Tasting Amarone Allegrini. L’occasione? L’esclusiva verticale di otto annate più sorpresa finale guidata da Marilisa Allegrini e dal fratello Franco nell’ambito dei Tasting ufficiali programmati nell’ultimo Vinitaly.

La Famiglia Allegrini protagonista nel Tempo. Da sempre legata al lavoro agricolo ed alla valorizzazione della tradizione contadina della Valpolicella.

“I terreni detti “marogne” fanno da sfondo alle belle ville signorili, alle antiche pievi e ai villaggi di pietra, testimonianza di una cultura secolare”. Le slides di presentazione scorrono sul maxischermo ricordando ai presenti i circa 120 ettari di vigneti, i reimpianti, i Comuni di Fumane, Marano, San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio di Valpolicella sedi delle vigne posizionate in media collina su terreni calcarei.

La presentazione

A seguire le uve: Corvina, Corvinone, Rondinella e Osoleta. La Molinara da sempre coltivata, ormai ridotta a pochi ceppi tanto da non essere ricordata negli uvaggi.

Infine il processo “moderno” di appassimento messo in atto dietro precisi studi e suggerimenti da Franco Allegrini per ottimizzare una produzione sempre più crescente senza dimenticare i tempi necessari dettati da quel “letargo attivo” necessario per ottenere l’eccellenza. Perché l’Amarone è frutto comunque di “pazienza”; l’attesa della perdita d’acqua, il calo ponderale, le trasformazioni metaboliche che generano l’aumento di estratto secco, l’incremento di polifenoli, la diminuzione dell’acido malico e la produzione degli aromi e sostanze responsabili dei sentori unici dei Grandi Amaroni.

Dopo questo necessario “ripasso” tutti pronti in sala a seguire il tasting come protagonisti dietro le indicazioni, suggerimenti e ricordi legati alle singole vendemmie da parte di Franco Allegrini aiutato dall’esperto della Valpolicella Nicola Frasson chiamato a scegliere le annate da sottoporre al nostro “giudizio”.

Dalla vendemmia più recente, la 2014, a quella più lontana delle otto, la 1997, passando per la 2011, 2010, 2005, 2004, 2003, 2000.

Gli assaggi

Di seguito le ho messe secondo la mia personale “classifica finale” basata su autentiche emozioni sensoriali:

Il 1997 the Best

Amarone Vendemmia 1997. Maturazione delle uve equilibrata, raccolta lenta e progressiva, una buona base acida. Questa la descrizione da parte di Franco Allegrini, uomo di vigna. Le mie conclusioni: 20 anni dalla vendemmia con una freschezza da vendere. Profilo nobile ed ancora austero. La sottile mineralità che entusiasma al sorso. The Best, Eccellente. Da meditazione.

Amarone Vendemmia 2004. La descrizione aziendale: dopo la calda 2003, il recupero idrico del terreno, le tempistiche rispettate appieno. Le mie conclusioni: combinazione perfetta tra struttura, eleganza e naturalezza d’espressione. Eccellente e chapeau!

Il 2004

Amarone Vendemmia 2011. La descrizione aziendale: straordinario andamento stagionale con escursioni termiche ideali. Le mie conclusioni: se pur ancora giovane denota energia, sensualità e vigore. Rimandi retronasali incantevoli. Alla lunga sfoggerà emozioni a non finire. Eccellente, lunga vita a questo 2011!

Amarone Vendemmia 2010. La descrizione aziendale: basse temperature invernali che hanno provocato un risveglio ritardato. Buona maturazione delle uve. Le mie conclusioni: si scende dal podio degli eccellenti attestandosi tra gli ottimi. Accenti un po’ cupi, olfatto semplice e gradevole, palato che offre una piacevole sensazione. Ottimo, vicino all’eccellente.

Amarone Vendemmia 2005. La descrizione aziendale: la variabilità climatica ha inciso notevolmente sui tempi. Vendemmia salvata con un forte controllo sulla quantità. Le mie conclusioni: mediamente dotato, duro il confronto con gli altri campioni. Da apprezzare il finale minerale. Non credo abbia lunga vita. Ottimo.

Amarone vendemmia 2000. La descrizione aziendale: l’Amarone del Millenium Bug in controtendenza per una vendemmia calda. Le mie conclusioni: carattere generoso che rivela al palato una finezza tannica inaspettata. 18 anni inattesi senza forzature di decadimento. Ottimo.

Amarone Vendemmia 2003. La descrizione aziendale: annata caldissima caratterizzata da un anomalo andamento climatico. Le mie conclusioni: riesce comunque a rimanere tra gli ottimi se pur trasmette tutte le anomalie climatiche. Perde di eleganza, poca profondità e scarsa dinamica gustativai. Ottimo tendente al Buono.

Amarone Vendemmia 2014. La descrizione aziendale: contesto più difficile del solito con un calo produttivo del 15%. Le mie conclusioni: la difficoltà dell’andamento climatico si trovano tutte nelle espressioni sensoriali. Vino già pronto senza ulteriore affinamento. Ed allora beviamolo velocemente senza dimenticarlo in cantina. Buono.

E per finire la sorpresa: Amarone Riserva Fieramonte 2011, il Cru. Dopo ben 32 anni ha ripreso “a volare”. Inevitabile definirlo così visto il lancio di questa “nuova prima vendemmia” con un tour in mongolfiera sulla Valpolicella. Edizione limitata; 5.000 bottiglie e 600 magnum, pochissime considerando l’arcipelago distributivo Allegrini nel mondo.

Fieramonte 2011 futuro remoto

Quindi fortunati mortali ad essere presenti in questa specifica circostanza. Uve Corvina e Corvinone per circa il 90% accompagnate da un 10% di Rondinella e Osoleta nuovamente reimpiantate sopra Villa della Torre, Fumane, a 420 mt. s.l.m. Reimpiantate dopo una malattia che colpì il precedente vigneto alla fine degli anni ’80.

Le mie conclusioni: consistenza corposa che rilascia glicerine copiose sulle pareti del calice. Complessità olfattiva che si apre dopo l’intensità fruttata verso i terziari infiniti. Al palato una sola parola, nobile, infinito nella persistenza. Armonico. Lunga vita a questo 2011, l’inizio del ritorno al futuro.

Urano Cupisti

Assaggi effettuati al Vinitaly il 16 aprile

 

Allegrini

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