Il Piemonte ha deciso di presentare sotto un’unica bandiera i suoi vini, le sue eccellenze enologiche riconosciute in tutto il mondo

Per farlo ha convocato stampa e operatori di tutta Italia a Roma nei saloni di Palazzo Brancaccio mercoledì 30 novembre. L’evento, dal titolo “Il Piemonte a Palazzo”, è stato promosso dal Consorzio “Piemonte Land of Perfection” e supportato dalla Regione Piemonte.

Il progetto “Piemonte Land of Perfection” parte nel 2011 e riunisce i Consorzi di Tutela dei vini regionali e la più importante Associazione di viticoltori (Consorzio dell’Asti, Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Consorzio della Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato, Consorzio del Gavi, Consorzio del Brachetto d’Acqui, Consorzio del Roero, Consorzio Caluso Carema e Canavese, Consorzio della Freisa di Chieri e Collina Torinese, Consorzio dell’Alta Langa, Consorzio dei Colli Tortonesi e la Vignaioli Piemontesi) per armonizzare le strategie promozionali sui mercati nazionali e internazionali di questo variegato . Una scommessa vinta a questo punto, soprattutto nei confronti di chi pensa che il singolo vino – in quanto famoso e conosciuto – posa autosostenersi senza abbracciare il territorio e le produzioni circostanti. Non è questo il caso appunto del Piemonte, che pure vanta eccellenze come il Barolo, che non ha certo bisogno di presentazione in Italia e in quasi tutto il resto del mondo.

A fare la differenza è proprio quel “quasi”, ribadito anche nell’incontro con la stampa di mercoledì scorso, perché anche la denominazione più famosa ha ancora mercati da esplorare, molto lontani e costosi da raggiungere. Ecco quindi la motivazione alla base del progetto, ovvero la possibilità di razionalizzare e sfruttare al meglio le risorse per promuovere un marchio ampio, sicuramente retto dalla visibilità che generano alcuni big come potrebbero essere Barolo e Asti, ma capace di portare in giro per il mondo anche produzioni piccole che avrebbero difficoltà a muoversi da sole. Da Roma infatti parte idealmente anche il tour mondiale, che toccherà nel 2017 Bordeaux e Londra, ma anche i mercati emergenti di Hong Kong, Cina e Corea. Un viaggio che intende promuovere le 18.000 aziende vitivinicole della Regione, che coltivano 43.500 ettari di vigneto (il 7% del vigneto Italia) per un totale di circa 1 miliardo di euro di solo export (Il 70% viene assorbito dai Paesi UE, il restante 30% dai Paesi extra UE).

L’appuntamento romano è stata soprattutto una prova generale di quello che sarà il format di presentazione del consorzio nelle prossime tappe. Si punta infatti a proporre il Piemonte come un condensato di eccellenze capaci di interagire tra di loro, dal vino alla cucina quindi – rappresentata nella Capitale dallo chef stellato Maurilio Garola de La Ciau del Tornavento – senza dimenticare la bellezza dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, riconosciuti Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Presente a Roma anche Giorgio Ferrero, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, che ha ribadito come “Il vino sia uno degli ambasciatori del Piemonte in tutto il mondo, un testimonial d’eccezione che porta con sé la storia, la tradizione, la cultura di un territorio”.

“Ci siamo dati degli obiettivi ben precisi – ha spiegato il Presidente di Piemonte Land Giorgio Bosticco – Essenzialmente far conoscere le nostre colline, la loro cultura e la viticoltura a sempre più persone. Quindi ribadire il ruolo del nostro vino che offre un contributo fondamentale non solo per quanto concerne l’economia in senso generale, ma anche e soprattutto sul fronte del turismo, dove ogni anno si segnala l’arrivo di oltre un milione e seicentomila visitatori solo nell’area Unesco. La metà sono stranieri, ma nelle nostre attività non dimentichiamo certamente gli Italiani, che dimostrano una passione crescente per i nostri territori.”

Fabio Ciarla