Cresce in Italia e nel mondo il mercato dei prodotti vegani, non più solo una scelta etica e salutistica ma anche ambientale, di gusto e in linea con le tendenze di celebrità, influencer e atleti, come studiato dall’Osservatorio VEGANOK.

Il Sole 24 Ore calcola che entro il 2028 il mercato vegano varrà 61,3 miliardi di dollari, si stima che in Italia il 9,5% della popolazione è vegetariano o vegano, facendo crescere il settore a un valore di 680,9 milioni di euro (+9% rispetto al 2022).

Vegan come filosofia di vita

Dall’inglese vegan, il vegano è chi segue un regime alimentare che prevede l’esclusione di tutti i cibi di origine animale, come carne e pesce, ma anche di tutti gli alimenti di derivazione animale, come latte e latticini, uova e miele. 

Tuttavia oggi, nella maggior parte dei casi, l’”essere vegano” ha solo come punto di partenza il focus della propria salute e si concentra piuttosto su altri fattori trainanti, diventando una “filosofia di vita” che abbraccia vari aspetti della quotidianità.

Gli argomenti decisivi

Gelato vegano

Vediamo quali sono i punti cardine di queste scelte, grazie allo studio dell’Osservatorio VEGANOK, che si impegna a supportare aziende e professionisti nella transizione verso un futuro più sostenibile, presentando aggiornamenti, dati strategici e analisi.

  • L’etica gioca un ruolo fondamentale, la crescente consapevolezza riguardo allo sfruttamento animale nell’industria alimentare tradizionale sta spingendo molte persone a cercare alternative più rispettose.
  • Sul fronte della salute, numerosi studi scientifici confermano che una dieta a base vegetale apporta benefici significativi per il benessere fisico, contribuendo alla prevenzione di malattie croniche come diabete, obesità e patologie cardiovascolari. Tutto questo deve essere ben pianificato e bilanciato.
  • L’aspetto ambientale è un altro pilastro del veganismo: la produzione di alimenti di origine vegetale comporta un minore consumo di risorse naturali e una significativa riduzione delle emissioni di gas serra, rappresentando una soluzione concreta alle sfide ambientali globali.
  • Gas serra.

    Non meno importante è l’evoluzione in termini di qualità e gusto. Grazie alle innovazioni tecnologiche e alla creatività nel settore alimentare, le alternative vegane sono diventate sempre più deliziose e di alta qualità.

  • Infine, le tendenze e le influenze sociali giocano un ruolo decisivo nella diffusione di questo stile di vita. Celebrità, influencer e atleti di fama internazionale hanno abbracciato il veganismo, ispirando milioni di persone a fare lo stesso.
Novak Djokovic sulla sua scelta di diventare vegano: “Ho ricevuto molte critiche… ma per me si tratta davvero di uno stile di vita e non banalmente di una dieta”.

Questi 5 fattori permeano ogni scelta della quotidianità, mirando a evitare ogni tipo di sfruttamento animale che si tratti di produzione di cibo, abbigliamento o divertimento.

Nell’abbigliamento, ad esempio, vivere vegan significa evitare le fibre non vegetali (come lana e seta e ovviamente cuoio, pelle, pellicce) scegliendo tutte le altre, sia naturali (cotone, lino, canapa, soia, velluto) che sintetiche (acrilici e simili).

Dire no allo sfruttamento animale, nella filosofia cosiddetta “cruelty free” (cioè senza violenza) significa anche escludere, ad esempio, feste di paese che prevedano gare, corse, giochi con animali. Un esempio su tutti: il Palio di Siena. Ma anche dire no a zoo e parchi acquatici.

Tessuto di lino

Infine la scelta vegetale e senza crudeltà vale anche nella cura della persona: quindi si sceglieranno certamente cosmetici (ma anche saponi, detersivi etc.) senza derivati animali ma anche e soprattutto che non siano stati sperimentati sugli animali.

Fino a qualche anno fa seguire questo stile di vita era abbastanza complicato, adesso, vista la forte richiesta dei consumatori che si orientano verso queste scelte, il mercato si è estremamente sviluppato.

Alice Romiti