Terre di Toscana, Eccellenza nel bicchiere, 13esima edizione 2020. Lo aveva annunciato da tempo Fernando Pardini dalle pagine on-line dell’AcquaBuona.

“Con la tredicesima edizione si inaugurerà una sezione speciale dedicata all’approfondimento e alla cultura enoica. Confronti, verticali, orizzontali, prospettive e retrospettive in compagnia di vini parlanti: LE DEGUSTAZIONI DELL’ACQUABONA”. E così è stato.

  • Il Brunello, i territori e una grande annata. Il marchio della terra dentro a un vino. 8 (otto) Brunelli di Montalcino vendemmia 2010 a confronto e a raccontare i loro diversi territori.
  • Dulcis in Fundo”. La grande tradizione dei vini dolci passiti raccontata da 8 (otto) cavalli di razza, fra autoctonie, territori e stili. La toscana dolce nelle sue massime espressioni.

Parlerò della terza, “La via toscana del Syrah”. Questo vitigno presentato “in salsa toscana”. Gli approcci, gli intendimenti e i territori. La potenziale meraviglia “dell’internazionale toscano”.

I colori del Syrah

9 (nove) campioni per 7 (sette) territori che hanno raccontato 7 (sette) vendemmie diverse tra loro. Non credo che prima di Terre di Toscana siano stati presentati Syrah con questa scaletta.

Magistralmente guidata dallo stesso patron della manifestazione, Fernando Pardini, la degustazione è riuscita nel suo intento programmatorio riuscendo a invogliare, stimolare, affascinare i presenti nelle proprie descrizioni.

Fernando Pardini

Le mie? Puntuali, meticolose e circostanziate.

La Syrah 2018 – Tenuta Lenzini Colline Lucchesi. In un panel degustativo “un giovane vino” ci vuole sempre per capire da dove si parte e questo Syrah lucchese ha interpretato molto bene la sua parte sacrificandosi. Semplicemente un neonato con tanta storia da raccontare in futuro. Il frutto la sua immagine vivace e sbarazzina. Ottimo, voto 88/100

Cortona Syrah Apice 2014 – Stefano Amerighi Cortona. Il Syrah di questa giovane cantina a rappresentare la vendemmia più difficile degli ultimi venti anni. Anche lui a sacrificarsi per dimostrare il duro lavoro del vigneron per arrivare a questo risultato. Ottimo, voto 88/100

Syrah 2015 – Podere Bellosguardo Casentino. Un Syrah di alta montagna. E la sua altitudine con microclimi diversi lo ha presentato come “diverso” di difficile presentazione. Buono, voto 86/100

Cortona Syrah Il Castagno 2015 – Fabrizio Dionisio. Altro Syrah, altro terroir, un vino che definirei “idealista”. Fatto bene e rappresentativo di quel territorio cortonese che ha fatto grande il suo vitigno. Eccellente, voto 92/100

Pitis 2013 – La Fralluca Val di Cornia. Ha colpito un po’ tutti questo Syrah non Syrah. Profumi diversi che hanno rimandato all’assenzio aromatico ricco di erbe officinali.  A dimostrazione che il territorio, in questo caso mediterraneo, influenza i vini che ivi si producono.Buono, voto 85/100

Duesassi 2013 – DuemaniUn Syrah dall’animo aristocratico che sarebbe piaciuto a Rudolf Steiner, il filosofo della biodinamica. Senza essere influenzati dal costo sostenuto e non scivolare nella dinamica qualità-prezzo, questo Syrah è rappresentativo di distensione ed eleganza. Eccellente, voto 92/100

Cortona Syrah Riserva 2012 – Baracchi Cortona. Ancora un classico nella versione di una buona annata. Più vicino alle versioni del Rodano. Eleganza aromatica e persistenza gustativa. Eccellente, 92/100

Varramista 2005 – Fattoria Varramista Montopoli Val d’Arno. Per Fernando Pardini il migliore in assoluto di tutta la batteria. Rimango sulle mie posizioni. L’ho trovato, ad onor del vero, ancora vibrante ma scontroso, in debito di dettagli specie nel finale. Ottimo, voto 89/100

 Case Via Syrah 2004 – Fontodi Panzano Chianti Classico. È un Syrah chiantigiano. Non riesce ad emergere in una sua identità. Un vino a cui mancano quelle sfumature per essere un “grande”. E tra l’altro non possiamo attendere ancora del tempo vista la sua età. Ottimo, voto 89/100

Syrah. I vini

Le origini francesi, il territorio maggiormente vocato rappresentato dalla Côte du Rhône, l’arrivo in Toscana da parte dei pellegrini che percorrevano la via Francigena, l’ottimo adattamento ai vari terroir: il successo di questo vitigno che riesce a dare ai suoi vini un colore rubino molto carico, sensazioni di prugna, mirtilli, more, resine balsamiche, accenni di caffè. Al palato tannini rotondi, struttura, corpo.

Il Syrah toscano: la classe fattasi vino. Una degustazione che ricorderemo. Chapeau!

Urano Cupisti