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Ployez-Jacquemart: una Maison di Ludes-le-Coquet

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Champagne Ployez-Jacquemart. Gli assaggi

Perdersi all’interno de la Montagne de Reims è una delle situazioni affascinanti che possano accadere ad un appassionato, amante della Champagne e dello Champagne.

Vagare senza mèta percorrendo le strade perpendicolari tra loro che tagliano, in continui saliscendi la parte boschiva de la Montagne, sono avvenimenti intriganti che ti coinvolgono.

Trovarti all’improvviso in “laghi di vigneti” con al centro minuscoli paesini lindi e fioriti in ogni stagione, risultano vicende streganti.

Conosco Ludes proprio per averla scoperta alcuni anni fa nel mio peregrinare in Champagne.

“Ludes-le-Coquet”; ma l’epiteto (che significa affascinante o “civettuolo”) non fa parte del nome ufficiale del comune.

Champagne Ployez-Jacquemart. La Villa. Foto Pauline Colin

Una superficie totale di 1.222 ettari, di cui 416 a foresta e 318,5 a vigneti con circa 700 abitanti (non ho perso alcun 0, proprio settecento abitanti).

Comune fiorito e classificato (al 90%) tra i 44 Premier Cru. Un insieme di case basse dove tutti si conoscono e sono parenti, meglio dire congiunti. La Chiesa, la Marie (Comune), la Boulangerie e le numerose Maison, piccole e grandi, alcune dai nomi altosonanti. Poi ci sono loro, le più conosciute che hanno vigne in ogni parte de la Champagne: Cattier, Gardet, Moët & Chandon e Taittinger che si approvigionano della “materia prima” proprio da queste parti.

Gli ettari così ripartiti: 164,7 Pinot Meunier (51,7%), 99,6  Pinot Nero (31,3%), 53,8  Chardonnay (16,9%) e un residuo minimo di vitigni “fantasma” che rappresentano meno dell1%. Il dato che maggiormente risalta alla lettura dei dati è la maggioranza dell’allevamento del Pinot Meunier in una zona diversa dal suo habitat più consono, la Vallée de la Marne occidentale. Un Pinot Meunier, quello di Ludes, che apporta profumo e struttura più selvaggi, indomiti.

Champagne Ployez-Jacquemart. Sur lie. Foto Pauline Colin

Numeri ufficiali certificati dal CIVC (Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne). Altro numero interessante è dato dai 151 proprietari di vigneto, i conferitori.

Tutto questo per introdurre alcuni assaggi che ho effettuato al Catwalk Champagne durante il Merano Wine Festival edizione 2019. Assaggi presso il banco della Maison Ployez-jacquemart di Ludes.

 Ployez-Jacquemart è una maison familiare costituita nel 1930 da Marcel Ployez e sua moglie Yvonne Jacquemart. Oggi gestita dalla terza generazione rappresentata da Laurence Ployez perpetuando così i valori fondanti della regione della Champagne.

Nel tempo sono stati dati vita a progetti che oggi sono rappresentati dall’estensione dei vigneti (di proprietà e in affitto) oltre i confini di Ludes e della Montagne, lavorando in proprio e tramite amici conferitori d’uve, vitigni a Mailly, Comune confinante Grand Cru, Ville-Dommange Comune Premier Cru posto all’estremità ovest de la Montagne e Vertus, Comune Premier Cru all’estremo Sud della Côte des Blancs.

Champagne Ployez-Jacquemart. La discesa nella cave.

Tutto ciò per avere i migliori Pinot Meunier, Pinot Noir e Chardonnay contribuendo al deciso miglioramento di assiemi con il fine di una produzione coerente nella qualità anno dopo anno.

La pratica della raccolta a mano, la selezione per varietà d’uva costituiscono le basi della pressatura. Attenzione prestata in ogni fase della vinificazione: due svinature sistematiche chiare di tutto il mosto d’uva prima della fermentazione, numerose svinature per garantire una buona ossigenazione e una leggera filtrazione per vini prodotti in serbatoi inox. L’uso di lieviti tradizionali, la presa di spuma e la lenta permanenza sui lieviti nelle cantine profonde 25 m per dare ai vini perlage molto fini.

Gli assaggi effettuati a Merano

– Champagne Extra Quality Brut Blanc des Blancs. 100% Chardonnay. Naso fresco e floreale. Morbido per niente vinoso, d’immediata gradevolezza. Si pone nella media. Ottimo, voto 88/100

– Champagne Dosage Zero. 48% Chardonnay, 25% Pinot Noir, 27% Pinot Meunier. Pienezza, vinosità e maturità in questa cuvée dove domina lo chardonnay. Vino non dosato (ne rimane qualche traccia) alla fine è delicato e d’innegabile coerenza. Ottimo, voto 88/100

– Champagne extra brut Vintage 2008. 50% Chardonnay, 25% Pinot Noir, 25% Pinot Meunier. Anche questa una cuvée dove lo chardonnay primeggia. È un millesimato di 11 anni. Ventaglio di aromi che ci riconducono alla patisserie. Sapore serrato con una chiusura al palato molto speziata. Perlage finissimo. Eccellente, voto 90/100

Champagne Ployez-Jacquemart. Sur pointe. Foto Pauline Colin

– Champagne Cuvée Liesse D’Harbonville Brut 1999. 70% Chardonnay, 30% Pinot Noir, con un dosaggio di 3.2 g/l. Champagne creato come tributo alla nonna Yvonne, rappresenta il gioiello della produzione della Maison, prodotta solo in annate eccezionali. Il processo di vinificazione avviene in barrique di secondo e terzo passaggio.

Dopo la presa di spuma rimane 36 mesi sui lieviti e il tempo restante, al raggiungimento dei dieci anni, sur pointe. E la finezza ci guadagna. Naso fascinoso, tocco balsamico, rotondo e setoso. Champagne di classe complesso e compiuto. Il principio di ossidazione ha un ruolo cruciale ed accompagna verso una beva chimerica. Eccellente, 94/100

Nelle note aziendali si legge: ”La casa Ployez-Jacquemart considera lo Champagne come qualsiasi altro grande vino di Bordeaux o Borgogna e segue una politica di altissima qualità a scapito della quantità”. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 12 novembre 2019 

Ployez-Jacquemart

8 Rue Astoin, 51500 Ludes, Francia

Telefono: +33 3 26 61 11 87

contact@ployez-jacquemart.fr

www.ployez-jacquemart.fr