Sabato 30 e domenica 31 agosto Sermoneta è stata infatti invasa dagli appassionati giunti per la manifestazione organizzata dall’Associazione Best Events, che si sono mischiati ai visitatori abituali di questo splendido borgo

Dalla strada che porta fuori dal borgo antico di Sermoneta, verso i parcheggi, si scorge in un cielo ancora rosseggiante di tramonto l’alta figura del grattacielo “Torre Pontina”, che è stata la casa delle prime due edizioni di Sky Wine ora approdato in questa piccola città gioiello sulle pendici dei Monti Lepini. Nel guardare l’edificio non c’è nostalgia, probabilmente ci sarà – tra qualche tempo – solo gratitudine per aver dato vita ad un evento che, se curato e supportato a dovere, potrà diventare un riferimento per l’enologia pontina e non solo.

Sabato 30 e domenica 31 agosto Sermoneta è stata infatti invasa dagli appassionati giunti per la manifestazione organizzata dall’Associazione Best Events, che si sono mischiati ai visitatori abituali di questo splendido borgo. La location, quindi, è stata la scelta giusta per dare nuova vita ad un appuntamento che nei locali del grattacielo, per quanto suggestivi in alcuni casi, stentava a decollare. Tra le viuzze selciate, le feritoie, gli angoli fioriti e i vari punti panoramici del centro di Sermoneta – dai quali ammirare quel cielo che è diventato con “sky” il nome stesso dell’evento – si è capito di poter realizzare invece una grande manifestazione ma, come tutte le “prime”, sono anche emersi i nodi da sciogliere per perfezionare il tutto.

Apertura stand di degustazione alle 17.30 e chiusura a tarda notte, orario consono per un periodo tutto sommato ancora estivo. Tre i punti di degustazione con le circa 40 aziende partecipanti divise tra Palazzo Caetani (già sede del Museo della Ceramica), Loggia dei Mercanti e aula consiliare di Palazzo Americi. A corredare il tutto un elegante susseguirsi di stand gastronomici e artistici nelle vie del borgo, per un’esperienza piacevole che si fosse appassionati di vino o meno. Di certo proprio questa versatilità del posto è l’elemento da sfruttare in futuro, convogliando famiglie e gruppi senza limitarsi ai soli appassionati. In questo è stato lungimirante, e sarebbe stupido non esserlo con ancora più vigore per il prossimo anno, il Comune di Sermoneta che ha dato il patrocinio all’evento.

I nodi da sciogliere riguardano sostanzialmente la gestione dei banchi di degustazione, suddivisi in tre ambienti chiusi – che è cosa buona in teoria – ma piuttosto angusti visto il numero di presenze. In alcuni momenti si sono viste file lunghe qualche decina di metri, per svariati minuti di attesa, all’ingresso della Loggia dei Mercanti o dell’aula consiliare. Sicuramente i numeri sono andati oltre le aspettative, questo potrebbe spingere per il 2015 verso un evento che faccia vivere completamente il centro di Sermoneta, con le aziende sparse in ogni angolo con banchetti singoli, un sistema di braccialetti all’ingresso per rendere chiaro chi ha diritto alla degustazione e un’adeguata cartellonistica che dia il senso di un percorso. Non proprio una cosa facile, è vero, vista anche l’annosa problematica dei bevitori di professione spesso anche molesti, ma vale la pena fare un tentativo per rendere più vivibile per tutti l’evento.

Raccontiamo, velocemente, questa prima volta di Sky Wine a Sermoneta con qualche nota di degustazione. Se diamo per conosciute cantine come Casale del Giglio e Rocca delle Macìe, presente con il progetto Moonlite (bianco fresco, etichetta elegante, tappo a vite: un vino piacevole e “piacione”), possiamo poi nominare aziende in fase di crescita come Cantine Lupo, che ad Aprilia ricalca un’idea di vini internazionali con una bella eleganza, e La Luna del Casale (Lanuvio) oltre ad alcune realtà delle Langhe di tutto rispetto come la Scuola Enologica di Alba.

Praticamente al completo la presenza della piccola e vicina Cori, che sta riscoprendo vitigni autoctoni come il Nero Buono con due cantine ormai sulla bocca di tutti quali Carpineti e Cincinnato. Quest’ultima da conoscere e sperimentare in quanto raro esempio di realtà cooperativistica funzionante, ricca di storia e begli esempi oltre che buoni vini (di recente ristrutturazione un casale alle pendici di Cori che vale il viaggio anche da Roma per la bellezza del posto e la formula piatto/abbinamento vini). Nel complesso un buon livello per quanto riguarda l’enologia locale, peccato quindi vedere così pochi produttori dietro i banchi d’assaggio (addirittura uno, ma della nuova generazione, lo abbiamo incrociato a passeggio per le vie del borgo con gli amici invece… beata gioventù). Probabilmente come “prima volta” in pochi hanno scommesso sulla riuscita dell’evento e hanno invece perso un’occasione di farsi conoscere e acquisire probabili nuovi clienti.

Sky Wine va archiviato sicuramente come uno degli eventi con il maggiore potenziale futuro del 2014, che merita attenzione e soprattutto grande lavoro da parte degli organizzatori affinché diventi “l’evento” enologico, o enogastronomico se si vorrà allargare l’ambito di interesse, del territorio pontino. La location c’è, anche la data sembra adatta allo scopo, l’organizzazione è stata presente e professionale, non rimane che sistemare la formula complessiva di accesso alle degustazioni e poi mano a mano anche il resto si comporrà da solo verso un livello qualitativo sempre più alto.

Fabio Ciarla