Agosto è un mese particolarmente caldo in Cina non solo da un punto di vista climatico. Si avvicina la Festa di Autunno (quest’anno il 19 Settembre) e i rivenditori on line cercano di trarre il meglio da questo periodo di frenetici acquisti con ogni tipo di scontistica e tattica promozionale

Yes My Wine, uno dei nomi  più popolari nel campo dell’e-commerce del vino, propone lo spumante Tonino Lamborghini al prezzo promozionale di 368Yuan.  Per parlare di vino italiano ad un pubblico di non addetti ai lavori, il riferimento ai grandi brand italiani del lusso è sempre uno strumento efficace

In un sondaggio condotto in questi ultimi mesi dalla rivista The Drink Business e riportato nel “2013 China Wine Report”  emerge una conoscenza ancora scarsa del vino da parte dei consumatori cinesi. Di 679 consumatori di fascia alta intervistati, il 27% ammette  di non conoscere assolutamente niente del vino, poco più della metà ha una conoscenza basilare e solo un 9% si definisce esperto e wine lover.

Almeno il 37% degli intervistati considera i fine wines soprattutto un mezzo per impressionare i propri clienti nelle trattative di business e ancora, una buona parte di questi consumatori di fascia alta si dichiara espressamente più interessato al vino come investimento piuttosto che come bene di consumo in senso stretto.

Allo stesso tempo però emergono segni di una situazione in mutamento. Dando uno sguardo su Weibo si nota come il desiderio di imparare e comprendere il vino sia sempre più forte e diffuso. Si moltiplicano i corsi della WSET anche nella città di fascia B  e la parola “putaojiu” (vino) ricorre in moltissimi hashtag .

Sui social network (anche sull’ormai popolarissimo We Chat) si parla soprattutto di vino francese e ancora troppo poco di vino italiano – in quest’ultima settimana l’Italia del vino è emersa in riferimento alla notizia del cambio generazionale in casa Frescobaldi della fine del mese scorso; si è parlato inoltre di una degustazione dedicata a Castello Banfi organizzata a  Pechino dal gruppo ASC; e infine si segnala un aumento del 7% rispetto all’anno passato nella produzione vinicola italiana. Ovvio che è ancora assolutamente troppo poco, ma gli strumenti a disposizione per una comunicazione efficace non mancano. Basta farne buon uso!

Gioela Nannipieri