Due momenti a celebrare il Cinquantenario

San Gimignano, il Borgo dalle quindici torri. Uno dei Borghi meglio conservati d’Italia carico di Storia in ogni angolo, in ogni via.

Per noi wine lovers San Gimignano rappresenta il territorio della Vernaccia, un vitigno storico toscano anzi meglio dire il vitigno storico a bacca bianca della Toscana. Conosciuto fin dal 1200 (Dante Alighieri lo cita nella Divina Commedia) vanta il primato di essere stato il nobile vitigno dalle cui uve si è prodotto vino insignito per primo in Italia della DOCG e tra i primi ad essere riconosciuto come DOC.

Tutti gli anni ci ritroviamo nell’Antico Borgo ad assaggiare le ultime annate sia dei bianchi tradizionali che delle sue riserve. Quest’anno per la tipologia Annata 2016 e per la Riserva 2015 e annate precedenti.

L’edizione 2017, appena conclusasi, ha ricoperto un significato particolare: presentazione della vendemmia 2016 a celebrare il cinquantenario del conferimento alla Vernaccia di San Gimignano della DOC. Correva l’anno 1966. E la vendemmia 2016 è stata all’altezza dell’occasione.

Ma l’Anteprima Vernaccia di San Gimignano, da alcuni anni e precisamente dal 2006, è occasione di un evento collaterale di straordinario rilievo, interesse: Il vino bianco e i suoi territori.

Sede dell’evento la Sala Dante, all’interno del Palazzo Comunale (detto anche Palazzo del Popolo o Palazzo del Podestà). Questa sala deve il nome al Sommo Poeta per il suo breve soggiorno in San Gimignano come ambasciatore della Repubblica fiorentina. La Sala Dante è bellissima, magnifica dove il tempo sembra fermarsi  quando ammiri gli affreschi a tema cavalleresco ed in particolare quello di Lippo Memmi di raro splendore: la Maestà del 1317.

In questa sala, negli anni passati, abbiamo potuto assaggiare vini bianchi famosi, di particolare lustro, provenienti da tutto il mondo. Quest’anno è stata la volta di vini provenienti da una piccola enclave francese posta all’estremità ovest della Languedoc, tra la Città di Narbonne e il mare: La Clape.

Quel mare “selvaggio” battuto dai forti venti di Mistral che dalla Porte de Carcassonne arruffano i territori delle Corbières e della Clape e sono la causa del tanto temuto Golf du Lion da parte dei naviganti. Se il mistral arruffa le viti della Clape non di meno un altro vento condiziona la crescita delle viti, delle uve donando ai vini che ne derivano, quel tocco di mediterraneità evidente: lo Scirocco conosciuto da quelle parti come Marin. Il Marin è un vento caldo e umido e porta pioggia e nebbie costiere, quelle nebbie ricche di salsedine che rendono complici i terreni de la Clape nel trasmettere alle uve la forte sapidità.

Il Consorzio della Denominazione San Gimignano ha voluto affidare ad una donna, Rosemary George, scrittrice e critica del vino inglese, conoscitrice dei vini francesi e in particolare dei vini della Languedoc, il compito di scegliere il tema di quest’anno e i vini da presentare in assaggio.

“San Gimignano incontra La Clape, la Vernaccia e il Bourbolenc”

Rosemarie George è anche conoscitrice dei vini toscani avendo scritto due volumi proprio sulla Toscana del Vino.

Essendo un’amante dei vini della Linguadoca, mi è sembrato naturale scegliere una denominazione di questa regione per la degustazione con la Vernaccia di San Gimignano e la Clape, con la sua vicinanza al Mediterraneo, è una delle poche denominazioni della Languedoc che gode di una forte influenza marina” Così si è espressa Rosemary George a giustificare la scelta.

Ritengo di aggiungere anche altre considerazione.  La Languedoc è terra di “rossi”, pochi i bianchi prodotti così come la Toscana. Nel territorio de La Clape il vitigno di riferimento a bacca bianca è il Bourboulenc che non è particolarmente aromatico così come la Vernaccia.

Unica differenza non da poco è l’utilizzo del Bourboulenc da parte dei francesi massimo per il 60%; concorrono per il restante 40% differenti vitigni come roussanne, grenache blanche, viognier ed altri in minor misura.  Per la Vernaccia di San Gimignano il disciplinare della Docg riporta testualmente:” Con la Vernaccia possono concorrere altri vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione per la Regione Toscana, fino ad un massimo del 15%. Non è consentito l’impiego dei seguenti vitigni: Traminer, Moscato bianco, Muller Thurgau, Malvasia di Candia, Malvasia Istriana, Incrocio Bruni

I vitigni Sauvignon e Riesling possono concorrere, in ogni caso, nella misura massima, da soli o congiuntamente, del 10%.”.

Devo dire che queste differenze si sono fatte sentire negli assaggi che riporto in altro articolo.

Non più festeggiamenti per il cinquantenario appena raggiunto ma l’inizio di una nuova fase di crescita per i “prossimi cinquantenni”.

È in atto la realizzazione di un progetto di grande impatto comunicativo: un Centro Comunale di divulgazione e diffusione della Vernaccia di San Gimignano ad alto tasso di contenuti multimediali.

Una piccola Cité du Vin tra le quindici torri dell’antico Borgo.

Sante Lancerio, il coppiere di papa Paolo III (oggi diremmo il sommelier personale del papa), esaltò la Vernaccia di San Gimignano già nel 1541. Oggi il futuro è nella conoscenza, approfondimento e studio.

Urano Cupisti