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Greek Wine Day. Alla scoperta del Vino Greco

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Santorini

La Grecia è il paese vinicolo più antico d’Europa e le sue radici si perdono nella notte dei tempi.

Chi non ricorda, dalle scuole elementari, quanto la Storia ci ha insegnato. Già nel 2000 a.C., da quelle parti, il vino, la sua cultura e le divinità collegate erano parte importante della vita quotidiana. In particolare è d’uopo ricordare quanto ci è stato tramandato dalla cultura minoica.

La bandiera della Grecia

L’evoluta cultura enoica per quell’epoca ebbe una grande influenza sulle produzioni della vicina isola di Santorini. E del dio Dionisio (il Bacco romano) ne vogliamo parlare e ricordare le gesta ed influenza su tutta l’area greca allora conosciuta, isole comprese?

Poi l’espansione in tutta la Magna Grecia (Francia del sud e Mar Nero compresi).

E i nomi di alcuni vitigni italiani tutt’ora coltivati come Falanghina, Greco, Grechetto, Aglianico vi dicono qualcosa?

Successivamente, per vicissitudini storiche, invasioni, gli ottomani ed altre  disavventure, del vino greco non se ne è più sentito parlare. Prodotto e bevuto in loco.

Oggi, grazie anche alla libera circolazione delle merci, la viticoltura greca si sta riprendendo. Scambi culturali continui hanno portato i viticoltori ellenici (in particolare le nuove generazioni) a fare investimenti nel settore, acquisendo tecnologie moderne e puntando sulla qualità.

E vini a base di Assyrtiko ancorché Mavrodaphne raccolgono medaglie e premi nei concorsi internazionali.

In quest’ultimo decennio i viticoltori greci hanno dimostrato che i propri vini possono giocare un ruolo importante nel mercato mondiale.

Greek Wine Day

Ed eccomi presente ad un evento, Greek Wine Day, tenutosi con successo all’interno dell’Hotel Together Florence Inn a Bagno a Ripoli, periferia di Firenze. Presentato dagli organizzatori come la manifestazione più completa pianificata ed allestita in Italia sul vino greco.

Ben 18 cantine rappresentanti i distretti più produttivi, un centinaio di vini in degustazione (Bianchi, Rossi, Rosé, Spumanti e i “famosi” dolci), il tutto svolto sotto il patrocinio del Consolato Onorario della Grecia a Firenze, con “la consola” presente e disponibile per dispensare notizie.

Ricordo che i vini greci sono divisi in tre classificazioni: vini di qualità, vini ad indicazione geografica tipica e vini da tavola.

Inoltre è importante ricordare la traduzione di alcuni termini che ritroviamo in etichetta: Epilegmenos e Eidika Epilegmenos che stanno ad indicare Riserva e Gran Riserva.

Gli assaggi

Nelle poche ore a disposizione ho “navigato” tra le isole di Cefalonia, Samos, Santorini,  calpestando la terra ferma del Peloponneso e Tessaglia, assaggiando:

– vini bianchi da vitigni Assyrtiko, Robola, Savatiano, Moskofilero, Moskatos, Gaustaldi, Tsaoussi, Vostilidi, Malogousià, Fokiano;

– vini rossi da vitigni Mavrodaphne, Anghiorgitiko, Augostiatis, Limniona;

– vini spumanti (metodo charmat) da vitigno Moskatos, il nostro Moscato d’Alessandria);

– vini da vitigni internazionali Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Merlot e Chardonnay;

e dulcis in fundo, mai locuzione latina così appropriata, un VinSanto. Non mi sono sbagliato: VinSanto PDO Santorini, nove anni in barrique da vitigni  Assyrtiko 80% e Aldani 20%.

Mi sovvien: ma il termine Vin Santo non è un marchio internazionale protetto ad indicare quel vino dolce vanto dell’enologia e produzione toscana?

Ma questa è un’altra storia da raccontare ed approfondire.

Salterà fuori che fu Dionisio a produrlo per primo.

Urano Cupisti