Vinitaly. Foto Ennevi

Continua il percorso di analisi sul posizionamento competitivo delle filiere agroalimentari avviato da Unicredit e Nomisma. Oggi illustrano la declinazione territoriale della ricerca, focalizzata sullo scoring delle Regioni del Vino.

I numeri delle Regioni

A valle della ricerca è emerso come, rispetto ad uno scoring di competitività della filiera vitivinicola italiana pari a 68, siano 6 le regioni che si posizionano sopra a tale media: Veneto (89), Toscana e Trentino Alto Adige (77), Piemonte (72), Sicilia (69) ed Emilia Romagna (68, valore analogo alla media nazionale).

Più nel dettaglio si può rilevare che, se il Veneto primeggia nelle dimensioni strutturali e produttive (prima regione per estensione del vigneto, produzione di vino, numero di viticoltori) oltre che nel contributo al fatturato complessivo del settore (36%), la Toscana presenta la percentuale di valore aggiunto su fatturato più alta (31%) tra le regioni, indicatore che esprime una maggior integrazione verticale delle imprese vinicole (produzione sia di uva che di vino).

Vinitaly 2022. EnneviFoto

Ancora, rispetto ai modelli imprenditoriali ed organizzativi, l’Emilia Romagna esprime il fatturato medio per cooperativa vinicola più elevato (circa 37 Milioni di euro per cooperativa) mentre va alle Marche il primato per le aziende viticole specializzate con l’estensione media più rilevante (17 ettari di vigneto) e restando in ambito agricolo, Veneto e Liguria rappresentano invece le regioni con l’incidenza più alta di aziende viticole condotte da giovani (rispettivamente 17% e 13% del totale).

Le regioni dell’arco alpino (Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Piemonte) sono quelle con la percentuale più alta di produzione di vini Dop sul totale regionale (oltre l’80%), mentre spetta a Calabria e Marche l’incidenza più elevata del vigneto bio su quello regionale (39% e 36%).

Sul fronte delle performance di mercato, il Veneto si conferma prima regione esportatrice con 2,5 miliardi di euro di vino venduto all’estero (il 35% del totale Italia), ma sono Lazio e Puglia (tra le regioni con almeno 50 Milioni di valore all’export) a registrare l’incremento più significativo nel corso degli ultimi cinque anni (rispettivamente +53% e +46%).

Nel mercato nazionale, invece, la Toscana primeggia per incidenza nelle vendite di vini fermi Dop in GDO (16% del valore totale) anche se è la Valle d’Aosta ad evidenziare il prezzo medio più elevato a scaffale (12,3 euro/litro contro una media nazionale di 5,65 euro).

A cura dell’Ufficio stampa Nomisma ufficiostampa@nomisma.it