La vita di un produttore di vino può sembrare romantica, ma è il frutto di decisioni audaci, passione e continua innovazione. Il racconto della Tenuta Romignano, a Terranuova Bracciolini, nel Valdarno di Sopra, parte da una famiglia che ha attraversato decenni di cambiamenti, conservando un legame speciale con il territorio toscano.
Tenuta Romignano è innanzitutto un grandissimo lavoro di rinascita e recupero. Gli edifici che oggi ospitano la guesthouse, la sala degustazioni, la grande casa colonica dove possono soggiornare 22 persone, furono quasi completamente distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Percorrendo il viale d’accesso che attraversa i vigneti che salgono dolcemente fino al cuore della Tenuta, ci si trova di nuovo nella storia della campagna toscana che fu, dove vivevano insieme più famiglie, unite dal lavoro di una campagna oggi trasformata per la produzione del vino.
Le radici familiari e il ritorno alle origini
La storia della famiglia Rossi affonda le sue radici negli anni ’20 del Novecento, durante la rinascita post-bellica. Riccardo Rossi, nonno dell’attuale proprietario (che porta il suo nome), era un rinomato cappellaio di Montevarchi che vestiva personalità illustri di tutto il mondo con i suoi eccellenti Borsalino.
Per le sue vacanze, costruì Villa Belvedere nel Valdarno e grazie alla sua passione per l’agricoltura, piantò lì i primi vigneti, avviando una piccolissima produzione di vino.
La Seconda Guerra Mondiale distrusse gran parte dell’attività, ma Villa Belvedere rimase un simbolo della resilienza familiare. Negli anni successivi, il figlio Bandino, ingegnere trasferitosi a Milano, tornò nel Valdarno raggiunta l’età della pensione per coronare il suo sogno di tornare ad abitare in Toscana.
Ampliò i vigneti e costruì la cantina, gettando le basi per l’attuale azienda vinicola.
Quando Bandino si ammalò, suo figlio Riccardo lasciò il lavoro e raggiunse il padre in Toscana, per iniziare una vita che mai si sarebbe aspettato.
Il vino per Riccardo era una passione nata quasi per caso, grazie a un corso di sommelier fatto “per compagnia”.
Tuttavia, quella scintilla ha portato alla trasformazione dei vigneti familiari, ad azzardi e risultati che gli costarono più di una lite col padre dalle idee più tradizionali.
Gli inizi furono difficili e frutto di tanti tentativi, ma che hanno dato vita all’attuale filosofia di produzione di Riccardo.
L’innovazione e l’approccio biologico
Riccardo ricorda che “siamo biologici dal 1983, ovvero da quando eravamo ancora agli albori, grazie all’esempio e cultura di mia madre appassionata di yoga, macrobiotica e rispettosa dell’ambiente”.
Nonostante le iniziali difficoltà date dalla qualità e da una mancanza di regolamentazione, oggi i vini biologici sono il simbolo dell’azienda, con un equilibrio tra tradizione e sperimentazione.
Verso l’identità territoriale
Con la crescita, l’azienda si è orientata verso varietà autoctone come Malvasia, Ciliegiolo e Colorino. L’obiettivo? Creare vini che riflettano la vera essenza della Toscana. Oggi, la produzione si attesta tra le 100.000 e 120.000 bottiglie l’anno, con una distribuzione internazionale.
La Degustazione
Alternativo IGT Rosato Toscano IGT. Pét Nat Metodo ancestrale fresco e floreale, vivace compagno per le occasioni più conviviali come un aperitivo o una pizza con gli amici.
Vigna del Bianco. Un bianco schietto e beverino, dove la Malvasia profuma come una giornata di fine primavera. Da assaporare insieme ad un’insalata di pollo o piatti di pesce.
Impossible. Un vino che nasce dal ricordo del nonno e di quella sua prima, artigianale, produzione. Orange wine dai profumi intensi e pungenti. Indicato per formaggi stagionati e piccanti.
Ciliegiolo IGT Rosso Toscano. La varietà del Ciliegiolo ha finalmente il suo riscatto, dopo che era stata utilizzata come uva da taglio e quasi dimenticata. Fresco e fruttato, vivace al palato e molto piacevole insieme a carne alla griglia.
Cabernet IGT Rosso Toscano. Il Cabernet Sauvignon è un velluto rosso che avvolge morbidamente il palato. Frutta matura, note fresche e balsamiche. Con piatti di arrosti di lunga cottura trova il suo abbinamento perfetto.
L’Ospitalità
Tenuta Romignano è anche un luogo dove passare dei momenti indimenticabili con famiglia e amici.
Le tre ville Casa Romignano, Villa Pietra e Mattoni e Villa Belvedere sono perfette per un retreat lontano dalla città, dove potersi rilassare e rigerenarsi.
Richiestissime come location da matrimonio, le tre ville possono ospitare fino a 48 persone, con la possibilità di avere tanti servizi in aggiunta, come la preparazione dei pasti, la spesa a domicilio, attività da fare in villa o all’esterno. La vacanza quindi può essere personalizzata in molti modi diversi.
Elisa Orlando
Via Setteponti Levante, 30
Loro Ciuffenna – 52024 (AR)
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