Verticale Villa Bossi Chianti Rufina Riserva 1979-2018. Palazzo Gondi – Anteprime Vini di Toscana – Firenze 12 febbraio 2023.

La Rufina è sinonimo di vini raffinati ed eleganti ed anche estremamente longevi. Per esaltare questo aspetto il Consorzio Chianti Rufina ha varato un nuovo progetto per l’individuazione di “cru” aziendali in grado di esaltare la fama di questi vini. Si tratta del marchio volontario Terraelectae, dove ogni produttore individua la sua migliore vigna di solo sangiovese e si impegna a produrre con essa un vino che rispetta regole di vinificazione e affinamento particolari.

Il percorso storico di questa degustazione termina proprio con la vendemmia 2018 e con l’inizio della produzione del Villa Bossi Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Poggio Diamante, che da ora in poi, nomen omen, rappresenterà la punta di diamante dei vini prodotti dai Marchesi Gondi.

Famiglia Gondi

La famiglia Gondi è presente nella vita politica fiorentina fin dal 1197. Risiede nel Palazzo Gondi, dagli stupendi affacci su Palazzo Vecchio, su Santa Maria del Fiore e su santa Croce, costruito nel 1489 da Giuliano da Sangallo.

Dal 1592 ha la proprietà della Villa Bossi situata al centro della Rufina, a 350 m di quota, e Bernardo segue la produzione del Chianti fin dal 1972, coadiuvato dai figli Gerardo e Lapo. Carlo Gondi, nel 1878, partecipò all’Expo di Parigi con questo vino, vincendo una ricca serie di premi.

La madre di Carlo, Marie de Labrugière Gondi aveva fortemente sostenuto l’impianto di questa vigna con il fine di produrre un vino in stile Borgognone.

Una verticale coraggiosa, dicevamo, per l’inserimento di alcune annate certamente non facili per la Toscana, ma in grado di dimostrare le qualità di questo territorio anche in condizioni critiche. La verticale, poi, si intreccia fortemente con la precedente degustazione dell’11 febbraio del 2017 (https://corrieredelvino.it/degustazioni/una-verticale-per-bernardo-gondi/) che ci sembra interessante riproporre nella sezione Degustazioni per i dovuti confronti sull’evoluzione di questo vino.

Le tre stagioni del Villa Bossi

In quella occasione avevamo parlato di tre stagioni stilistiche del Villa Bossi. La prima, quella “ancestrale” delle annate dal 1978 al 1994, racconta di uno stile da sangiovese asciutto, fresco, dai tannini pungenti e ardui da domare. Vini con un fascino tutto particolare, al di là delle punte spigolose che qua e là emergono. La tenuta e l’evoluzione nel tempo si dimostrano solide e coinvolgenti.

Verticale Villa Bossi 2023

La seconda stagione vede l’ingresso in azienda di Carlo Corino come consulente. Per chi non avesse conosciuto personalmente questo straordinario personaggio, ricordo che la sua formazione era avvenuta in Australia, ovvero in un paese del nuovo mondo con clima caldo. Questo lo aveva portato a lavorare, appena rientrato in Italia, come consulente nella siciliana Planeta dove aveva contribuito al successo dei grandi vini in stile nuovo mondo da uvaggio internazionale della famiglia.

Niente di più diverso dalla Rufina, clima freddo e stile vecchio mondo, dove le maturazioni procedevano a rilento, ma in maniera graduale ed omogenea sia nella componente zuccherina, che in quella fenolica e in quella aromatica, contrariamente a quanto era solito accadere nel caldo clima siciliano.

In questa fase nei vini di Villa Bossi aumenta la concentrazione, il colore si fa più scuro e fitto, i profumi assumono toni fruttati e speziati, il palato è discretamente ricco con tannini più “facili”. Il cabernet, introdotto nel 1988, e le barrique, introdotte nel 1994 in attesa di Corino, cominciano a far sentire il loro effetto.

La terza stagione, vede l’ingresso nel 2005 di Fabrizio Moltard, che condivide e perfeziona l’impostazione data da Corino, pur mantenendo il vino in un binario territoriale molto saldo e riconoscibile. Ed è sempre lui che, secondo le indicazioni della famiglia Gondi, apre le porte alla quarta stagione, quella del ritorno al Sangiovese in purezza e all’adozione del marchio Terraelectae per il Vigna Poggio Diamante.

Verticale Villa Bossi 2023

Vini dalla grande personalità, che restano comunque impregnati di quelle note di terroir così forti da essere in grado di descrivere uno stile preciso del vino della Rufina.

Per il resoconto completo della degustazione, condotta da Gabriele Gorelli Master of Wine, vedi in Degustazioni.

Paolo Valdastri

Marchesi Gondi Ssa
TENUTA BOSSI
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