Prosegue e si rafforza il binomio vino-arte della Cantina Majolini con il progetto “Majolini199”, che coinvolge Luciano Molinari, maestro ebanista formatosi all’atelier Fornasetti. Il punto di partenza di questa nuova idea è l’ebanisteria – l’arte di comporre decorazioni, mosaici o disegni utilizzando soltanto legno di varietà, colori e densità diverse

Ho conosciuto Luciano Molinari per caso – racconta Simone Maiolini, Amministratore Delegato – durante una sua personale quest’estate. Le sue opere mi sono sembrate fantastiche: sono mosaici composti da tantissimi pezzi di legno assemblati in modo geniale. I colori e gli spessori diversi mi hanno ricordato la parete di roccia che si trova nella nostra cantina. Ho così proposto all’artista di venire a trovarmi per vedere se poteva nascere un nuovo percorso artistico comune”.

Le opere di Luciano Molinari sono composizioni di piccoli cubetti lignei che, in effetti, possono ricordare, per i differenti colori dei legni utilizzati, le stratificazioni di pietra calcarea, il Medolo (sul quale crescono i vigneti Majolini e da cui i vini ricavano la particolare mineralità), che si presenta con striature dal grigio chiaro al marrone, fino ad arrivare al rosso.

Quando ad Ome Simone mi ha portato a fare un giro in cantina – spiega l’artista Luciano Molinari –  sono stato subito accolto da un forte profumo di vino associato alla particolare essenza dei legni delle botti. Inoltre le pareti di roccia che si trovano intorno alla cantina hanno effettivamente stimolato la mia creatività”.

Così, a Dicembre 2013, vede la luce “Opera Sensoriale”: un’opera originale e unica, realizzata con 199 varietà di legni, dai più comuni ai più pregiati e ricercati, provenienti da tutti i continenti.

Un vero e proprio giro del Mondo, possibile grazie alla capacità unica dell’artista di recuperare legni di scarto e regalare loro una nuova vita. Lavorando i legni come piccoli tasselli di un mosaico, Luciano Molinari sa infatti ricavare giuste sfumature e variazioni di colore utili per realizzare un disegno.

Per “Opera Sensoriale” sono stati utilizzati legni molto particolari, tutti provenienti da riciclo, come ad esempio:

  • Il Rovere delle stesse botti in cui lo Chardonnay ed il Pinot Nero della cantina Majolini terminano la fermentazione e maturano.
  • Il Kauri Millenario delle Paludi, considerato il legno più antico e raro al mondo. Disponibile solo in una ristretta area della Nuova Zelanda, proviene da alberi caduti e rimasti sotto il fango delle paludi, in assenza di ossigeno, per oltre 30 mila anni e conservato perfettamente.
  • Le Briccole veneziane, i pali di legno, generalmente di quercia, che indicano le vie d’acqua nella laguna di Venezia e che vengono sostituite per usura o danni provocati da parassiti marini.
  • Il Makassar, un Ebano endemico dell’isola di Sulawesi in Indonesia. Oggi uno dei legnami più rari, ricercati e costosi al mondo, utilizzato per oggettistica di lusso e gioielleria.
  • Il Maggiociondolo, un legno tossico. Si narra che un tempo, la moglie che voleva liberarsi del marito serviva una zuppa calda in una ciotola di questo legno, procurando allo sfortunato una rapida morte. Oggi è utilizzato in farmacologia.
  • Il Lignum Vitae o Legno Santo, proveniente da Antille e America Centrale, dal colore verde cupo o bronzo e dalla cui resina si ricavano olii e composti balsamici utilizzati in medicina e profumeria. Grazie alle sue caratteristiche (durata e auto-lubrificazione) il legno fu scelto per costruire nel 1767 gli ingranaggi del primo orologio per la navigazione marittima.
  • L’Ebano Africano, molto denso, rarissimo, costoso e difficile da lavorare per la sua durezza, è ormai considerato come il “Sacro Graal” dei legni per liuteria ed ebanisteria perché conferisce agli strumenti musicali un timbro unico ed emozionante. Oltre alla durezza, lo caratterizza il colore scuro, dal cioccolato ad un nero quasi assoluto.

Opera Sensoriale” s’inserisce nel percorso artistico che la Famiglia Maiolini promuove da oltre quindici anni, coinvolgendo gli ospiti in visita alla cantina in un’esperienza multisensoriale. Per Maiolini il vino “Non può essere solo degustato, ma deve essere vissuto!”: questo si traduce in un incontro di sensi che interessa, oltre al gusto, anche la vista, il tatto e l’olfatto.

Arrivando in cantina si viene accolti in un’atmosfera rilassante con luci soffuse, tra botti di legno, bottiglie in catasta e opere d’arte. L’olfatto è subito stimolato dai sentori di mosto d’uva in fermentazione. E poi, finalmente, si assapora il vero protagonista: il vino.

Con l’opera di Molinari, i visitatori conosceranno ora 199 legni differenti: li potranno guardare, toccare, ma anche annusare!

Per informazioni: www.majolini.it