Partecipare ad un evento diverso. Ė accaduto di recente. Stupenda la location posizionata sulla penisola di Sestri Levante, affacciata sul mare

L’antico maniero, oggi sede del rinomato Ristorante dei Castelli, risale al 1925 costruito sulle rovine di antiche fortificazioni della Repubblica di Genova del XII secolo, oggetto di successive e ripetute trasformazioni sino all’attuale. Di rilievo capitelli, transenne, portali, finestre, stili ed epoche, impiegati per creare un ambiente non privo di una originale quanto singolare suggestione. All’interno, in occasione di questo evento diverso, un percorso “seducente” che ha accompagnato i degustatori in un viaggio sensoriale particolare.

Produttori italiani, sloveni, spagnoli, francesi, svizzeri, croati hanno fatto assaggiare i loro vini. Mi trovo qui perché non è possibile rimanere insensibili a quanto si dice, mormora intorno al vino “naturale” o meglio fatto da veri Agricoltori, Artigiani del vino, Artisti nel produrlo. Determinati è dire poco e quindi scendere “nella tana del lupo” per capire, comprendere, intuire, percepire e perché no convincermi di quanto loro affermato è stato difficoltoso e all’inizio problematico.

Il bisbiglio intorno a me si è fatto interessante.

Lobbies delle multinazionali… bevande standardizzate… vini senza anima. Ma anche la stampa “al soldo” dei potenti che comunica di vini “naturali puzzolenti”, l’Amministrazione statale che pensa solo a sanzionare, e “la sindrome di Ceausesco” che volteggia minacciosa fino a compiere i “delitti più efferati”. Percepisco una sorta di ostilità, il giornalista venuto per profanare il loro credo, dissacrare, deridere. Mi muovo con discrezionalità. Inizio a parlare con un produttore e chiedo del “decalogo” (sì perché c’è sempre un decalogo che unisce coloro che si associano per essere comunque innovativi).

–   Eccolo, lo pubblichi, faccia capire chi siamo e quale è la nostra fede.

Intorno a me, vista la disponibilità, inizia il disgelo.

–  Certo che lo pubblico, molto volentieri.

Anche perché per capire i loro vini è necessario esserne a conoscenza.

Eccolo:

I vini Triple A possono nascere solo:

–  da una selezione manuale delle future viti, per una vera selezione massale.

–  da produttori agricoltori, che coltivano i vigneti senza utilizzare sostanze chimiche di sintesi rispettando la vite e i suoi cicli naturali.

–  da uve raccolte a maturazione fisiologica e perfettamente sane.

–  da mosti ai quali non venga aggiunta né anidride solforosa né altri additivi. L’anidride solforosa può essere aggiunta solo in minime quantità al momento dell’imbottigliamento.

–  utilizzando solo lieviti indigeni ed escludendo i lieviti selezionati.

– senza interventi chimici o fisici prima e durante la fermentazione alcolica diversi dal semplice controllo delle temperature. (Sono tassativamente esclusi gli interventi di concentrazione attuati con qualsiasi metodo).

–  maturando sulle proprie “fecce fini” fino all’imbottigliamento.

–  non correggendo nessun parametro chimico.

–  non chiarificando e filtrando prima dell’imbottigliamento.

Adesso sono pronto, sono completamente immerso nel loro progetto e capisco le loro ulteriori affermazioni.

I nostri vini devono rappresentare al meglio il terroir, essere dissetanti, produrre convivialità, espressione suprema del savoir faire umano, simbolo tangibile delle forze d’amore che, partendo da un gesto agricolo positivo, arrivano a chiudere in una bottiglia il soffio del vento, la luce del sole, il respiro della terra, le migliaia, i milioni di sentimenti e gesti che sono avvenuti nei propri vigneti.

In affermazioni di questo genere c’è di tutto; constatazione del presente, amore sviscerato per la terra e i suoi frutti (in questo caso l’uva), la poesia. E non si può più assolutamente profanare, dissacrare, deridere ma al contrario capire, assimilare, giustificare. Penetro con la curiosità nelle ansie ma anche nei timori; da una parte il loro credo, dall’altra colui che scettico cerca la verità. Nel mezzo i vini, l’unica realtà tangibile. E allora via agli assaggi…

continua…

Urano Cupisti