Forlimpopoli, città natale di Pellegrino Artusi padre della cucina italiana, festeggia il suo illustre concittadino con 150 appuntamenti tra incontri, degustazioni, laboratori, spettacoli, concerti, insieme ai protagonisti della cultura gastronomica nazionale.

E il 1 luglio la Festa non finisce: si lancia la Notte Bianca del Cibo Italiano il 4 agosto giorno della nascita del gastronomo.

In un’epoca dove il troppo abbonda, la patria natale di Pellegrino Artusi va controcorrente: al grasso preferisce il magro, al “tanto” antepone il “senza”. Impensabile solo fino a qualche decennio fa pensare a una cucina della “esclusione” (senza caffeina, glutine, grassi, lattosio, zucchero…la lista è lunga), ma i tempi della fame in Italia sono lontani. Ecco allora quel “senza”, fil rouge dei nove giorni dedicati al padre della cucina italiana, omaggio al 2018 anno nazionale del cibo italiano. Non a caso la Festa gode del patrocinio del Mibac (Ministero del Beni Culturali).

È laFesta Artusiana, a Forlimpopoli dal 23 giugno al 1 luglio, 150 appuntamenti tra degustazioni, incontri sulla cultura gastronomica, laboratori del gusto, concerti, spettacoli e mostre imperniati sul tema del cibo. Ad arricchire il tutto più di quaranta ristoranti, per circa 2300 posti a sedere, con una proposta gastronomica dettata da un disciplinare di qualità e la presenza nei menù almeno di un piatto della tradizione artusiana.

Punto di forza della Festa Artusiana è l’essere un momento di confronto e di approfondimento sui temi cardine del cibo. Oggi in Italia si propone la cucina in tutte le salse e in tutte le sedi mediatiche.

Controcorrente è sempre andata la Festa Artusiana, caratterizzata sin dalla prima edizione da tanti appuntamenti che propongono cibo per la mente, cibo come cultura, a partire dal convegno di apertura della kermesse (sabato 23 giugno, ore 17) che chiama a raccolta i principali studiosi del panorama italiano per un confronto su un tema, il cui titolo è emblematico: “Cucina senza”.

Un percorso curioso e intrigante che, dalla reale mancanza di cibo, arriva alle scelte etiche e perfino modaiole nel mondo d’oggi dei consumi facili e liberi, dove la preposizione “senza”, seguita da caffeina, glutine, grassi, olio di palma, zucchero, gioca un’importante partita strategica.

La “sottrazione” di ingredienti è divenuta, paradossalmente, un valore. Ne parlano gli storici Massimo Montanari e Alberto Capatti, il semiologo Paolo Fabbri, Marco Della Rosa del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, lo studioso di tradizioni gastronomiche Piero Meldini. Coordina la giornata Giordano Conti, presidente di Casa Artusi.

Casa Artusi, crocevia della Festa

Uno degli epicentri della Festa è Casa Artusi, centro di cultura gastronomica domestica che valorizza l’opera del padre della cucina domestica italiana. Nei nove giorni propone percorsi di conoscenza e degustazione, insieme ai protagonisti dell’enogastronomia nazionale e internazionale.

Tra le tante iniziative, dalle ore 19 alle 20, gli App-eritivi, applicazione per il buonessere: buone letture e buon cibo, spazio ideale per presentare libri ed autori che parlano di cibo. Sette le serate in programma nella corte, su tematiche global, dal locale al nazionale: il mito della azdora romagnola che, in un batter baleno, per la gioia della famiglia, impasta dozzine di uova (domenica 24); la cucina dell’Artusi negli emigrati con il racconto di Isabella Magalhaes Callia dell’Università di San Paolo e Eugenio Salvatore dell’Università di Siena (lunedì 25); la lettera alla generazione Z con il manifesto sull’economia circolare di Andrea Segrè, fondatore del movimento Spreco Zero (mercoledì 27); Artusi come modello per una cucina europea insieme agli storici Massimo Montanari e Ilaria Porciani (giovedì 28); il cibo e i grandi italiani come Verdi, Pascoli e Morandi nell’incontro “Acqua e farina lungo la via Emilia” dell’Associazione nazionale Case della memoria (venerdì 29); Artusi nell’inedita versione noir nel libro curato da Carlo Lucarelli, “Brividi a cena. Misteri e manicaretti con Pellegrino Artusi” (sabato 30 giugno); il decennale del festival Artusijazz che rende onore al grande musicista Miles Davis, personaggio che ha cambiato la storia del Jazz (martedì 26). Gli incontri terminano con la degustazione di un prodotto a marchio della Regione Emilia-Romagna e un calice di vino.

Casa Artusi protagonista anche la sera (Chiesa dei Servi ore 21,00), sempre con incontri sempre sul cibo inteso come cultura tra arte, letteratura e biodiversità. Si parte con il dialogo di Matteo Lucca con Alessandra Carini su pane e vita (sabato 23), il cibo nelle opere d’arte è al centro della riflessione di Marco Vallicelli insieme a Silvia Bartoli (lunedì 25). Alberto Capatti e Graziano Pozzetto dialogano su lessico e prodotti tipici (mercoledì 27 giugno), frutti dimenticati e biodiversità con le esperienze di Valle D’Aosta e Basilicata la serata successiva (giovedì 28).

Il volume di Dora Marchese “Il gusto della letteratura” si presenta venerdì 29, giornata speciale domenica 1 luglio, “Alla ricerca delle radici…artusiane nel gusto”, che vede la presentazione di due speciali pubblicazioni: gli itinerari alternativi di Carlo Mantovani con “Le radici del gusto”, e Marco Paone con “1820 Magazine The Art of Italian Gastronomy”, rivista internazionale ispirata al gastronomo di Forlimpopoli nato nel 1820.

Nell’occasione sarà lanciata la Notte Bianca del cibo italiano, istituita dal Ministero del beni e attività Culturali e Turismo e Ministero delle Politiche agricole, dedicata il 4 agosto, nel giorno della sua nascita, a Pellegrino Artusi, riconosciuto padre della cucina moderna italiana.

A Forlimpopoli sapori da tutto il mondo

La Festa Artusiana si conferma crocevia di sapori di diverse parti del mondo. In questa edizione diversi gli amici artusiani da oltreconfine, a partire dai francesi di Villeneuve Loubet patria natale del grande Escoffier e dei Pays Beaujolais con la loro cucina e pasticceria della regione Rhone-Alpes.

La collaborazione tra il comune di Forlimpopoli e la cittadina francese di Villeneuve Loubet suggellerà il legame di amicizia e gemellaggio giunto al diciottesimo anno. E ancora la cucina croata di Rovigno, quella filippina insieme a Casa Artusi Filippine, quella austriaca di Traun.

 

Programma completo e informazioni:

Ufficio Cultura tel. 0543-749237-4 (orario 10-13; durante la Festa 16-21).

Mail: info@festartusiana.it promozione@comune.forlimpopoli.fc.it

Siti: www.festartusiana.it www.forlimpopolicittartusiana.it