Marta Valpiani Rosso

“Ciao, io sono Elisa, e sono una vignaiola artigiana nella terra del Romagna Sangiovese. Agricoltura per me significa rispetto, pazienza e fatica. Fare il vignaiolo è un po’ come costruire piano piano una casa, non occorrono solo i muri, ma anche porte, finestre e vetri spessi, un camino in inverno per riscaldarsi ed eventualmente aria condizionata per le estati torride.

Non mi piace parlare di biologico o non, non credo sia sufficiente, semplicemente credo che occorra prendersi cura della terra che il destino mi ha concesso di accudire, questa va protetta, condotta e preservata per le generazioni future”.

Marta ed Elisa Valpiani

Tutto questo perché, durante la Manifestazione “Sangiovese Purosangue” svoltasi a Siena nel mese di Novembre 2019, mi sono avvicinato alle tre bottiglie presenti  nella sala Italo Calvino comprese tra le 262 in degustazione, attratto in particolare dalle etichette. Da lì a degustarle il passo è stato breve. Scelta agevolata anche dal desiderio di cogliere le differenze con i Sangiovesi di Romagna.

Immediato è stato cercare su internet l’azienda, leggere la Storia e la filosofia di Elisa, figlia di Marta Valpiani, la “vignaiola artigiana della terra di Romagna”.

 “Sento sempre una strana sensazione quando qualcuno si accorge di noi e del lavoro che stiamo facendo in quei di Bagnolo, in una delle sottozone meno riconosciute del globo terraqueo, in una di quelle in cui qualche pseudo giornalista locale riscontrava come priva di terroir e di un qualche interesse a differenza di altri, che invece ci hanno invece incoraggiato, intravedendo un qualcosa di buono tanti anni fa, in tempi non sospetti (presente il brutto anatroccolo, sì?)”.

Azienda Marta Valpiani. I vigneti

Tosta questa romagnola che esce dalle righe del suo sito anche nel sottolineare la sufficienza di quelli che chiama “pseudo-giornalisti”. E devo dire che mi sono trovato in imbarazzo nell’esprimermi pensando di essere associato a quella particolare “specie”.

Leggo ancora: “Non mi sono mai piaciute le cose semplici, anzi, al contrario, ho sempre trovato stimolante rimboccarmi le maniche e lavorare sodo, come mio padre mi ha sempre insegnato, perché  nulla viene per caso e perché le più grandi soddisfazioni arrivano dal lavoro onesto”.

E queste etichette fuori dal comune che hanno attirato la mia attenzione?  Non credo siano frutto della fantasia di qualche “grafico creativo” ma, vista la personalità di Elisa che traspare da quanto riportato nel sito, siano “cosa propria” e come ebbe a dire Steve Jobs: ”La creatività è mettere in connessione le cose”.

“Così durante una delle mie notti insonni dopo aver concluso le follature delle vasche, ho preso carta e penna e ho iniziato a disegnare le bozze. Ho ritenuto che sì i castelli e le colline fanno certamente tanto territorio e vignaiolo d’antan con millantamila vendemmie alle spalle, ma non mi  rispecchiavo in esse, desideravo qualcosa di nuovo, giovane e di esteticamente bello. Desideravo un’etichetta che contenesse un messaggio floreale. Mentre disegnavo ascoltavo Omar Sosa (pianista, poliglotta musicale cubano)”.

 

I calanchi di Romagna

Diamo un contenuto all’Azienda Marta Valpiani con i numeri:

14 ettari di vigneti, 3 ettari di oliveti, 14 ettari di cereagricolo, 6 ettari di bosco e mezzo ettero di frutteto.

Produzione dalle 25 alle 30.000 bottiglie annue oltre ad una modesta vendita di sfuso (tradizionale da quelle parti).

“La nostra cantina è stata costruita nel 2004. E’ piccola, semplice e funzionale. E’ stata ricavata nel rispetto della collina, i 2/3 dell’edificio sono sotterranei e ciò garantisce basse temperature e umidità costanti tutto l’anno.

La tecnologia di cantina è limitatissima. Le fermentazioni avvengono in piccoli tini da sei quintali, in vasche di cemento o in tini tronco conici di legno, senza il controllo delle temperature, per far sì che l’andamento delle fermentazioni sia tanto spontaneo quanto naturale.

Le macerazioni sui rossi variano dai 20 giorni per protrarsi fino ad oltre 60 giorni dopo la fine della fermentazione alcolica sui cru. Non si aggiungono lieviti selezionati, le fermentazioni vengono favorite dall’uso di pied de cuve, piccole masse di uva vendemmiate in anticipo e fatte fermentare, che vengono poi aggiunte al mosto all’inizio della fermentazione; non si aggiunge nessun coadiuvante, la fermentazione malolattica è sempre spontanea, se non parte dopo l’alcolica partirà la primavera successiva.

I Sangiovese in particolare una parte in cemento e una parte in botti di rovere francese da 15 e 38 ettolitri, questo per dar modo al vino di elevarsi nel rispetto del varietale e della purezza della sua espressione”.

E i vini assaggiati?

– Marta Valpiani Forlì IGP Sangiovese La Farfalla 2018. Sangiovese di Romagna 100%. “Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.” Lao Tzu.

Un vino giovanissimo dal piglio fresco con profilo aromatico intenso. Ottimo, voto 88/100

– Romagna Sangiovese Superiore Marta Valpiani Rosso 2017. “Incarna la nostra idea di vino quotidiano, la succosità e la piacevolezza, il sale e la luce, i sorrisi, la voglia di riportare il vino sulla tavola, ogni giorno.

Il Sangiovese di Romagna

Il messaggio floreale su questa etichetta è un fiore semplice, il papavero, da sempre oggetto di leggende e credenze popolari, per questo mi è piaciuto. Nel linguaggio dei fiori il papavero simboleggia anche l’orgoglio sopito, ma anche quello della consolazione nella mitologia greca, oltre che quello della semplicità”.

Vino da tavola, da tutti i giorni? Scherziamo? L’MVR è un vino che rilascia slancio e freschezza alla beva. Guadagna dal territorio tensione, sapidità e persistenza. Ottimo, voto 89/100

– Romagna Sangiovese Crete Azzurre 2016. “Rappresenta per noi la “nostra riserva” sebbene non esca con tale denominazione, pertanto esce, solo nelle annate migliori. Messaggio floreale: l’iris, perché era la dea greca dell’arcobaleno, significa fede, speranza, saggezza e valore; il suo profumo ricorda il sangiovese che nasce su queste argille e il colore blu dei suoi petali, richiama i frutti scuri e la speziatura che arricchiscono questa selezione”.

All’interno del calice si rincorrono note floreali, sottili dettagli fruttati con una estrazione misurata ad arte. Ottimo, voto 89/100

“Per noi fare vino non è una semplice questione di tecniche o di metodo, per noi fare vino è vivere in intima associazione con le nostre vigne, è ascolto e comprensione, una dualità donna/natura, dove cerchiamo di accompagnare il vino in maniera responsabile, senza forzature restando discrete ma sempre presenti”. Chapeau!

 Urano Cupisti

Campioni assaggiati a novembre durante Sangiovese Purosangue

Azienda Marta Valpiani

Via Bagnolo 156/158

Castrocaro Terme (Fc)

Tel: 0543 769598

info@vinimartavalpiani.it

www.vinimartavalpiani.com