Corchia Park: Vermentino prima e Vernaccia di San Gimignano poi.

L’invito

Uno di quelli al quale un assaggiatore non può mancare. Se poi accanto alla qualifica assaggiatore metti quella di comunicatore ancor di più.

L’antefatto

Durante Terre di Toscana, ultima edizione del marzo scorso, l’incontro avvenuto con gli amici del gruppo Slow Food, condotta Terre Medicee ed Apuane.

“Mercoledì 24 aprile ci ritroveremo presso le Antiche Miniere dell’Argento Vivo di Levigliani per aprire una cassa contenente 19 bottiglie di Vermentino depositate nelle viscere del Monte Corchia ben dieci anni fa, precisamente l’8 dicembre 2009. Vieni? Saranno presenti altri giornalisti, assaggiatori, sommelier. Formeremo per l’occasione una commissione d’assaggio qualificata”.

“Certamente che vengo”, fu la mia pronta risposta. E così è stato.

Ingresso alla miniera degli assaggiatori

Il perché di quel lontano giorno

Nel dicembre 2009 Slow Food Toscana organizzò la manifestazione Vignerons d’Europe a livello regionale. Tutte le condotte Slow Food furono coinvolte. La condotta della Versilia decise di organizzare una tavola rotonda sul Vermentino: “Vermentino: tanti mondi racchiusi in un chicco”.

La cassa delle Vernacce

La faccio breve. In quell’occasione venne posata nelle Miniere dell’Argento Vivo (miniere di mercurio) una cassa di legno contenente 19 bottiglie di “Vermentino” provenienti da zone vocate come La Spezia, Sarzana, Luni, Candia, Versilia ed una dalla Sardegna.

L’intenzione di allora era quella di aprirle dopo l’affinamento di due anni a temperatura costante con forte umidità.

Per diversi motivi, tra cui la dimenticanza della posa della cassa in un anfratto buio della miniera, il periodo si è protratto per dieci anni. I lavori per rendere il sito fruibile ai visitatori del Corchia Park hanno riconsegnato la vecchia cassa resa fragilissima dall’umidità che arriva ad essere del 100%.

La nascita di un progetto

Il successo dell’evento unitamente ai risultati degli assaggi certificati dalla commissione, hanno di fatto dato vita ad un progetto di continuità per i prossimi anni.

La presenza alla “stappatura e assaggio” del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano, rappresentato dal suo Direttore Stefano Campatelli, ha voluto essere e rappresentare il proseguo dell’avventura Vini in Miniera proprio con la Vernaccia.

Le Vernacce pronte ad entrare in miniera

Infatti, come ultimo atto dell’evento, sono state depositate in una cassa di legno questa volta preparata per resistere all’umidità, ben 18 Vernacce vendemmia 2018 rappresentative di 9 aziende consortili.

Appuntamento tra due anni per verificare il tragitto di affinamento del vino Vernaccia San Gimignano in Miniera. E che Miniera.

Interno della Miniera Argento Vivo

Solo studi di affinamento?

Niente affatto. I risultati di “questa piacevolissima scoperta” hanno “solleticato” le vulcaniche idee che muovono Slow Food Terre Medicee e Apuane, Versilia E20, Cooperativa Sviluppo e Futuro Levigliani, Corchia Park di promuovere il futuro evento “Vini di Miniera”, magari trasformato in “Assaggi di Vino di Miniera e non solo”, nell’ambito delle manifestazioni già avviate come Levigliani Wine Art.

Solo Vini di Miniera?

La Versilia è anche terra di formaggi. Perché non affinarli nelle viscere della Miniera dell’Argento Vivo?

I miei giudizi “sintetici” dei vermentini assaggiati:

Colli e Mare 2008. Giardini Ripadiversilia. Uno di quelli che mi ha lasciato particolarmente sorpreso. Chapeau!

Metati Rossi 2008. Ammirato per la sua consistenza, complessità olfattiva, palato in linea con l’olfatto. Eccellente.

Solatio 2008. Fantastico assaggiare un vermentino preparato ad avere vita breve. Si è comportato bene.

Vermentino Cima 2008. Restare di sale di fronte a questo vino. Ottimo sotto ogni aspetto.

I vermentini stappati

Terenzuola Fosso di Corsano 2008. Strabiliato di fronte a tanta vetustà così ben mantenuta. Eccellente.

Bosoni etichetta Nera 2007. Un anno in più degli altri per questo vermentino che sappiamo preparato per durare nel tempo. Certezze mantenute. Eccellente.

Boriasco Mezzaluna 2008. Rimanere di stucco di fronte ad un vino ancora nelle sue piene “facoltà”. Eccellente.

Tenuta La Ghiaia Atis 2008. Sorpreso per questo vermentino. Buona riuscita.

Santadi 2008, il sardo. Non ha entusiasmato. Considerando gli altri assaggi, a parità di vendemmia, mi aspettavo di più. In fase calante. Appena sufficiente.

Terenzuola Montesagna 2008, Edoardo 1° 2008 e Terre di Linero 2008 non ce l’hanno fatta ad arrivare alla sufficienza.

In Alta Versilia, a mezz’ora dalle sue spiagge, si trovano le Miniere dell’Argento Vivo che, da dieci anni a questa parte ed anche nel prossimo futuro, saranno testimoni non solo dei propri minerali come Cinabro e Pirite ma anche di luoghi d’affinamento di cibo (formaggi) e di vino (Vermentino prima e Vernaccia di San Gimignano poi). Chapeau!

Urano Cupisti