Cresce l’interesse del buon vino tra i giovani, ma per essere vincenti occorre uscire dai classici schemi commerciali per creare una cultura del prodotto

Torna Simply Italian Great Wines, il tour promozionale di IEM (International Exhibition Management) che, con la sua collaudata formula di seminari, approfondimenti e walk-around wine tasting, diffonde la cultura e il fascino del prodotto enoico italiano ai quattro angoli del pianeta.

Dopo le ultime tappe in Gran Bretagna e Stati Uniti, il 1° dicembre Simply Italian sbarca in Giappone, a Tokyo, per volare subito dopo a Pechino, Cina (3 dicembre).

Con quasi 21 milioni e mezzo di litri di vino importati a dicembre 2013 – pari a un valore di quasi 74 milioni di euro -, la Cina si attesta come quinto paese al mondo per consumo di vino e addirittura primo per quanto riguarda il vino rosso (1,8 miliardi di bottiglie nel 2013). Si prevede una crescita dei consumi di vino in questo Paese pari al 38% entro il 2017.

Questo trend coinvolge anche il vino italiano che a settembre 2014 è stato l’unico a registrare una crescita in valore (+1,4%), confermando l’Italia nella rosa dei 5 paesi di riferimento per quanto riguarda l’import cinese di prodotti vinicoli.

Con queste premesse, IEM volerà nella Repubblica Popolare Cinese per accompagnare una ventina di aziende italiane davanti a un pubblico selezionato di trader, wine educator, sommelier e giornalisti. A condurre i due seminari proposti – uno dell’Istituto Grandi Marchi ed l’altro di Federdoc – sarà Jing Bin, uno dei pochi Senior Wine Educator cinesi.

“La Cina” – spiega Marina Nedic, Managing Director di Iem – “mostra un’apertura e una curiosità eccezionali nei confronti del vino di qualità. Le nuove generazioni guardano al nostro Paese come uno dei maggiori riferimenti mondiali per il buon vino: sono proprio i giovani a ricercare un prodotto che non appartenga specificatamente alla cultura orientale, ma che rappresenti piuttosto il nuovo orientamento verso lo stile di vita occidentale. Ed è proprio tra i giovani, in una fascia d’età compresa tra i 25 ed i 34 anni, che fioriscono le nuove figure di sommelier, wine educator e wine lover”.

“IEM conosce bene questo Paese” – continua Marina Nedic – “poiché è stata la prima a intuirne le potenzialità ormai 16 anni fa ed è ad oggi ancora un precursore in tal senso, avendo compreso il cambiamento culturale e generazionale in atto. Costanti analisi e monitoraggi dei mercati così come l’importante collaborazione con le principali agenzie di promozione del vino in loco, hanno permesso di mutare e adattare le strategie di penetrazione alle nuove esigenze del mercato stesso.”

Pechino, assieme a Shanghai e Guangzhou, rappresenta uno dei maggiori mercati del vino in Cina e ne registra i maggiori livelli di consumo. È il maggior centro politico, culturale e di interscambio economico del nord-est della Cina, con un numero elevatissimo di ristoranti, organizzazioni e canali commerciali. L’industria alimentare e il mercato del vino a Pechino sono cresciuti rapidamente negli ultimi anni, come anche l’interesse da parte della popolazione. I consumatori stessi amano informarsi e conoscere il prodotto che hanno davanti. Per tutti questi motivi il mercato non si è indirizzato verso una particolare tipologia di vino: la promozione e la pubblicità sono invece l’elemento vincente in un contesto in cui la popolazione è molto curiosa e attenta a ciò che consuma. È proprio per questo che IEM ha deciso di inserire Pechino nel tour Simply Italian Asia per questo 2014.

Prima di giungere a Pechino, Simply Italian Great Wines farà tappa a Tokyo, in Giappone, uno dei più grandi mercati vinicoli nell’area Asia-Pacifico dopo Cina e Australia e il secondo per vini importati. Wine Monitor stima una crescita delle importazioni di vino italiano pari al 7,6% in valore e del 5,1% in volume a settembre 2014, confermando l’Italia tra i 5 paesi di riferimento per le importazioni di vino in Giappone e uno dei pochi, assieme alla Francia, ad aver registrato un dato positivo nel primi 9 mesi del 2014.

“Il consumo pro-capite è in crescita di anno in anno” – spiega Marina Nedic – “e se il 7% della popolazione consuma vino quotidianamente, ben il 50% beve vino almeno una volta a settimana. Il consumatore giapponese è molto attento al prodotto, alla provenienza, alla sua storia ed è interessato a conoscere oltre che a consumare un vino di qualità”.

Secondo l’ICE oggi il vino rappresenta ancora solo il 5% del totale degli alcolici consumati in Giappone, dunque il potenziale d’incremento al fronte della crescita dei consumi è particolarmente alto. L’Agenzia delle Entrate giapponese prevede inoltre che quest’anno si raggiungerà il record di 3,5 milioni di ettolitri, il maggior consumo di vino in volume mai registrato.

Per questa tappa nel Paese del Sol Levante IEM presenterà un evento interamente dedicato alla promozione e valorizzazione della Gran Selezione del Chianti Classico, che verrà presentata per la prima volta assoluta il 1° dicembre presso l’Ambasciata d’Italia a Tokyo con la possibilità di degustare le etichette di 24 tra i produttori più illustri d’Italia.

Per l’occasione sarà presentata questa nuova eccellenza del Chianti Classico, la prima denominazione al mondo ad avere introdotto una nuova tipologia al vertice della sua piramide di qualità, posizionata al di sopra del Chianti Classico Riserva e del Chianti Classico Annata; un’edizione superiore che è il perfetto equilibrio tra eleganza e potenza, grande struttura ed affinamento.