Al Vinexpo Hong Kong nel prossimo mese di Maggio 2016

La notizia è di quelle scioccanti, sconvolgenti. Soprattutto se ad annunciarla è il massimo rappresentante del Vinexpo di Bordeaux: Monsieur Guillame Deglise, Direttore Generale (GEO).

In questi giorni è in Italia per incontrare alcuni primi potenziali espositori ed avere colloqui con le istituzioni regionali, Camere di Commercio e Consorzi del settore vitivinicolo tra i più importanti. Ma in particolare avere incontri con la Stampa per presentare in anteprima la prossima edizione di Vinexpo Hong Kong che metterà l’Italia al posto d’onore. Proprio così; l’Italia al posto d’onore.

Firenze è stata scelta per l’incontro con i giornalisti delle testate toscane. La location l’Hotel Westin Excelsior e precisamente il lounge bar SESTO, sesto piano dove si ammira la città a 360°. Non la classica presentazione stile conferenza con slide, filmati, statistiche ecc… ma un incontro semplice, molto easy, al momento dell’aperitivo, intorno a calici di spumante per l’occorrenza italiano (Franciacorta per l’esattezza).

“Vinexpo e l’Italia hanno già molti punti in comune, come ad esempio un’ampia gamma di vini e distillati, una collaborazione fedele e storica, la volontà di sviluppare il commercio sui mercati esteri”. Così ha iniziato a spiegare Monsieur Deglise. “L’italia è il più grande esportatore al mondo ma non riesce a sviluppare il proprio export verso l’Asia” continua nella evidente sorpresa di tutti noi. “Serve una visione europea per una conoscenza maggiore della viticoltura che non sia solo francese”.

Ognuno di noi lecitamente, con misurata attenzione, ha azzardato qualche domanda per capire meglio e sciogliere dubbi legittimi e opportuni. Pensare male è peccato ma quasi sempre si indovina (frase di “andreottiana” memoria). Ma non lo è stato in questa circostanza.

Monsieur Deglise, dimostrando familiarità con i numeri, ha risposto ricordandoci statistiche, fatturati che si misurano solitamente nelle pagine economiche dei grandi giornali o nelle “cartelle” dei convegni internazionali. Non ci ha lasciato scampo. I numeri da sempre possono essere interpretati, tirati dalla parte che più aggrada ma una cosa è certa, nella loro freddezza fotografano la realtà. E la realtà è quella da lui ben ricordata.

“Rendere omaggio alla produzione italiana, aiutandola ad accrescere la sua notorietà e le sue vendite in Asia, fa parte della logica e dei  compiti di Vinexpo”.

“L’Italia è il primo esportatore mondiale di vini in volume ma con la propria attenzione rivolta maggiormente ai mercati del Nord Europa e Nord America. Solo quinto come fornitore del mercato cinese che ogni anno registra una sempre più rilevante espansione”. Facile capire che aiutare la viticoltura italiana ad avere maggiore incidenza nei mercati asiatici significa sostenere la presenza europea di qualità anche per arginare il “desiderio di una produzione autarchica” già iniziata e smaniosa di oltrepassare i propri confini.

Ne consegue che per i produttori italiani essere posizionati al posto d’onore alla prossima edizione del Vinexpo a Hong Kong porterà una “visibilità supplementare per guadagnare quote di mercato”.

Adesso è importante recepire questa inconfutabile verità in primis da parte delle istituzioni, Consorzi in testa, che intercedano presso le Aziende stimolandole a coglierne le possibilità concrete. Il tempo a disposizione sembra tanto ma non lo è. Le decisioni non attendono.

Purtroppo il nostro Paese è tristemente noto per la mancanza di sana comunicazione. La speranza è che Monsieur Guillaume Denise riesca nell’intento del coinvolgimento. Lui ne è sicuro. Ad ognuno di noi la sua parte.

Noi di Corriere del Vino abbiamo già iniziato.

Urano Cupisti