Esserci per capire la percezione di uno stesso vino degustato in calici differenti

Kufstein è una graziosa cittadina posta sul confine tra il Tirolo austriaco e la Baviera tedesca. Da sempre territorio di confine tra due civiltà diverse parlanti una lingua comune. Dominata dalla sua imponente fortezza  si snoda lungo gli argini del fiume Inn che attraversando tutto il Tirolo, sfocia nel Lago di Costanza. Ma la sua fama la deve ad una fabbrica. Una fabbrica speciale, una Glashütte, la Riedel. Sarà Claus J.Riedel, boemo di nascita, rifugiato di guerra (seconda guerra mondiale) a spostare la piccola fabbrica dall’attuale Repubblica Ceca a Kufstein, in Austria. Siamo nel 1956 ed è in quella data che inizia l’era Riedel nel mondo del vetro.

Claus indirizza subito la sua attenzione alla lavorazione del cristallo, soprattutto ai bicchieri. Risale appunto alla fine degli anni ‘50 la sua geniale intuizione che avrebbe rivoluzionato per sempre la cultura del vino: la funzionalità del calice. Attraverso la serie Sommeliers – eleganti calici in cristallo soffiati a bocca – serie da lui ideata e presentata nel 1973 ad Orvieto in collaborazione con AIS, Claus è stato il primo nella secolare storia del vetro a subordinare la forma di un bicchiere al carattere di un vino. Less is more: riportare il bicchiere a una forma più basilare, con uno stile essenziale e sobrio, un vetro liscio e sottile e uno stelo lungo è stata la soluzione tanto semplice quanto brillante per esaltare tutte le caratteristiche organolettiche di ogni vino.

Oggi è Maximilian a rappresentare l’undicesima generazione dei Riedel vantando così  oltre 250 anni di storia, tra Boemia e Austria, affermando il marchio nel mercato mondiale del vetro come sinonimo di qualità ed eccellenza.

La linea Veritas è l’ultima nata in casa Riedel, pensata in particolare per la ristorazione. L’occasione per presentarla e conoscerla è stato l’incontro avvenuto a Firenze Lunedì 6 ottobre nello splendido salone dell’Hotel Excelsior di Piazza Ognissanti. Giorgio Riedel, il padre di Maximilian, ha guidato personalmente gli ospiti presenti (albergatori, ristoratori, giornalisti) in un affascinante percorso degustativo e sensoriale non solo limitato ai calici Riedel ma, attraverso l’utilizzo di altri bicchieri, verso una “nuova perfezione” di beva incarnata proprio dalla collezione presentata. Il tasting, che ha visto l’utilizzo di un set per vini rossi di Veritas – un calice Pinot Noir Nuovo Mondo, un calice Syrah Vecchio Mondo e un Cabernet/Merlot – (tre dei dieci campioni che rappresentano l’intera linea) ha dimostrato  come sia realmente diversa la percezione di uno stesso vino se degustato in calici differenti, concetto di funzionalità su cui notoriamente si basa la filosofia aziendale. Ad accompagnare l’evento etichette di eccellenza

– Flowers Sonoma Coast Pinot Noir, California, 2007. Un Pinot Noir che nel calice adeguato ha presentato un colore rubino vivace, un olfatto complesso di prugne, ribes, fragoline di bosco per poi al palato presentarsi morbido e leggiadro con un ritorno elegante ed eco floreale. Voto 5c

–  E. Guigal Hermitage Rouge Syrah, Valle del Rodano 2008. L’Hermitage nel calice Riedel ha manifestato la sua impenetrabilità del colore, un olfatto importante con profumi che evocano le confetture di more e ciliegie e una struttura calda con dote tannica e finale armonioso. Voto 5C

– Gaja Ca’Marcanda Magari 2012, Bolgheri (Toscana)  un blend di merlot 50%, Cabernet Sauvignon 25% e Cabernet Franc 25%. Intenso nel colore, frutti rossi accompagnati dalle note di macchia mediterranea, con ben definita morbidezza e vena acida e una chiusura di lunga persistenza. Voto 5C

Vini di Gaja Distribuzione (distributore di Riedel in Italia per il canale enoteche e ristorazione) e il cioccolato Lindt, in un meraviglioso abbinamento eno-culinario a dimostrazione di come il calice adatto possa anche amalgamare il vino al sapore dell’alimento, valorizzandone l’eleganza, la dolcezza o la spezia

Sottili e dal design sobrio ed essenziale, i prodotti Riedel interpretano forme tanto belle quanto funzionali. La forma segue la funzione. Quando nel 1961 fu pubblicata sul catalogo Riedel la prima linea di calici da degustazione fu ufficializzato questo straordinario concetto che sarebbe diventato da quel momento in poi il carattere distintivo dell’azienda. Attualmente la gamma di prodotti Riedel comprende bicchieri e pregiati decanter, tutti caratterizzati da forme sorprendenti e affascinanti

Ma potevamo mancare a due degustazioni oltre il limite del “natural pensiero enoico”?  Herr George ci ha sorpreso. L’Acqua Naturale Panna in un alternare di bevanti diversi per far capire come le percezioni siano differenti e ben distinte. Un semplice bicchier d’acqua sul quale confrontarsi per circa trenta minuti. E poi è stata la volta della Coca Cola. Mai avrei pensato di parlare di note gusto-olfattive della bevanda super gassata. Eppure è stato così. Da un bicchiere di plastica al bicchiere creato da Riedel per la bibita number one. Olfatto diverso, dispersivo, con tonalità corte nel bicchiere di plastica (maggiormente usato nel mondo) e note marcate, importanti con carbonica ben integrata e retrogusto lungo e piacevole per apprezzare al meglio la bibita così come concepita nel capolavoro Riedel.

Chapeau Herr George Riedel; con i suoi calici è riuscito perfino a farmi parlare della Coca Cola. Non ho dato il voto: ho una dignità da difendere!

Urano Cupisti