UNA STORIA DI FAMIGLIA

“Si racconta che Luigi Einaudi non mancò mai una vendemmia, anche nei lunghi anni che trascorse a Roma, come governatore della Banca d’Italia, Ministro e Presidente”. C’è da crederci visto quanto e come gli storici hanno tramandato la sua figura.

In un racconto dello scrittore Ennio Flaiano ritroviamo il pragmatismo, la sobrietà, la parsimonia piemontese, l’attaccamento alle proprie origini contadine che lo distinsero per tutta la vita.

“Le tre generazione successive hanno fatto tesoro della sua lezione e condiviso i suoi stessi valori. Agricoltura e viticultura sono cambiate, i mezzadri sono stati sostituiti da coltivatori salariati, con preparazione e competenze diverse. Eppure la famiglia Einaudi ha mantenuto vive molte tradizioni contadine, lasciando per esempio la conduzione dei poderi alle famiglie che da sempre abitavano le cascine. Chi ha guidato l’azienda ha saputo portare a compimento la visione – così moderna e lungimirante – del fondatore e si è impegnato per migliorare la qualità dei propri vini, contribuendo ad affermarne l’identità e l’eccellenza”.

Il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi (foto storica)

A parlare Lorenza Abbona, incontrata al banco Poderi Luigi Einaudi durante il recente Merano WineFestival. Lorenza, all’interno dell’Azienda, ricopre il delicato compito dell’Export, Accoglienza e Pubbliche Relazioni.

L’ECCELLENZA PRIMA IN VIGNA

Tredici cascine posizionate nei migliori Cru della Langa per un totale di 150 ettari di cui 60 vitati.

Vigneti San Giacomo, San Luigi e Madonna delle Grazie, il terroir del Dolcetto;

– Vigneti Bric Micca a Neive;

– Vigneti Bussia a Monforte d’Alba, Terlo e Cannubi a Baroilo, il terroir del Barolo.

LA CANTINA

Poderi Einaudi

“Il cuore pulsante dell’azienda è rappresentato dalle persone che ogni giorno portano avanti con passione ed  impegno il proprio lavoro. Un team di uomini e donne che riescono a fare propria la filosofia dell’azienda e che si adoperano al meglio per garantire la massima qualità dei prodotti a marchio Einaudi”.

A guidare il team c’è Matteo Sardagna Einaudi, che ha “assorbito i valori le passioni e le tradizioni di famiglia: un’eredità importante che si è impegnato a valorizzare, cogliendo le sfide della globalizzazione e trasformando i Poderi Luigi Einaudi in un brand riconosciuto nel mondo”.

Come Winemaker Giuseppe Caviola, enologo tra i più quotati nel panorama italiano.

GLI ASSAGGI

I vini presentati al Merano WineFestival, per regolamento della manifestazione, non possono essere molti. Questi a seguire gli scelti da Poderi luigi Einaudi a rappresentare la filosofia aziendale.

Luigi Einaudi Langhe Rosso Doc 2013

Note aziendali: Nato nel 1997 per celebrare il centenario della fondazione dei Poderi, è il risultato di un assemblaggio di uve Cabernet, Nebbiolo, Merlot e Barbera coltivate dall’azienda Einaudi in Barolo, Neive e Dogliani.

Le mie considerazioni: Ottima espressione olfattiva, distinta nelle sue nuances. Al palato finezza e precisione con finale soddisfacente. Ottimo, voto 88/100

Vigna Tecc Dogliani Superiore Docg 2016

Note aziendali: Con l’annata 2005 nasce la DOCG Dogliani, risultato di un lungo percorso di crescita della zona e dei produttori che ha portato il Dolcetto ad assumere maggior complessità e ricchezza, dimostrando una notevole tenuta nel tempo. Il nuovo disciplinare impone un invecchiamento minimo di un anno.

Ha le stesse caratteristiche di base del Dogliani DOCG, esaltate dalla vinificazione separata di uve che provengono da un assemblaggio bilanciato di dolcetti dei vigneti meglio esposti di proprietà posti sui “sorì” di Madonna delle Grazie in Dogliani. Dopo un anno di maturazione in botti di legno di media capacità e affinamento in vetro denota tutta la sua tipicità.

Le mie considerazioni: Rubino violaceo, Mirtilli, mandorle e anche il floreale violaceo. Stuzzicante verve tannica che lo rende facilmente bevibile. Grande Dolcetto da medio invecchiamento. Ottimo, voto 89/100

Barolo Cannubi Docg 2014

Note aziendali: Nasce dalla Vigna Cannubi della Tenuta Einaudi nei Cannubi a Barolo posta a 220 m., esposta a Sud e Sud-Est e composta da marne grigio-biancastre di Sant’Agata, ricche in sabbia. La caratteristica tannicità assicura lunga tenuta in bottiglia, fino a 25-30 anni e oltre nelle migliori annate.

Poderi Luigi Einaudi Barolo

In vinificatori d’acciaio, con controllo della temperatura di fermentazione (30-32°C), con macerazione post fermentazione, e svinatura dopo 22-25 giorni, travasi e malolattica completata con il mantenimento della temperatura. Svariati mesi di maturazione in botti di rovere, quindi un lungo riposo in bottiglia per completare l’affinamento.

Le mie considerazioni:  Stilisticamente impeccabile. A partire dal colore. Caleidoscopio di note infinite. Al palato semplicemente di perfetta misura. Eccellente, voto 93/100.

Ricordo quanto dicono i francesi quando si trovano al cospetto di vini eccellenti: “valore sicuro”.

Valore delle grandi vigne possedute, alto profilo qualitativo e stilistico e seguire i cru nel tempo: la filosofia di Poderi Luigi Einaudi. Chapeau!

 Urano Cupisti

 

Poderi Luigi Einaudi

Borgata Gombe 31 – Cascina Tecc

Dogliani (Cn)

Telefono: 0173 70191

 info@poderieinaudi.com

 www.poderieinaudi.com