Indagine UniCredit e Nomisma che analizza gli asset che creano valore per la filiera vitivinicola italiana. I risultati esposti a Vinitaly.

La Toscana brilla per produzione bio, export e redditività. E per appeal sui social.

In generale, l’analisi evidenzia che le imprese italiane del comparto rappresentano un asset strategico per il valore della filiera vitivinicola italiana e negli anni si sono evolute per rispondere alle continue sfide del mercato, generando valore per sé e per i territori in cui sono inserite.

Il record “sfiorato” degli 8 miliardi di euro di export del 2022 è il risultato di un riposizionamento qualitativo del portfolio vini venduti oltre i confini nazionali che in dieci anni ha visto scendere i volumi di vino sfuso dal 31% del 2012 al 19% del 2022 e contestualmente crescere quelli di spumanti dal 9% al 24%.

Vigneti zona Chianti

Nello stesso tempo, l’export del vino italiano è cresciuto – a valore – di quasi l’80% verso i mercati del Nord America e dell’Asia, riducendo così il peso di quelli europei, più “facili” da raggiungere ma spesso meno profittevoli.

Best Ambassador

Attraverso un originale processo di assessment sono state individuate e premiate 8 Imprese Best Ambassador del vino italiano che 1) si sono distinte per percorsi di sostenibilità, innovazione, internazionalizzazione 2) hanno contribuito attivamente a rafforzare la distintività sui mercati 3) rappresentano un volano per l’attrattività dei territori in cui operano:

G.D. Vajra (Piemonte); Az. Agr. G. Ricci Curbastro e Figli S.s. Società Benefit (Lombardia); Masi Agricola S.p.A. (Veneto); Azienda vinicola Umani Ronchi S.p.A. (Marche); Spinelli S.r.l. (Abruzzo); Feudi di San Gregorio Società Agricola S.p.A. (Campania); Aziende agricole Planeta (Sicilia); Cavit s.c.- Trento (Trentino-Alto Adige).

G.D. Vajra

I numeri della Toscana

Più nel dettaglio regionale, l’indagine di UniCredit e Nomisma evidenzia come le imprese vitivinicole della Toscana siano tra quelle che hanno mostrato una maggior dinamicità nell’export dell’ultimo decennio, segnando un incremento del 75%, rispetto ad una media nazionale del 65%.

L’analisi evidenzia inoltre come la Toscana si collochi al top delle regioni italiane in termini di redditività media delle società di capitale, con una crescita del 20,3% tra il 2017 e il 2021 (superiore alla media Paese del +11,2%), seguita da Campania (15,6%), Friuli Venezia Giulia (14,6%), Piemonte (13,4%) e Sicilia (12%).

Sul fronte della qualità dei vini, la Toscana, in linea con la crescente domanda di vini biologici, si distingue per l’espansione della coltivazione biologica della vite.
E’ prima tra le regioni italiane per superficie di vigne a coltivazione biologica (42% del totale di vigneto), seguita da Marche (36%) e Sicilia (31%). E, tra il 2011 ed il 2021, registra un forte incremento della superficie regionale coltivata a vite bio: +400%, dato superiore alla media Italia del +138%.

Sempre sul fronte della qualità dei vini, per la Toscana emerge anche un miglioramento dal punto di vista dell’incidenza di vini generici sul totale della produzione che scende dal 5% del 2011 al 3% del 2021.

Andrea Burchi Unicredit

Le imprese del vino toscane tra le top 500 per fatturato, inoltre, si distinguono anche sui social dove risultano essere tra le più seguite, con una media di oltre 36mila followers per azienda.

Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit commenta: “L’analisi UniCredit-Nomisma è uno strumento importante, funzionale all’individuazione dei punti di forza e delle aree di miglioramento del mondo vitivinicolo italiano che costituisce un’eccellenza del Made in Italy.

Un patrimonio di valore e qualità che, come banca, sosteniamo da tempo con consulenza e prodotti mirati, strutturati sugli specifici bisogni di tutta la catena produttiva, per sostenerne la crescita in un’ottica di innovazione e sostenibilità. Ne è un esempio il Basket Bond di filiera, iniziativa congiunta con CDP, che ci ha portato a strutturare ed emettere 12 minibond, di cui 8 nello specifico settore del vino, per un controvalore di 67 milioni di euro”.