano Toccafondi mi ha ricevuto in azienda facendomi da “cicerone” e seguendomi successivamente durante gli assaggi.

Vecchie Terre di Montefili. Le vigne

«Vecchie Terre di Montefili significa “vecchie terre di Montefili” (non è un bisticcio ma una affermazione), essendo Montefili il nome della collina dove si trovano i nostri vigneti.

Sono terre veramente antiche con radici profonde e storie da raccontare che sono passate di mano negli anni, dai romani ai monaci ed infine a noi. I sogni e i trionfi di una cantina collinare nel cuore del Chianti Classico. La storia di Montefili in piedi sulle spalle dei giganti. Duemila anni di evoluzione».

Inizio non da poco, di quelli da presentazione di una enciclopedia composta da più volumi.

Non riporto tutta la storia raccontata attraversando secoli e secoli. Mi soffermo nel recepire e riportare l’ultima parte, quella segnata dal mese di settembre 2015 quando Vecchie Terre di Montefili è passata agli investitori americani Nicola Marzovilla, Frank Bynum e Tom Peck Jr, tre compagni italofili, in parti uguali curiosi, audaci e coscienziosi.

Ma fare “grandi vini” e proseguire nella Storia (S maiuscola d’obbligo) di questa azienda era necessario affidarsi alle mani di qualcuno o qualcuna con una profonda sensibilità all’interpretazione dei vecchi vitigni e l’ambizione di proiettare Montefili nel futuro.

Serena Gusmeri

Condividendo la convinzione che il ruolo di un grande enologo o enologa è semplicemente quello di guidare la natura, i tre compagni italofili hanno scelto una giovane enologa, Serena Gusmeri, dopo una semplice passeggiata nelle vigne.

«La prima volta che io e Serena camminammo tra le vigne – è Frank Bynum che riporta nella presentazione aziendale – e parlammo di quanto fosse speciale Montefili, fummo entrambi convinti che fosse la terra a dover guidare i vini. Quel pomeriggio tutto fu deciso: sapevamo entrambi che era esattamente quello che volevamo. Portare Serena a Montefili fu come dotare l’azienda di una vestibilità perfetta».

A parlare adesso è Serena Gusmeri: «In cantina un impegno per la terra. I nostri vini sono una pura espressione di vite, sito ed etica. La nostra vinificazione non segue una ricetta. Permettiamo ad ogni annata di essere un viaggio di scoperta dettato dalle sue condizioni.

Vogliamo comunicare il Sangiovese e tutte le sue gloriose sfumature. Siamo pastori della natura, ma non sottovalutiamo l’importante ruolo del vignaiolo, un ascoltatore e interprete che deve prendere ogni decisione pensando all’ambiente».

Caro Stefano, adesso è il momento di assaggiare i vini e scoprirne le verità.

Vecchie Terre di Montefili. Chianti Gran Seleizone

Chianti Classico. Una tesi sul Sangiovese

Note aziendali: Produciamo tre Chianti Classico da Sangiovese al 100% che dimostrano le sconfinate idiosincrasie di ogni angolo dei nostri vigneti. Ogni appezzamento di terreno trova la sua vera espressione attraverso le uve raccolte e le lavoriamo delicatamente in cantina per preservare un vero senso del luogo.

– Chianti Classico 2017. Sangiovese 100%. Altitudine: 500m slm Terreno: collinare Galestro e Alberese Vigneti impiantati alla fine degli anni novanta Sistema di allevamento: Cordone speronato. Vitigno: Sangiovese 100%.

Vinificazione: Vasche di acciaio inox con lieviti indigeni. Affinamento: 15 mesi minimo in botti di rovere grande (30 hL). Affinamento in bottiglia: 6 mesi. Godibile e goloso, dove frutto e sapidità sono alleati di una beva inarginabile. Ottimo 89/100

– Chianti Classico Gran Selezione 2016. Altitudine: 500m slm. Terreno: collinare Galestro e Alberese. Età Vigneto: Vigneti impiantati alla fine degli anni ottanta. Sistema di allevamento : cordone speronato e guyot. Vinificazione: Vasche di acciaio inox con lieviti indigeni.

Affinamento: minimo 22 mesi in botti di rovere di grandi dimensioni (30 hL e 20 hL). Affinamento in bottiglia: minimo 6 mesi. Trama tannica serrata foderata da frutti di bosco e il tutto ricco di dettagli espressi con eleganza. Eccellente, 91/100

Montefili. Vigna Vecchia

– Chianti Gran Selezione Vigna vecchia 2016. Altitudine: 500m slm. Terreno: collinare Galestro e Alberese. Età Vigneto: Vigneto anno di impianto 1981. Sistema di allevamento : Cordone speronato. Vinificazione: Vasche di acciaio inox con lieviti indigeni.

Affinamento: 26 mesi in rotazione tra botti grandi di rovere (30hL) e botti più piccole (10hL). Affinamento in bottiglia: minimo 8 mesi. Un assaggio in linea con lo stile Vecchie Terre di Montefili. Questo 2016 rivela una centralità del frutto, tannini serrati da addomesticare. Un vino in fase scalpitante ma di sicura prospettiva. Eccellente , voto 92/100

Super Tuscans. Vini di culto da vecchie vigne

Note aziendali: Bruno di Rocca e Anfiteatro sono super toscani audaci e puri da vigneti di quasi 50 anni. Imbottigliati in piccolissime quantità, bere questi vini significa scoprire l’anima stessa di queste terre antiche.

Montefili. Bruno di Rocca

– Bruno di Rocca 2016: Cabernet Sauvignon 80%, Sangiovese 20%. Altitudine: 500m slm. Terreno: collinare Galestro. Età Vigneto: Vigneti impiantati primi anni ’80. Sistema di allevamento: Cordone speronato. Vitigni: Cabernet Sauvignon 80%, Sangiovese 20%. Vinificazione: Vasche di acciaio inox con lieviti indigeni.

Affinamento: 28 mesi minimo in botti piccole (10 hL), tonneaux (5 hL) e 5% in barriques. Affinamento in bottiglia: minimo 12 mesi. Struttura tannica piuttosto marcata e una scorta abbondante di frutto. Ricco nel corredo aromatico. Eccellente, voto 93/100

– Anfiteatro 2016. Sangiovese 100%. Altitudine: 500m slm. Terreno: collinare Galestro. Età Vigneto: Vigneto anno di impianto 1975 (primi impianti dell’azienda). Sistema di allevamento: Cordone bilaterale.

Vinificazione: Vasche di acciaio inox con lieviti indigeni. Affinamento: Minimo 28 mesi in botti piccole (10hL) e tonneaux (5hL). Affinamento in bottiglia: minimo 12 mesi. Si annuncia ricco, potente, lungo con un tessuto tannico elegante. Eccellente, voto 93/100

Montefili. Anfiteatro

«I vini Montefili sono i vini che vogliamo versare a cena, da regalare ai nostri cari e spiegare a uno sconosciuto quello che abbiamo nel cuore». Chapeau!

Urano Cupisti

Visita e assaggi effettuati il 20/09/2020

Vecchie Terre di Montefili
Via S. Cresci, 45,
Loc. Panzano – Greve in Chianti (FI)
Tel. +39 055 853739
info@vecchieterredimontefili.com
www.montefiliwines.com