E’ da poco concluso e ci manca un po’. Stiamo parlando della 47esima edizione di Vinitaly, la fiera che ogni anno ci coinvolge e ci assorbe per quattro giorni.

Sono sempre al limite tra la stanchezza che ne comporta e la bellezza di avere tutto il mondo del vino a portata di mano.

A dire il vero, forse, per fare un corretto Vinitaly occorrerebbero quasi quaranta giorni: un paio per regione italiana!

Anche il 2013 è stato ricco di stimoli e nuove conoscenze per il nostro Corriere del vino, grazie anche alla nostra piccola iniziativa sui winelovers che ha coinvolto una decina di aziende da tutta Italia ed il pubblico finale di appassionati, ma anche operatori del settore.

Tirando le fila, dunque, siamo soddisfatti e sono soddisfatto anche perchè ho avuto modo di scoprire altre aziende che non conoscevo.

Oltre agli assaggi di volti noti, vorrei segnalare alcune aziende: Peri Bisogno, bresciano, con un Talento veramente molto buono con il quale ho iniziato il Vinitaly brindando anche con il titolare Andrea al piccolo Lorenzo nato da pochi giorni. Ragazzo serio ed appassionato, produce dei Talento di grande interesse.

Un veloce passaggio anche da Pratello per il Millesimato che mi ha convinto per l’eleganza ed il buon bouquet.

Novità nella mia regione, la Toscana. Vallone di Cecione, assaggiato anche ad anteprima Chianti. Nella versione di Verona mi ha convinto di più specie l’annata 2011. Riassaggio anche per il Brunello di Collosorbo. Elegante sia all’olfatto che nelle note gustatitive con una bella spinta acida ed un tannino levigato.

Sono tornato in Campania ad assaggiare le novità dell’azienda taurasina Sella delle Spine. Il buon Luigi Caggiano ha presentato le nuove annate dei bianchi e dei suoi rossi. Interessante la Falanghina 2012, mentre ancora scontrosi Greco e Fiano (comunque di buona prospettiva). Da risentire il Taurasi.

Sempre per rimanere nel Sud Italia, un saluto non poteva mancare a Giuseppe Russo. Un amico che riesce sempre a sorprendermi con i suoi vini fatti alle pendici dell’Etna. che dire, sarò di parte, ma ottimi A’ Rina; Feudo e San Lorenzo. Buona prova anche per Feudo di Mezzo.

Sardegna? Sì grazie. Gli assaggi si sono concentrati tra Deina e Agrilecis. Della prima tra le 12 etichette degustate (non mi sono fatto mancare nulla), vorrei segnalare il Vermentino di Sardegna Donnikalia 2012, il Karel, Monica di Sardegna e il bianco dolce Isola dei Nuraghi IGT, Oirad.

Da seguire anche Agrilecis. Giuseppe e Claudia, fratelli, si stanno dedicando con passione alla viticoltura, trasformando l’azienda di famiglia con grande impegno. Buonissimo il Cannonau 2012 che sarà pronto nel prossimo futuro: naso elegante con note di piccoli frutti rossi e bocca piena, polposa, ma no stucchevole.

Solo un saluto, ahimè, da Bosoni a Cantine Lunae e con il presidente della Cooperativa Cinque Terre.

Un veloce assaggio da Cascina Carrà che aveva aderito al nostro tour per winelovers.

E poi tanti incontri con amici, conoscenti, riassaggi, chiacchiere con i colleghi, qualche caffè…

E dato che ci sono anche qualche cena: Osteria da Pietro a Castiglione delle Stiviere. Menù a cavallo tra il tradizionale/locale e l’innovativo, servizio impeccabile, carta dei vini su Ipad. Da ritornare per una cena con meno stanchezza…

Tra le iniziative collaterali, un bravo agli amici Andrea, Riccardo e Leonardo per il God Save the wine a Verona. Che dire bravi anche a loro. Bella location, vini interessanti (ho provato tra le novità Masseria Falvo), cibo gustosissimo…

Alla fine: evviva Vinitaly!

Riccardo Gabriele