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Ca’ di Rajo e La Bellussera: raggi d’ingegno

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Ca' di Rajo. Manzoni Bianco

La Bellussera: un ricamo nell’aria, una viticoltura dalle radici antiche che rischia l’estinzione.

“Questi filari per noi rappresentano un patrimonio storico da custodire, perché su di essi si fonda la memoria della nostra identità e la tipicità del nostro territorio. Da questi vigneti storici nel territorio del fiume Piave, che oggi hanno raggiunto i 70 anni di vita, siamo quindi partiti per costruire la grandezza del nostro futuro.” Simone Cecchetto (CEO Ca’ di Rajo).

Feel Venice

Non poteva iniziare meglio il mio approccio con l’azienda veneta Ca’ di Rajo.

Feel Venice, l’appuntamento annuale promosso dal Consorzio Vini Venezia organizzato quest’anno in una cornice unica come il Convento dei Carmelitani Scalzi a due passi dalla Stazione ferroviaria di Santa Lucia. Era il 1° luglio, in piena estate.

Nel contesto dell’antico Brolo monastico dove tutt’ora è possibile visitare il meraviglioso vigneto-collezione della biodiversità, è avvenuta la mia conoscenza con i vini di Ca’ di Rajo, la scoperta di un territorio particolare, della Bellussera.

La disposizione geometrica, unica da vedersi, che permette un’elevata esposizione delle viti, di fatto rivela un sistema di coltivazione ecosostenibile.

Detto anche a raggi, è diffuso principalmente in Veneto e messo a punto dai fratelli Bellussi di Tezze di Piave (Treviso) alla fine dell’800, per combattere il flagello della peronospora. Un sesto di impianto ampio dove pali in legno di circa 4 metri di altezza sono collegati tra di loro da fili di ferro disposti a raggi. Ogni palo sostiene 4 piante, alzate circa 2.50 metri da terra, e da ciascuna di esse si formano dei cordoni permanenti che vengono fatti sviluppare inclinati verso l’alto e in diagonale rispetto all’interfilare, formando una raggiera.

Ca’ di Rajo, viticoltura a Bellussera

Viticultura Bellussera,
un patrimonio storico da custodire

“Da questi vigneti storici nel territorio del fiume Piave, che oggi hanno raggiunto i 70 anni di vita, siamo quindi partiti per costruire la grandezza del nostro futuro”.

Nel 2005 nasce la cantina di vini Ca’ di Rajo nella piana del Piave. Fiore all’occhiello della produzione è il Raboso Piave, cavallo di razza difficile da domare, vino unico e tra i più tipici della DOC Piave che dal 2012 si forgia della nuova DOCG Malanotte del Piave.

Il Raboso un vino quasi estremo, forte e “rabbioso”.

Altro vitigno autoctono coltivato è l’ibrido Manzoni Bianco 6.0.13, che ha trovato nei terreni bagnati dal fiume Piave il suo habitat ideale proprio come lo voleva colui che lo ideò: il Prof. Luigi Manzoni, ricercatore e luminare per oltre 60 anni alla Scuola Enologia di Conegliano.

A completare la gamma aziendale Pinot Grigio, Chardonnay, Traminer, Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot.

Ca’ di Rajo. Azienda e vigneto a Bellussera

La degustazione

Cinque i miei assaggi limitati ai Cru aziendali espressioni del sistema di allevamento Bellussera:

Ca’ di Rajo. Alcuni assaggi

– Nina, Manzoni Bianco Doc Piave. Ottimo, voto 88/100;

– Sangue del Diavolo, Raboso del piave Doc. Eccellente, voto 90/100;

– Notti di Luna Piena, Malanotte del Piave. Eccellente, voto 90/100;

– Marinò Dov Venezia, Merlot-Cabernet Sauvignon-Raboso. Ottimo, voto 88/100.

Ed infine il passito Iconema, Tai Doc Piave. Ottenuto da un vigneto a Bellussera di oltre 100 anni. Appassimento sui graticci. Eccellente, 90/100.

Vigneti coltivati a “bellussera”: un ricamo nell’aria e un metodo di coltivazione antico e ormai introvabile. Chapeau!!!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 1° luglio 2023

Soc. Agr. Ca’ di Rajo di Cecchetto Bortolo & S. s.s.

Via del Carmine 2/2 31020 – San Polo di Piave (TV) Italia

Tel. +39.0422.855885 – Fax +39.0422.805627 –

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