Sempre più importante il valore aggiunto costituito dalle certificazioni. Per l’Osservatorio Nomisma Valoritalia, 9 aziende su 10 hanno intenzione di adottare almeno una nuova certificazione entro i prossimi 2 anni; il vino sostenibile quello su cui ricade maggior interesse.

Molte conferme e alcune sorprese positive. È quanto emerge dal Rapporto Annuale di Valoritalia, presentato a Roma nel corso di un incontro con media e operatori del settore vitivinicolo, che ha offerto una fotografia nitida di uno dei più importanti comparti del Made in Italy.

Il pubblico alla presentazione del report Valoritalia

Uno studio dettagliato da parte dell’ente più grande e radicato tra quanti operano nel settore, in grado di certificare il 43% della totalità delle DO nazionali, il 57% della produzione interna, pari a oltre 19 milioni di ettolitri. Il tutto per un totale di quasi 2 miliardi di bottiglie certificate, 8 miliardi di valore, circa 100mila operatori inseriti nel sistema di controllo.

Il dato più evidente è stato quello della tenuta del settore in uno dei periodi più complessi della storia recente. Nell’insieme la viticoltura nazionale ha reagito bene al lockdown; pur nelle difficoltà dettate dalle restrizioni sui movimenti e dalla lunghissima chiusura dei canali HORECA, anche a livello internazionale, l’imbottigliato complessivo registrato nel 2020 ha mostrato una crescita dell’1%.

L’importanza delle certificazioni

Altra chiave di lettura, evidenziata dall’Annual Report, è come Valoritalia, pur nelle oggettive difficoltà di questi lunghi mesi, non abbia mai cessato le proprie attività di controllo e certificazione. Solo nel 2020 le posizioni gestite dall’ente sono state oltre 124mila. Quasi 11mila le visite ispettive, delle quali il 68% in campo e il 32% in cantina. Hanno superato quota 1 miliardo i contrassegni distribuiti, 229 le denominazioni gestite, 5mila le tipologie di vino, 729.601 i movimenti di prodotto registrati e tracciati.

L’incontro romano ha inoltre offerto la possibilità di presentare i dati della ricerca effettuata dall’Osservatorio Nomisma-Valoritalia sul valore delle certificazioni nel percepito di produttori e consumatori.

Uno studio che ha visto coinvolte oltre 100 imprese vitivinicole e 1000 consumatori di vino tra i 18 e i 65 anni in due diversi step di indagine, realizzati a distanza di un anno l’uno dall’altro (a settembre 2020 e 2021).

Ne emerge una sempre crescente attenzione nei confronti delle certificazioni. Sia da parte dei consumatori, che mostrano particolare fiducia nei confronti dei prodotti certificati, che sul versante delle imprese, consapevoli del quid plus rappresentato dalle certificazioni stesse.