Diversi movimenti femminili percorrono in lungo e largo l’Europa a testimoniare la loro presenza in tutti i settori. Il fenomeno, perché di fenomeno si tratta, oggi supera il concetto della posizione o atteggiamento di chi sostiene la parità. Si va oltre.

Anche il mondo del Vino è attraversato, da qualche tempo, da un diverso approccio al femminile che non rivendica alcuna parità ma dimostra con i fatti di averla raggiunta se non, in alcuni casi, superata.

“Le Donne del Vino sono la più grande e attiva associazione femminile mondiale del settore enologico e, in Italia,  hanno aperto la strada ad altre associazioni di donne impegnate in diversi  comparti economici con un format basato sull’inclusione dell’intera filiera, da chi produce uva a chi scrive, vende, serve le bottiglie (fonte U.I.V.)”.

Stesse posizioni le ritroviamo a giro per il mondo ed in particolare in Francia dove all’interno del movimento Femmes de Vin, da alcuni anni, si muovono Les Fa’ Bulleuses, le Donne della Champagne.

Esiste addirittura un tracciato di strade, La Route des Fa’Bulleuses de Champagne, percorribile ad anello, a indicare i “grandi terroir” all’interno della grande Regione Champagne, dove ognuna di loro ha la propria Maison e ne rappresenta le diversità:

Claire Blin, della Maison Mary Sessile a Treslon, nella piccola valle dell’Ardre;

Charlotte De Sousa, Champagne De Sousa ad Avize, Côte des Bancs;

Hélène Beaugrand, Champagne Beaugrand, Montgueux;

Delphine Brulez, Champagne Louise Brison, Noe-les-Mallets (Aube);

Mathilde Bonnevie, Champagne Rocet Bocart, Trepail, Montagne de Reims;

Sophie Milesi, Champagne Guy Mea, Lovois Montagne de Reims;

Laureen Baillette, champagne Baillet Prud’homme, Trois-Puits, Montagne de Reims.

Ho conosciuto questa realtà durante la mia visita alla Maison Beaugrand nel Montgueux.

Hélène ne è la presidentessa. I loro motti: l’unità è la forza ed insieme facciamo “brillare” lo champagne.

Fa’, come un’aria musicale che inizia con questa nota e Bulleuses, come un flûte di champagne ricco di perlage.

Conosciamo meglio le magnifiche sette Fa’ Bulleuses

Claire Blin: dopo gli studi e il tirocinio nei vigneti del Bordeaux e Cognac,  il ritorno alla maison di famiglia. È una viticoltrice frizzante che ama la sua terra e sa condividere e comunicare questa passione agli altri.

Charlotte De Sousa: da sempre attratta dalla professione esercitata ogni giorno dai genitori. I tour mondiali fatti con i suoi hanno permesso di avere una visione più ampia, più internazionale.  Come donna ha portato una certa meticolosità e base artistica, del tutto femminile, nei suoi champagne.  La sua filosofia? “Vivi i tuoi sogni, ma non sognare la tua vita”.

La Presidente Hélène Beaugrand

Hélène Beaugrand: la presidentessa. Enologa, cresciuta a Troyes. Ha passato diversi anni a produrre vino in Sud Africa, Australia, Messico, Nuova Zelanda e Stati Uniti.  Essere una  viticoltrice è soprattutto condividere la passione per il vino e trasmetterla alle generazioni future.

Delphine Brulez: Fin dall’adolescenza ha avuto un solo obiettivo, quello di essere una  enologa! Questa formazione raggiunta a Digione ha dato la capacità di capire cosa stava succedendo nei vini. Oggi lavora in tandem con il padre, Francis Brulez. Essere una donna nel mondo del Vino:  è tutta una questione di passione.

Mathilde Bonnevie: Molti stage in regioni viticole francesi  hanno fatto capire a Mathilde che il marketing e la comunicazione sono elementi da non trascurare. Ha sempre pensato che il mondo dello champagne avesse bisogno di un tocco di femminilità per aggiungere creatività e sensibilità. La sua  filosofia?  Darsi i mezzi per raggiungere i propri obiettivi e sogni.

Sophie Milesi: Laurea in tasca via a scoprire altre cose. Imparare, incontrare, arricchire il proprio background formativo e conoscenze professionali attraverso vari stage e soggiorni all’estero. “Quando sarò grande, sarò “Champagneuse “! Non cercate questa parola nel dizionario, ha un significato e lo si capisce percorrendo le cantine con i loro odori di vino. “Quando vogliamo, possiamo”

Laurent Baillette: dopo gli studi, come ogni Fa’Bulleuse che si rispetti, ha effettuato diversi viaggi per completare la propria esperienza. Oggi si dedica  interamente all’agricoltura familiare con la madre e la sorella.  Ogni mattina, 2 scelte sono a sua disposizione: o tornare a perseguire i sogni o, al mattino, alzarsi per realizzarli”.

La  definizione di Fa’ Bulleuses, alla fine cos’è?

Nell’analizzare i profili delle sette “Champagneuse”  ne è uscito uno stereotipo esclusivo, originale, straordinario.

Lo Champagne è un vino magico nella misura in cui è condiviso.

Condivisione; questo è  il design delle Fa’ Bulleuses.

Condividere passioni, dubbi, successi, progetti in un’atmosfera dinamica per scoprire vini delicati elaborati da donne audaci.

Insieme ad Hélène e Mathilde Bonnevie

Una Fa’ Bulleuse deve rispondere a requisiti particolari: essere una donna dinamica, motivata e determinata.

Il concetto di Fa’ Bulleuses de Champagne è soprattutto l’insieme di storie di amicizia e rispetto reciproco.

Una Fa’ Bulleuse è audace; assume, crea e fa vivere questi terroir attraverso vini di carattere.

Prendi una grande dose di passione, un pizzico di vita e un profondo rispetto reciproco, questo è ciò che  le Fa’ Bulleuses condividono!

Una “Bulleuse” è un’amante dei vini della Champagne e della sua regione. È vivace e spumeggiante. È una donna audace e appassionata.

 Urano Cupisti