Piacevole navigazione degustando Vini dei Colli Mantovani
L’occasione di parlare dei vini mantovani è stata l’opportunità concessa da un Educational promosso dal comune di Mantova e Sabbioneta insieme alla Strada dei Vini e Sapori della Lombardia nel contesto più ampio “Mantova e Sabbioneta patrimonio mondiale: il banchetto degli Dei”. Una tre giorni di full immersion tra Storia, Tradizioni, Cibi e Sapori. Insomma Cultura a 360°.
L’inizio: una incantevole navigazione sui “laghi” di Mantova: Il piacere dei sensi sul far della sera.
Il bravo Capitano del battello che spiega la sua Mantova dal centro del Lago Superiore mentre rimango colpito “dal suo fascino immutato nel tempo”. E mentre il piccolo natante scivola silenzioso sulle placide acque mi inoltro, insieme ai cari amici e colleghi di ventura, in una atmosfera unica accolto da una fauna “elegante” rappresentata da famiglie di Cigni, folaghe, garzette e nibbi che al nostro passaggio si celano tra i numerosi canneti.
Ci sentiamo sospesi sull’acqua in questo paesaggio surreale sul far della sera. Duemila anni di Storia adagiati sulle sponde dei Laghi dove riecheggiano le leggende dell’indovina greca Manto o della divinità infernale etrusca Mantu in una competizione ancora in corso per conquistare il diritto dell’origine del nome della città. Leggende e storie che riecheggiano sulla piccola barca mentre scivola sul far della sera.
Il fiume Mincio nel scorrere verso l’incontro con il Po da origine alla Riserva Naturale con le sue paludi creando una delle zone maggiormente umide dell’Italia settentrionale. E dal 1921, ad opera di Anna Maria Pellegreffi, nel Lago Superiore, si può navigare tra una miriade di Fior di Loto e il pensiero corre nell’immaginario cercando di concepire con la fantasia il momento della fioritura e quel tocco naturale d’eleganza che riveste il contorno di questa meravigliosa città silenziosa, nascosta nella bassa lombarda.
Bacino fluviale significa anche produzione di microclimi necessari per la viticoltura e per alcuni alimenti, da sempre, punto di riferimento delle tavole mantovane. E saranno il Risotto alla Pilota, con riso Vialone Nano insieme a piccoli pesci fritti, e i Vini dell’Aziende Reale e Bertagna a coniugare il piacere dei sensi con sul far della sera.
I particolari della degustazione:
Matteo Spumante Brut metodo classico. Chardonnay e Pinot Nero, 36 mesi sui lieviti. Perlage fine ed elegante. Al naso floreale e fruttato su di un letto di boulangerie. Al palato la carbonica accarezza la lingua e la freschezza esplode in punta. Ritorni retro-olfattivi al ricordo del naso. Persistenza media Voto Buono l’abbinamento con una torta salata di entrata
Monte Volpe Bianco Azienda Bertagna. Chardonnay in purezza. Alla vista giallo dorato ruota nel calice con corposità. Al naso è la vaniglia che ne determina l’eleganza. Al palato morbidezze in evidenza per un finale lungo. Voto L’abbinamento non ha eccelso.
Mantopass Vendemmia Tardiva Alto Mincio. C’è il territorio dei Colli Mantovani all’interno della bottiglia. Sauvignon Blanc, Moscato, Garganega, Incrocio Manzoni. 60 giorni di appassimento in cassetta e fermentazioni in barriques per poi affinare in bottiglia. Bello il colore dorato tendente all’ambrato, naso complesso e palato armonico. Voto . Abbinamento perfetto con il dessert.
Il Mantopass interpreta pienamente il piacere dei sensi. Infatti altri sorsi sono consumati in meditazione mentre il natante rientra all’ormeggio e la sera ormai inoltrata piano piano si trasforma in notte. Luci accese sul lago in ogni dove a renderlo ancor più suggestivo ed ultimi voli di uccelli che ritornano ai loro nidi. E Mantova che si prepara a dormire.
Urano Cupisti