La storica azienda toscana ha organizzato un evento dedicato ad una delle sue etichette più conosciute, in degustazione le annate 1981, 1991, 2001 e 2011

“Non si tratta di un ciclo ma di una spirale” si evolve nella tradizione la storia produttiva del Castello di Nipozzano, storica azienda della Marchesi de’ Frescobaldi a nord-est di Firenze egregiamente raccontata dall’enologo Niccolò D’Afflitto all’ultimo Vinitaly. L’occasione per definire come una “spirale” il lavoro che si fa in azienda arriva martedì 24 per la degustazione verticale di quattro annate del Chianti Rufina Riserva Nipozzano, si parte dal 2011 e si arriva a ritroso, cavalcando tre decenni, fino al 1981.

D’Afflitto racconta di un’esperienza sulle vecchie annate che riporta a pensare il vino con il minimo intervento dell’uomo in cantina, grande attenzione in vigna e poi poca enologia. Fermentazioni di nuovo in cemento, ma di quello buono, e affinamento in botte per vini che pur non essendo nati per la massima longevità conservano buone sensazioni anche dopo molti anni.

L’introduzione alla degustazione tocca i punti salienti di una  tenuta che vanta vigneti compresi tra i 200 e i 600 metri sul livello del mare, esposizioni sempre a Sud e terreni drenanti che vanno dalla sabbia all’argilla al galestro. L’escursione termica e la continua ventilazione lasciano alle vigne di Nipozzano buone concentrazioni acidiche pur nella piena maturazione, svelando quello che sembra uno dei caratteri principali e più forti di questo vino.

A concludere l’aspetto più spettacolare della degustazione, dopo il pezzo di galestro portato in visione e a testimonianza del terreno su cui sorge Nipozzano, anche la cassa con due bottiglie-cimelio, il Nipozzano 1957 (anno di nascita di D’Afflitto) e il Nipozzano 1864 (uscito per la prima volta dall’azienda).

Una mattinata molto interessante quindi, ben gestita e piacevole nonostante la confusione di Vinitaly.

Nipozzano Chianti Rufina Riserva DOCG 2011. Nipozzano protagonista al Vinitaly, Frescobaldi e la verticale del Chianti Rufina Riserva che parte dal 1981

Un vino che si presenta fresco e ancora lontano dal dirsi maturo, i frutti rossi che lo contraddistinguono al naso sono ancora acerbi benché dolciastri, nel complesso la bottiglia non sembra esprimere il meglio del territorio e dell’azienda

Nipozzano Chianti Rufina Riserva DOCG – 2001. Nipozzano protagonista al Vinitaly, Frescobaldi e la verticale del Chianti Rufina Riserva che parte dal 1981

Sicuramente il migliore della batteria, la frutta rossa che avvolge il naso è matura e seguita da speziature di ottimo livello. L’acidità è ottima e ben presente, rendendo questo vino molto fresco nella sua complessità. Fuorvianti i riflessi granati visibili nell’unghia del vino nel bicchiere, il 2001 è assolutamente perfetto ancora oggi.

Nipozzano Chianti Rufina Riserva DOCG – 1991. Nipozzano protagonista al Vinitaly, Frescobaldi e la verticale del Chianti Rufina Riserva che parte dal 1981

Sono passati oltre venti anni da quanto questo vino è stato prodotto, un tempo enorme che si sente in particolare in bocca con una perdita di capacità espressiva importante nonostante la buona acidità. Al naso invece questo vino dimostra ancora sentori interessanti, così come nel colore.

Nipozzano Chianti Rufina Riserva DOC – 1981. Nipozzano protagonista al Vinitaly, Frescobaldi e la verticale del Chianti Rufina Riserva che parte dal 1981

Non è questo che si chiede ad un vino come il Nipozzano, reggere il confronto dopo oltre 30 anni sarebbe difficile per tutti, figuriamoci per una bottiglia come questa. Il colore evidenzia gli anni, anche al naso non si possono avere dubbi sulla provenienza temporale del liquido, tuttavia la bocca conserva parte di quell’acidità che contraddistingue questo vino.

Fabio Ciarla