Il Chianti Classico 2023 e la sua Riserva 2021, prossimamente sul mercato, possono dirsi gli ambasciatori di “Castello di Querceto” storica tenuta di Greve in Chianti (FI) guidata dalla famiglia François da oltre 125 anni.
Queste due importanti etichette della tenuta, nascono da una selezione accurata all’interno dei 60 ettari vitati dell’azienda, suddivisi in oltre 25 parcelle poste tra i 400 e i 500 metri slm, sulle pendici del Monte San Michele. Qui, uno dei microclimi più freschi del Chianti Classico dona ai vini precisione aromatica, tensione e profondità, rappresentando appieno la linea stilistica dell’azienda.

Castello di Querceto è stata tra le aziende fondatrici del Consorzio del Vino Chianti Classico nel 1924. La tenuta, con il suo agriturismo e il lussureggiante parco del Castello, si trova in una piccola valle sulle alte colline nel comune di Greve in Chianti. Si estende complessivamente su 190 ettari, di cui 60 vitati.
La denominazione Chianti Classico viene declinata in tutte le sue sfumature: dall’annata alla Riserva, fino a due cru Gran Selezione, Il Picchio e La Corte. Non mancano poi diversi cru IGT frutto degli studi pioneristici di zonazione effettuati sin dagli anni ’70 da Alessandro François.
«Un cognome francese, ma siamo italiani da 283 anni. Il nostro avo giunse in Toscana da Nancy, nel 1739, al seguito del Granduca di Lorena che successe alla dinastia dei Medici, terminata con Cosimo III, governando la regione per 120 anni, fino all’Unità d’Italia». Racconta Alessandro Francois nel presentare una storia familiare ricca e importante. Basti tenere presente che con Castello di Querceto, sono meno di venti le aziende storiche del Chianti Classico sulle 350 presenti, che hanno da oltre un secolo, la medesima proprietà.

Fu il nonno di Alessandro, Carlo, avvocato appassionato di viticoltura ed enologia, ad acquistare l’azienda agricola e piantare nel 1899 il primo vigneto che, ancora oggi, produce il Chianti Classico “La Corte”, da singolo vigneto. Una peculiarità che all’epoca non esisteva, essendo, la produzione di Chianti Classico, basata sulla ricetta suggerita da Bettino Ricasoli, con due uve a bacca rossa e due a bacca bianca.
«Mio nonno volle fare Sangiovese in purezza – aggiunge Francois – perché voleva un vino diverso per la sua famiglia, così decise di impiantare la vigna La Corte. Prima vendemmia nel 1904, ne conserviamo ancora qualche bottiglia».

Con Alessandro, oggi, lavorano il figlio Simone con sua moglie, la figlia Lia con suo marito e un nipote è già entrato in azienda.
«I nostri Chianti Classico sono fieri ambasciatori di un territorio in cui crediamo profondamente – afferma Simone François. – Per questo lavoriamo a una viticoltura rispettosa e vinifichiamo con la stessa attenzione, perché vogliamo che il nostro Sangiovese possa esprimere pienamente la propria identità».
Il Chianti Classico 2023 è frutto di un’annata iniziata con un inverno asciutto e mite e con una primavera caratterizzata da abbondanti precipitazioni, soprattutto tra maggio e giugno, che hanno messo alla prova il team aziendale nella difesa delle viti dalle fitopatologie. Le piogge hanno comunque fornito riserve idriche sufficienti per affrontare la caldissima estate seguente. Così i grappoli hanno potuto svilupparsi normalmente, con acini lievemente più piccoli della norma. La raccolta, limitata a livello quantitativo ma buona a livello qualitativo, è stata anticipata alla prima decade di settembre.

Il Chianti Classico Riserva 2021 nasce da un inverno mite e piovoso, seguito da un mese di marzo asciutto e insolitamente caldo, cui ha fatto seguito un deciso calo termico all’inizio di aprile. Le frequenti piogge primaverili hanno rallentato lo sviluppo vegetativo, mentre l’estate calda e asciutta è stata equilibrata da precipitazioni ben distribuite a settembre. Ne è derivata una maturazione qualitativamente ottima, posticipata a fine settembre.
I due vini segnano entrambi interpretazioni autentiche e complementari: il Chianti Classico 2023, affinato per circa 10 mesi in vasche di cemento e acciaio, è vellutato e di bel frutto con sentori erbacei. La freschezza del sorso è netta e precisa.
La Riserva 2021, che affina 24 mesi di cui 12 in botti di secondo e terzo passaggio, si distingue invece per il suo intenso carattere dive spiccano la frutta rossa e le ampie note floreali. Sorso di gran fascino dal persistente finale.
Andrea Radic