Si è appena svolta l’ottava edizione di Taste-in viaggio con le diversità del gusto-, a Firenze, presso la Stazione Leopolda, organizzata da Pitti Immagine, con la consulenza di Davide Paolini, giornalista sempre alla ricerca delle eccellenze della enogastronomia italiana.

Per me, giornatone gastronomico, in cui, ho veramente dato il meglio di me, fornendo prova del mio proverbiale spirito di accoglienza gastrica…dall’aringa dolce, al pistacchio di Bronte, per poi tornare a Joselito e via di nuovo verso l’evocativo crumiro e le preziosissime acciughine in un turbinio di calorie ed endorfine.

Tre giorni completamente dedicati al meglio della produzione italiana, circa 280 aziende (nell’edizione dell’anno passato erano 263), che sono state selezionate scrupolosamente dalla Sicilia, al Piemonte, per l’altissima qualità dei loro prodotti.

Quest’anno a Taste, la Spagna è stata l’ospite d’onore, con Joselito, considerato il migliore produttore di prosciutto al mondo, San Filippo, azienda di origine siciliana, con le sue acciughe sott’olio e sotto sale, una vera esperienza gustativa.  Teneri pesciolini, delicati, in cui il sale non è mai il gusto predominante, ma soltanto una spalla discreta, che serve per esaltare una opulenza e profondità nel sapore (non aspettatevi che questo sia a buon mercato) e Conserva de Cambados, azienda che dal 1985, si occupa di conservare il gusto dei migliori frutti di mare e pesce della Galizia.

Nel mio peregrinare mi sono imbattuta in un signore che di fronte a sé aveva un micro-giardino, composto da un tappeto di minuscole “insalatine”, dalle forme diverse, si trattava dell’azienda Koppert Kress, olandese, che si occupa di architettura aromatica. Circa 51 referenze diverse, che rappresentano un’esperienza innovativa, intensa e molto particolare, si tratta di erbe aromatiche non solo decorative, ma capaci di  creare gusto, capaci di sorprendere i nostri sensi.  Si tratta di piantine ottenute da un’accurata selezione. Ogni Cress ha un proprio gusto, dal gusto di pisello a quello di cavolo e tanti altri (un po’ come le gelatine di Harry Potter, al gusto di fragola, noce di cocco, ma anche di caccole, cavoletti di Bruxelles, toast, fegato, trippa etc.).

Tornando ai prodotti di casa nostra, devo ammettere, che ogni volta che si ha l’occasione di degustare tante prelibatezze tutte italiane, si diventa orgogliosi di appartenere ad una terra così munifica e variegata, in grado di creare delle emozioni forti, non solo attraverso la vista, gratificata da tanta magnificenza sia naturalistica che storico architettonica, ma anche e soprattutto attraverso il gusto.

Chiudi gli occhi, assaggia e perditi nelle sensazioni che soltanto l’Italia può darti. L’Italia è un paese ricco di contraddizioni, ma anche e soprattutto ricco di sfumature. Gli italiani sono diversi, capaci di creare qualcosa di unico, nel vero senso della parola, magari, ahimè, non sono in grado di fare sistema, di avanzare compatti come un “Panzer tank”, ma avendo teste, che ragionano, ognuna per conto proprio e potendo fare affidamento su una indicibile varietà climatica, di materia prima edibile, territori e tradizioni, riescono a plasmare qualcosa di unico e formidabile.

Ho assaggiato l’energizzante, corroborante e terapeutico peperoncino Peperita, di Rita Salvadori, la cui azienda agricola, completamente biologica e biodinamica (certificata CCBP e Demeter), si trova nel cuore della Toscana, e parlato con Vincenzo, detto “Vicienzo”, prototipo della travolgente simpatia partenopea, che mi ha spiegato i segreti della pasta del pastificio “Gragnano in corsa”.

Quando parlo di Firenze, non dimentico mai di descriverne le radici veraci della sua tradizione gastronomica, parlando di lampredotto e ribollita, da oggi, potrò portare anche in trasferta queste prelibatezze, perché l’azienda “La casa di Caccia”, ha catturato in barattolo, la famosa ribollita di Burde, storica trattoria fiorentina e il lampredotto di Luca Cai, il trippaio, di piazza della Passera, a Firenze, che nel suo locale, “Il magazzino”, propone i Totani di bosco, e il Sushi di lampredotto, fantasiose e gustosissime rivisitazioni, che ci spiega scherzando, essere uno stratagemma per disorientare, coloro i quali si presentano diffidenti nei confronti del quinto quarto.

Ho assaggiato dei Krumiri, originali, della Unica Fabbrica Krumiri Rossi, che definirei evocativi, della crema di nocciola (vera), dell’azienda Cravanzana, i cui soli ingredienti sono: nocciole, zucchero e latte in polvere, senza né conservanti né altro, una vera poesia.

Poi, sempre camminando attraverso questi paradisiaci corridoi, sono stata attratta da alcune confezioni molto raffinate, scatole di latta e astucci di cartone perfetti, con linee e colori deliziosi, così, mentre stazionavo di fronte a queste meraviglie, già che c’ero, ho assaggiato l’assortimento del contenuto delle scatole.

Nonostante fosse l’ora di punta ed il traffico di avventori, fosse divenuto quasi insostenibile, la mia mente ed il mio corpo sono stati proiettati in una dimensione parallela,  il cioccolato artigianale Autore, dell’omonima piccola azienda con sede a San Marco dei Cavoti, Campania, è riuscito a farmi dimenticare ogni affanno e turbamento, la pasta di mandorle e menta ricoperta di finissimo cioccolato fondente, ha creato una vera e propria scissione dall’ambiente circostante. E’ stato un crescendo rossiniano che dal croccantino ricoperto di cioccolato, passando attraverso, la gianduia e l’immacolata pasta di cocco irresistibilmente scioglievole, mi ha condotto fino ad uno stato di coscienza superiore, avulsa da qualsiasi trito contesto politico sociale.

La giornata è volata, ma taste si propaga oltre la stazione Leopolda, contaminando tutta Firenze, sotto forma di Fuori di Taste, manifestazione nella manifestazione, Firenze, in questi giorni, brulica di eventi, che approfondiscono la conoscenza di queste realtà artigianali, ma soprattutto si arricchisce di una serie di occasioni, che trasformano una città che talvolta scivola pigra verso la piatta routine, in una invitante, vivace e impertinente, coppa di metodo classico, rigorosamente e fieramente italiano.

ALESSANDRA RACHINI