Vinitaly, Verona: dal convegno La cultura del vino: un modello mediterraneo, a cui hanno partecipato Uiv e Federvini, emerge che gli emendamenti al Cancer plan approvati dall’Europarlamento rendono parziale giustizia al mondo del vino e ai suoi consumatori moderati, ma l’attacco al settore prevede altri round nel corso dell’anno, a partire dai piani dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) – al voto a maggio – fino alle iniziative europee su promozione, fiscalità ed etichettatura Nutriscore, in discussione nei prossimi mesi.
Insomma è necessario trovare un punto di incontro tra vino e salute. Una convergenza in nome del buon senso e di una corretta interpretazione delle evidenze scientifiche che trova nella Dieta mediterranea e nei consumi moderati alleati preziosi del prodotto enologico.
Per il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli: “Bisogna avere il coraggio di dire la verità, e dire che l’alcol è un problema per certe persone, con certi comportamenti e in certi Paesi. In questo caso però non ci si può riferire all’uso, ma all’abuso di alcune sostanze, e sono 2 cose ben diverse. Perciò mi sento di ringraziare tutti i parlamentari europei che hanno in qualche modo sventato una dinamica che era pericolosa, e non lo dico per difendere a spada tratta i produttori”.
Per il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio: “Il vino fa parte della Dieta mediterranea, è espressione della nostra cultura, dei nostri territori e soprattutto del nostro stile di vita. Un consumo moderato non nuoce alla salute, anzi, e siamo riusciti a riaffermare questo principio anche in Europa. Nove italiani su 10 bevono vino e lo fanno in modo responsabile. Fa parte della nostra identità”.
Per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Il filo conduttore deve essere la moderazione, su questo si possono condividere insieme strategie e messaggi corretti”.
Per il presidente dell’Associazione europea Wine in moderation, Sandro Sartor: “È assolutamente condivisa dal settore la necessità, da parte delle istituzioni pubbliche, di implementare politiche efficaci per contrastare l’abuso di alcol. La filiera del vino lo sta già facendo e moltiplicherà gli sforzi per affermare sempre più il binomio vino-moderazione attraverso iniziative di formazione verso i wine lover, il mondo dell’enoturismo, degli enologi, dei sommelier e della cultura”.