Dal vino fino alle verdure biodinamiche, passando per la carne biologica. Parlare della Tenuta Alois Lageder significa parlare di una delle eccellenti realtà vitivinicole dell’Alto Adige e non solo.

Significa parlare dell’evento Summa, unico nel suo genere, punto d’incontro dei migliori produttori internazionali del mondo biologico, biodinamico, “naturale”.

Significa anche parlare di un composito progetto che trova riscontro a cavallo di due generazioni Lageder: la quinta e la sesta.

Tutto è cominciato quando Alois Lageder IV (quinta generazione), alla metà degli anni novanta, decise di convertire tutta la produzione, a cominciare dalla viticoltura, verso quei principi dell’antroposofia ideati dal filosofo austriaco Rudolf Steiner.

Quinta e sesta generazione Lageder

“In base alla visione antroposofica, un’azienda agricola funziona come un microcosmo organico, dove oltre all’uomo convivono una grande varietà di piante e animali. Anche nella natura coltivata, quindi, si crea un ciclo completo d’interazione fra il suolo, le piante e gli altri elementi della natura”.

Questa la visione di Alois Lageder IV che ha portato la Tenuta a rinnovare la cantina a caduta eliminando tutte quelle operazioni “forzate”, ad armonizzare la barricaia dove i vini affinano accarezzati dall’aria del lago di Garda e le malolattiche si svolgono accompagnate dalle note musicali di Johann Sebastian Bach.

Poi, nel 2015, il progressivo inserimento della sesta generazione con Alois Clemens Lageder che, come primo incarico, continua il progetto dei Vini Cometa alla ricerca di vitigni persi nel tempo, ritrovati e portati all’età della possibile vendemmia. A lui il compito di chiudere il Cerchio naturale iniziato al momento della conversione verso l’agricoltura biodinamica.

Cerchio naturale, direi “magico”, sinonimo di di economia circolare.  Dal vino fino alle verdure biodinamiche, passando per la carne biologica.

I buoi tra i vigneti

“Sono diversi anni ormai che i buoi – trascorso il periodo estivo – vengono trasferiti da una malga di montagna della Val Venosta nei nostri vigneti in Bassa Atesina”, spiega Alois Clemens Lageder. “Grazie al clima più mite della nostra zona, gli animali riescono a trovare cibo anche durante il periodo invernale”.

Linea Le Comete

“In questo modo si consente agli animali di vivere tutto l´anno all´aria aperta. Per una regione alpina come la nostra è una cosa davvero unica– sottolinea Alexander Agethle. agricoltore e proprietario del caseificio biologico Englhorn della Val VenostaQuesta collaborazione è per noi un primo passo verso un consumo di carne responsabile”.

Non solo carne e formaggi

GRANDORTO ovvero verdura tra le vigne in quest’ottica di agricoltura responsabile – continua Alois Clemens Lagederdove coltiviamo verdure delle più svariate tipologie, frutta, erbe aromatiche e cereali”.

“La Tenuta Alois Lageder si pone l’obiettivo di conservare e difendere questo ecosistema complesso, andando a “costruire” un’economia circolareprecisa Alois ClemensSono quindi banditi i fitofarmaci chimici di sintesi, erbicidi, fungicidi, insetticidi e concimi minerali, utilizzando invece preparati e infusi omeopatici che favoriscano i cicli naturali.

Grandorto Lageder. ©Ivan Bortondello

Nei vigneti s’incrementa la biodiversità con essenze erbose e floreali, arbusti e piante, animali e concimi a base di compost, creando così un humus naturale che migliora la fertilità del suolo e la qualità dei vini.

Vengono rispettati i ritmi e i cicli della natura, e quindi anche gli influssi cosmici come quelli prodotti dal sole, dalla luna e dai corpi celesti; si lavora con e non contro la natura, praticando un’agricoltura redditizia”.

“In questo modo stiamo chiudendo quel “cerchio” naturale che abbiamo voluto all´interno della nostra Tenuta, inteso  come organismo autosufficiente”, spiega soddisfatto Alois Lageder IV. Chapeau!

Urano Cupisti