L’Oltrepò Pavese del vino lancia il progetto di rinnovamento e di valorizzazione di un patrimonio vitivinicolo che vanta numeri impressionanti e necessita di ritrovare qualità, tipicità e valore commerciale.

A Palazzo Lombardia, sede della giunta regionale, si è dato l’avvio al progetto “Un Tavolo Oltrepò per il vino” che la Regione Lombardia, per iniziativa dell’Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi ha istituito, con il coordinamento tecnico dell’Ente Regionale di Sviluppo Agricolo e Forestale.

Sono stati ufficialmente costituiti i seguenti sei tavoli di Denominazione: Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG; Pinot Nero e Riserva Rossa dell’Oltrepò Pavese; Oltrepò Pavese Riesling; Bonarda dell’Oltrepò Pavese; Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese e Buttafuoco.

Il progetto per questa importante realtà produttiva della Lombardia è stato sostenuto dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, Sen. Gian Marco Centinaio che al termine dell’incontro ha dichiarato:

“L’Italia, a livello mondiale, è il più importante produttore di vino. Questo percorso, iniziato oggi, implica una maggiore collaborazione e coesione progettuale tra tutti i soggetti coinvolti finalizzata non solo alla valorizzazione dei nostri vini ma dell’intero territorio, sotto il profilo turistico ed economico.

Il mio obiettivo è dare una mano al mio territorio, mettendo a disposizione la struttura del Ministero delle Politiche agricole, alimentari forestali e del Turismo e il Comitato Vini che abbiamo nominato. L’importante è che ci siano dei progetti importanti e vincenti da condividere. In quest’ottica sarà fondamentale continuare a fare squadra perché il potenziale dell’Oltrepò deve essere sviluppato nel migliore dei modi, e pronto per le nuove sfide che dovrà cogliere come l’OCM Vino, per permettere alle aziende di fare business e lavorare nel migliore dei modi.

Dobbiamo, in ultimo, puntare sulla qualità di quello che produciamo, anziché solo sulla quantità, perché porterà ad un livello di reddittività maggiore. Da parte mia c’è la massima collaborazione. Occorre fare squadra e iniziare a essere orgogliosi del nostro territorio.”

Il Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese

Il consorzio si è ufficialmente costituito, a seguito delle disposizioni legislative in materia, nella primavera del 1977. Tra i soci fondatori c’è la Cantina di Santa Maria della Versa, quella di Broni, Retorbido, Montescano, Montù Beccaria, San Damiano al Colle e Stradella, di Torrazza Coste e Codevilla, di Canneto Pavese e altri 33 produttori  alcuni dei quali capostipiti di aziende ancora oggi saldamente presenti sul mercato.

Fra i signori del vino di questo territorio è bene citare Antonio Denari, Italo Compagnoni, Arcangelo Testori, Francesco Quaquarini, Carlo Boatti, Tullio Bellani, Antonio Giorgi, Franco Vercesi, Enzo Padroggi e Pietro Agnes: tutti protagonisti di un Rinascimento del vino in questa importante area vitivinicola italiana.

Il Consorzio del 1977 non era altro che l’evoluzione del Consorzio Vini Tipici e Pregiati Oltrepò Pavese, che in precedenza radunava già – dal 1961 – parecchie aziende produttrici di vino e alcune delle Cantine Sociali presenti sul territorio oltrepadano.

In questa fase di cambiamento c’è anche un brand che cambia: si passa dal logo che rappresentava la botte di legno in fase di svinatura con la vinaccia appena tolta dal boccaporto (1961), all’immagine del 1977 raffigurante un jolly portafortuna vestito di rosso, con la coda terminante a foglia di vite, immagine che subirà un leggero restyling nel 2011.  In mezzo, 1994, viene adottata l’immagine del Signore del Brio.

LA DENOMINAZIONE OLTREPÒ

Il territorio su cui insiste la Denominazione Oltrepò è la parte collinare dell’omonima zona situata a sud del grande fiume, il Po (tanto decantato da Gianni Brera), che attraversa la provincia di Pavia da Ovest a Est.

L’Oltrepò è la composizione di quattro principali vallate orientate all’incirca secondo la direttrice Sud – Nord che collegano il clima mediterraneo marino della Liguria a quello più continentale della Pianura Padana. Iniziando da Ovest troviamo la Valle Staffora, la Valle Coppa, la Valle Scuropasso, e la Valle Versa.

La cospicua superficie incontra terreni dal calcareo al misto, all’argilloso e microclimi diversi tra di loro attribuendo, di conseguenza, diversità di vocazioni produttive viticole.

Zone più vocate a vitigni di bacca rossa, si alternano a quelle più idonee alle produzioni di uve bianche. Entrando nello specifico, il Pinot Nero trova la sua più frequente collazione e rispondenza qualitativa nella centrale Valle Scuropasso; la Croatina è ben rappresentata ed organoletticamente espressa al centro e nell’ estremità Est; il Barbera alternato al Croatina è più presente nelle due vallate occidentali; il Riesling più vocato nei terreni calcarei, è più coltivato nella centrale Valle Coppa.