Come ho conosciuto Sergio Mottura? Affascinante icona, “migliore interprete di grechetto al mondo”.

È vero: come parli di Grechetto non puoi sottrarti a menzionare, citare Sergio Mottura.

Arrivato a Civitella d’Agliano dall’omonima borgata nelle campagne fra Pinerolo e Torino, da piemontese appassionato conoscitore di vino, vide nella storica vocazione del territorio all’allevamento della vite, la chiave per l’utilizzo ottimale dei terreni, rispettandolo e permettendone una trasformazione radicale e produttiva (ripreso dal suo profilo).

Sergio Mottura

Ed ancora: “Un pioniere nel processo di rivalutazione dei vitigni autoctoni, da decenni Sergio Mottura si è dedicato alla ricerca scientifica ed alla sperimentazione sul campo, con studi sul DNA delle varietà locali più promettenti, con l’ottimizzazione della potatura, della gestione del terreno e della vinificazione, nell’intento di esaltare le potenzialità di un territorio che qui si esprimono soprattutto in un grande vitigno: il grechetto”. Aggiungo: E non solo.

“Nelle nostre vigne coltiviamo diverse varietà: una tavolozza di profumi e di sensazioni diverse, ci offrono la possibilità di creare vini dalla forte personalità:

Procanico, con grappolo spargolo, resistente alle muffe, di colore rosso oro, limitata produttività e buona personalità;

Verdello, con grappolo compatto di colore verde cupo, ottima acidità ed aromi fini ed eleganti;

Drupeggio, dal profumo floreale e corpo vellutato;

Merlot, Montepulciano d’Abruzzo, Syrah e Pinot Nero, uve a bacca nera  che spesso trovano qui le condizioni ideali per divenire grandi vini; ed infine…

Chardonnay, base dello Spumante metodo classico”.

Mi sono ritrovato a Civitella d’Agliano durante l’annuale incontro “Nelle terre del Grechetto”. Un piccolo borgo dell’Alta Tuscia, vicino ad Orvieto.

E come avviene in tutti i borghi, si vivono le sere d’estate nelle piazze centrali a parlare, ricordare, raccontare.

il dehors

È accaduto anche in questo torrido luglio, davanti alla “Tana dell’Istrice”, il Wine Hotel di proprietà della Famiglia Mottura, con tanto di cantina storica scavata in profondità nel tufo,  seduto di fronte a Sergio Mottura, in completo abbigliamento estivo, signorile, con il suo “Borsalino bianco di tela” sul capo.

Insieme ad altri amici ad ascoltarlo sorseggiando calici del suo Brut (blanc des blancs come ha precisato) vendemmia 2010 e sboccatura 2018.

Ed a seguire storie, avventure, narrazioni.

Grechetto mon amour

“Di anno in anno crebbe la consapevolezza della qualità del grechetto e della possibilità di utilizzarlo per vini di grossa struttura e personalità. Attraverso un lavoro di “selezione massale” in vigna e con la collaborazione dell’enologo e amico Giandomenico Negro per l’affinamento delle tecniche di vinificazione, si sono conseguiti ottimi risultati. Nel 1994 è nata la prima annata di “Latour a Civitella” che nel 2001 è diventato il primo vino bianco nella storia del Lazio ad ottenere il riconoscimento dei 3 Bicchieri”.

Latour, reminescenze bordolesi, testimonianza dell’apice da raggiungere come eccellenza.

La domanda: perché Latour a Civitella?

Sergio mi osserva e inizia un racconto incredibile che vede coinvolti Robert Mondavi, il suo compleanno festeggiato a Berlino e il casuale incontro a tavola con Louis Fabrice Latour.

Correva l’anno 1993. L’assaggio da parte di Louis Fabrice del grechetto Poggio alla Costa 1992 e l’offerta di alcune barriques da utilizzare per l’affinamento.

Nel 1994 il primo “Latour a Civitella” e nel 2001 il riconoscimento di “primo miglior bianco del Lazio”.

Era giunta l’ora di procedere ad altri assaggi, capire la filosofia di produzione, valutare le “perle” di Sergio Mottura, passare dalle parole ai vini.

Dal dehors nella piazza alla sala degustazione all’interno della Tana dell’Istrice dove abbiamo assaggiato, fin a tarda notte, ben 18 campioni. Dalla vendemmia 2017 fino ad arrivare all’incommensurabile Latour Civitella 1995, secondo anno di produzione. Tutti commentati con maestria da Sergio ricordando la storia di ogni vendemmia.

Quella notte ho dormito molto bene. Chapeau!

Urano Cupisti

Civitella d’Agliano sabato 27 luglio 2019