Cave di marmo dell'Henraux sopra Seravezza

Del resto essere un genio, a volte, è essere mosso da intuito e follia. Qualcuno si è limitato a definire l’operazione della quale si parla “come nuova frontiera del vino semplicemente fantasiosa”. Non posso che essere d’accordo.

C’è chi, per dimostrarne una possibile conquista, ha riempito fogli e fogli di formule chimiche a dimostrazione che, poi alla fine, il Vino ci guadagnerebbe.

Non più contenitori dove preservarlo da contaminazioni esterne ma, nella ricerca di “nuovi gusti”, affinarlo in recipienti che possano respirare e magari cedere del carbonato di calcio, in dosi infinitesimali, al prodotto finito. Così dicono i partecipanti a questo originale quanto bizzarro e stravagante progetto.

L’inizio

Prendi un Cabernet Sauvignon allevato quasi in riva al mare, effettui la fermentazione in rosso in inox per evitare qualsiasi contaminazione esterna, con il contributo della Società Henraux di Seravezza che ti fornisce un contenitore ovoidale di marmo di Carrara da 17,5 hl, ci affini per 2 anni il vino ed ottieni un prodotto definito dai soloni di turno: “vino dall’incredibile dimensione tellurica”.

Vasi vinari di marmo

Mi aspetto a giorni che qualcuno, tra i ricordati soloni, faccia qualche riferimento anche a Carl Schmitt e la componente tellurica.

Si chiama Fuori Marmo il vino toscano fatto affinare nel marmo e presentato a Parigi il 25 novembre scorso. Per la cronaca prodotto dalla cantina Fuori Mondodi Campiglia Marittima, di proprietà di Olivier Paul-Morandini.

Acciaio, legno, cocciopesto, terracotta, cemento, perfino titanio e oro o vini fatti calare nelle profondità marine ma nel marmo, però, in effetti mancava se non qualche tentativo nel “marmo rosso di Verona” di alcuni anni fa (Azienda Musella in Valpolicella).

Vino di marmo

“Per la prima volta abbiamo combinato marmo bianco e vino. Due materiali che hanno accompagnato le nostre civiltà per millenni ma che nessuno aveva mai messo insieme.

A seguire un lungo periodo di studio per comprendere l’interazione tra i due materiali e portarli finalmente all’armonia, dove il marmo dilata il vino conferendogli un’incredibile dimensione tellurica.

In conclusione abbiamo ottenuto un Cabernet Sauvignon di declivio, che trae la sua stoffa da un grande terroir argilloso-calcareo. Il vino offre una grande morbidezza che il marmo prolunga in una bellissima complessità”.

Questo quanto dichiarato durante la presentazione e francamente, da chimico prestato al vino, non ricordavo che il carbonato di calcio a contatto con un vino simile avesse le capacità di interagire. Mi devo essere perso (dimenticato) qualcosa.

E la critica, quella degli improvvisati intenditori?

– “Mi ricordano i rossi di Tinos, isola greca dove nei suoli è presente polvere di marmo”;

– “Regge il confronto con un Chȃteau Lafite Rothschild”. (addirittura).

Scenic by Nature

I numeri dell’esperimento

– due blocchi di marmo per un totale di 35 tonnellate estratte per due vasi vinari da 17,5 hl. Valore impegnato € 200.000,00;

– alla fine imbottigliate 1.000 bottiglie, tra cui 120 magnum e 80 doppie magnum. Costo delle 750 ml € 1.000,00 ciascuna.

Se per caso, ne dubito fortemente, l’esperimento andasse a buon fine, in pochi anni le Alpi Apuane verrebbero trasformate in “deposito di vasi vinari”. Chapeau!!!

Le bottiglie avvolte “nel marmo”

Diverse e d’applauso per la loro unicità le due bottiglie “Tributo al territorio veronese con il progetto “Scenic by Nature”, Scenografico per Natura”. Anche qui c’è di mezzo il marmo, anzi la pietra.

Un’idea nata dalla collaborazione di Marmi Lanza e Cantina Valpolicella Negrar, che ha portato alla creazione di 2 Limited Edition di Amarone e di Ripasso, prodotti nel cuore della Valpolicella Classica. Un concept creativo, innovativo.

“L’idea è scaturita da un’importante tendenza del momento, ovvero la ricerca di materiali che sappiano creare un collegamento diretto tra gli interni e la natura, riportando l’uomo in connessione con essa.  È nata così l’intuizione di far incontrare la pietra con il vino, espressione dell’arte e della cultura di un territorio”.

Scenic by Nature

“Grazie a un’innovativa tecnologia di stampa su vetro, le bottiglie di Amarone e Ripasso “Scenic by Nature” sono avvolte da una “pelle” preziosa, creata per effetto di scenografiche texture delle quarziti  Sandalus e Green Canyon firmate Marmi Lanza”.

Non conosco il prezzo previsto quando usciranno sul mercato ma almeno è salvo il valore del Vino nel vetro!

Urano Cupisti