“Correva l’anno 1914 quando il Forte, questo era il nome con il quale era conosciuto, accostò con accuratezza, il navicello all’attracco e lanciò sul molo la cima, con all’estremità una Gassa d’Amante che venne rapidamente fissata alla bitta.

Come il suo ancoraggio fu stabile, la Mancina si mise prontamente a lavoro, iniziando a sollevare carichi con apparente agilità, contraddetta soltanto dallo scricchiolio delle funi in tensione.

Il Forte arriva dal punto in cui il Meridiano ha la sua origine; una volta sbarcato iniziò a raccontare dei leggendari incontri fatti nella vastità degli oceani come quella solitaria notte in cui la Regina del Mare emerse maestosa dal silenzio delle acque e con voce ammaliante gli predisse che da lì a cento anni, quando sulle aste del pontile avrebbero sventolato bandiere al motto di Cento Volte Forte non ci sarebbero più stati trasporti a vele issate.

Infatti da un originario 2 Cilindri, una nuova idea di forza motore era stata realizzata; e da lì a pochi anni avrebbe rivoluzionato interamente il concetto stesso di movimento”.

Da questo racconto, testimonianza delle origini, la scelta dei nomi da dare alle “classiche”:

Gassa d’Amante, la Mancina, il Meridiano, la Regina del Mare, Cento Volte Forte, 2 Cilindri.

In attesa d’iniziare

Sto parlando di “birre”

Più precisamente delle Fondamentali del Birrificio del Forte, frutto di un costante sviluppo volto alla continuità produttiva.

Mi sono trovato catapultato in questo mondo dal fascino antico in una calda serata estiva agostana durante le celebrazioni di 8 volte Forte, l’ottavo compleanno dell’apertura del birrificio artigianale versiliese.

Versiliese per due ragioni: l’ubicazione nel Comune di Pietrasanta e le radici sul pontile di Forte dei Marmi.

Per gli abitanti di questi luoghi aggiungo: nella Versilia Storica (che a detta di loro è ben altra cosa, da non confondere con la Versilia in senso lato e conosciuto).

Fascino antico in riferimento alla mia crescita nel mondo dei fermentati.

Da quell’inizio di molti anni fa che vide la Birra come principio dei miei studi poi in parte abbandonati per le successive attenzioni al mondo vitivinicolo.

Francesco, Andrea e Simone

Adesso un ritorno. Momentaneo?

Niente affatto. Francesco Mancini, preparatissimo esperto di “tutte le birre”, l’anima del birrificio, autodefinitosi preciso, lungimirante, determinato, mi ha risvegliato le conoscenze del primo amore.

Di lui, i collaboratori più stretti, dicono: “Ha dato vita al progetto, in cui si riconoscono la sua precisione, dedizione e passione. È colui che traccia la rotta ed è punto di riferimento per tutto l’equipaggio. Fa spaziare il suo sguardo oltre i confini del birrificio e ci guida verso un futuro appassionante e ricco di nuove avventure”.

Proprio l’equipaggio, presente al completo durante 8 volte Forte, vera ciurma di quel navicello che punta la prora verso il porto delle eccellenze: Giulia Bertuccelli che affronta la navigazione giornaliera durante le tempeste (commerciali, fiscali e normative); Andrea Rinaldi, brewer e cellar; Alberto Lanforti, addetto alla logistica; Federico Caciagli, comunicazione & marketing.

Ma veniamo all’evento 8 volte Forte

Birrificio del Forte. Zona di produzione

Seduto tra tanti ad ascoltare Francesco, Andrea Ferrari (chef del Ristorante “Filippo” di Pietrasanta) invitato a preparare gli assaggi in abbinamento alle birre e Simone Cantoni collega giornalista, presentatore della serata in qualità di guru della birra (riconoscimento nazionale ed oltre).

Questi gli abbinamenti  che hanno dato spazio a vere e proprie provocazioni polemiche. Ma sappiamo che la polemica è il sale della vita. Qualche volta è pure divertente come in questa occasione:

Saison del Villaggio

Note di Francesco e Simone: Birra chiara, vol 6%, questa birra, creata in collaborazione con la Brasserie de Cazeau, celebra l’autenticità dell’amicizia che nasce nello spensierato Villaggio della Birra. Contraddistinta dalle peculiarità sensoriali delle Saison belghe, storicamente consumate dai contadini per alleviare l’arsura del cuore e del corpo, è arricchita dai nuovi luppoli continentali e ornata da un piacevole aroma di fiori di sambuco. Di grande conforto nella calura estiva, rinfrescherà piatti di pesce, carni bianche, salumi e pietanze speziate.

Abbinamento con zucchina marinata alla menta e formaggio scoppolato di Pedona.

Le mie considerazioni:  abbinamento equilibrato. Valutazione buona.

Regina del Mare

Note di Francesco e Simone: Colore Rubino, vol 8%. La “Regina del Mare” incarna lo spirito di una  divinità delle acque: femminile e decisa, morbida ed energica, potente e mai violenta. Di colore bruno, presenta il profumo intenso di frutta candita accompagnato da una leggera nota speziata di sottofondo. Al gusto sprigiona una morbida dolcezza che ricorda la frutta secca ( fichi, datteri, agrumi e ciliegie). Sovrana della tavola nei pranzi principeschi, accompagna al meglio le pietanze più ricche, formaggi stagionati, dolci alla frutta ed il meritato relax del dopocena.

Abbinamento con patè di fegatini con riduzione della stessa birra e cialda al rosmarino croccante.

Le mie considerazioni:  abbinamento perfetto. Valutazione Eccellente.

Il Tralcio 2018 Iga

Note di Francesco e Simone:  Vol 11,8% Elemento cardine della stessa etichetta, il tralcio allude tanto alla vite quanto al luppolo, a significare appunto l’incontro tra due mondi, ma intende evocare anche l’immagine di uno sviluppo continuativo, di una ricerca permanente come senso profondo dell’idea di futuro.

Un intreccio tra mosto di malto d’orzo e mosto d’uva da vino. Due tipi di lieviti diversi, uno di stampo brassicolo e l’altro di stampo enologico, portano Il Tralcio a raggiungere una gradazione alcolica molto vicina a quella dei vini spumantizzati. La rifermentazione in bottiglia, ad opera del lievito da vino, dona un’effervescenza vivace ed elegante. La schiuma è fine e persistente.

La lezione di Francesco

L’arco olfattivo è composto da fresche sensazioni floreali (ibisco, erica), tonalità fruttate di timbro boschivo, maturo a pasta gialla e a guscio. In sottofondo si percepisce una leggera nota speziata. All’assaggio risulta scorrevole, di corpo volutamente leggero e con una gradazione alcolica generosa perfettamente bilanciata dalla combinazione tra acidità ed effervescenza.

Il finale è pulito, secco e discretamente persistente. Ottima come aperitivo, adatta per essere abbinata, in genere, a piatti della tradizione mediterranea. Può trovare un ottimo sostegno in tartare di carne e di pesce, formaggi di media stagionatura, anche erborinati. Si consiglia il servizio nel calice da vino ad una temperatura compresa tra i 6°C e gli 8°C

Abbinamento con tocchetto di melone giallo, coppa del salumificio Anselmo Bocchi e miele.

Le mie considerazioni: Birra meritevole dell’Eccellenza, abbinamento non corretto.

Birrasanta  (barrel aged)

Note di Francesco e Simone: Vol 15,1% Birra nel corpo, vin santo nello spirito. Questa birra ricalca in parte le orme, tanto in fase di lavorazione quanto in termini di profilo sensoriale, del più noto tra i vini toscani da dessert. La maturazione della Birrasanta avviene in botticelle di legno, già utilizzate più volte per la produzione di vin santo, contenenti la fondamentale presenza della “madre”.

Al termine del periodo di permanenza in legno il risultato è un viraggio verso le eleganti note tipiche di questi invecchiamenti. La Birrasanta si presenta con un colore bruno bronzeo, liscia e priva di schiuma. Le componenti olfattive raccontano di un aroma incline a caratteri ossidativo-liquorosi; evoca sentori di dolce da forno, amaretto, mou, liquirizia e tabacco.

Leggere note di fichi disidratati, uva passa e delicati accenni di aceto balsamico. All’assaggio risulta morbida e vellutata, dal corpo sostanzioso, scandito da una dorsale calda e dolce che trova il suo equilibrio con un finale delicatamente acidulo.

In chiusura una venatura amaricante e tannica, proveniente dal legno, completa il quadro gustativo. Ottima in abbinamento con dolci e pasticceria di tutti i tipi, partendo dal classico cantuccio, alla pasta di mandorle fino a raggiungere la sua lode nella meditazione al termine di un lauto pasto. Si consiglia il servizio nello snifter, il calice mignon da distillati, ad una temperatura compresa tra i 16°C e i 18°C

Abbinamento con un savarin alla vaniglia, Birrasanta e ciliegia.

Le mie considerazioni: L’abbinamento, anche se il piatto preparato era stato innaffiato dalla stessa birra, ha dimostrato numerose diseguaglianze aromatiche. La birra? “particolare” non classificabile.

“Ad oggi la bacheca della Birra del Forte è ricca di premi e riconoscimenti. La prospettiva è quella di continuare a percorre il sentiero intrapreso, consci delle difficoltà e del duro lavoro che ci attende. Continuare a crescere in modo misurato e graduale, un passo alla volta, tenendo sempre ben presente la nostra filosofia, contemplando il mare”. (Francesco Mancini). Chapeau!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 11 agosto 2019

 

Birrificio del Forte

Via Breccia Violetta  5/A

Pietrasanta (Lu)

Tel: 0584 793384

info@birrificiodelforte.it

www.birrificiodelforte.it