L’edilizia del futuro: C+S Architects propone un borgo sostenibile a Peccioli, in Toscana.

Una salvagente alle questioni ecologiche, economiche e sociali più impellenti, questo è lo scopo di C+S Architects (studio con sede tra Treviso e Londra, recente vincitore dell’Albo d’Oro di San Marino e Architetto Italiano 2022) che proporrà a Peccioli (provincia di Pisa, in Toscana) un prototipo di borgo popolare veramente all’avanguardia.

La richiesta d’aiuto è giunta dal Sindaco di Peccioli Macelloni per il progetto di rigenerazione dell’area di Santo Stefano, l’oggetto è: costruire un complesso di dodici case popolari e servizi.

Dichiara Macelloni: “Abbiamo chiesto a C+S Architects di disegnare un complesso di case popolari e lo studio ci ha restituito una visione all’avanguardia che rende il terreno produttivo innestando l’arboricoltura, che migliora la vista dall’alto e la qualità dell’aria tra due arterie di traffico, mentre contestualmente riconnette gli abitanti delle case sociali alla terra, costruendo una comunità multietnica e multiculturale. La sostenibilità a tutto tondo: economica, ambientale e sociale”.

Peccioli

Questo è un fenomeno sempre più comune, ha spiegato Maria Alessandra Segantini CEO di C+S Architects, che con Carlo Cappai ha svolto ricerche rispettivamente alle Università di Hasselt e Londra e in joint venture con l’Università di Siracusa. I dati della ricerca indicano l’ingente spostamento verso i centri urbani a discapito delle campagne con conseguente consumo di nuovo suolo non rinaturalizzato.

Ecco che le dodici nuove residenze sociali richieste dall’amministrazione sono state disegnate come una comunità di micro-fattorie che traducono il sistema dei casali storici toscani in forme contemporanee.

Le dimensioni sono variabili da 80 ai 130 mq, ogni unità è caratterizzata da uno spazio di soggiorno/cucina e una, due o tre camere, secondo i canoni classici dell’edilizia sociale.

Ogni unità è disegnata da un recinto in terra cruda che definisce anche un suolo coltivabile. Qui si innesta il concetto agricolo innovativo del “pixel-farming” dunque le famiglie saranno in grado di consumare cibo di qualità auto-prodotto.

Alla base del Pixel-farming la varietà delle specie e la biodiversità che sono garanti di un’alta produttività. I dati raccolti in questa direzione dimostrano infatti risultati straordinari di qualità dei prodotti risultanti da questo processo, che potranno essere utilizzati localmente diventando cibo sostenibile in termini ecologici ed economici.

“Ho trascorso parte della mia infanzia tra i calanchi, i vigneti e i pescheti dell’Emilia Romagna, dove stava mio padre che, accanto al suo lavoro, piantava ulivi e tutte le specie possibili che spesso portava con sé da altri Paesi del mondo, creando un luogo speciale per la biodiversità – ricorda Segantini – questo progetto si nutre di quelle radici e le coniuga con tecniche innovative sia in termini di agricoltura che di costruzione”. (a.ro.)