L’inizio di una nuova realtà

La seconda a dire il vero.

La prima, alla fine degli anni ottanta quando dalle vigne poste sul Monte di Ripa (Comune di Seravezza, provincia di Lucca) la famiglia Svetlich iniziò a fare vino per uso familiare, da condividere con amici.

La seconda recentemente dopo oltre un decennio di studi, prove, vinificazioni diverse alla ricerca di quell’equilibrio necessario tra terreno, scelta dei vitigni, conduzione agricola in vigna e lavoro in cantina. E ultimo, ma non ultimo, il restyling delle due etichette, più accattivanti, attuali, “fresche”, senza mutarne i nomi: Colli e Mare per il bianco e Vis Vitae per il rosso.

Seguo l’evoluzione di questa piccola azienda a seguito di un incontro avuto con i fratelli Svetlich, Paolo e Lorenzo, avvenuto nell’anno 2005.

Allora emerse entusiasmo e sana follia; decidere di impiegare il tempo libero da impegni lavorativi in altro settore, lontani dalle colline di Ripa,  nel condurre, organizzare, predisporre il lavoro in vigna e in cantina. La scelta di un team affiatato a cui dare istruzioni precise e l’aiuto di un enologo per ottenere quanto di meglio da quel territorio.

Il Monte di Ripa è l’estremità sud di quella zona vitivinicola meglio chiamata Candia dei Colli Apuani anche se non facente parte della Doc  (limitata ai soli Comuni della Provincia di Massa Carrara).

Senza venir meno la continuità di quella viticoltura influenzata dalla vicinanza della Liguria e dai suoi vermentini.

Terreni calcarei, argillosi, esposti ai venti marini. E poi la scelta di affiancare al vitigno marino i più “resistenti” Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah.

“Scelte nel rispetto della tradizione da un lato (vermentino) ma attenti alle evoluzioni richieste dal mercato improntando un modus operandi finalizzato all’ottenimento della qualità seguendo attentamente, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, le esigenze di ogni singola vite”. È Lorenzo che mi parla mentre dalla vigna ci spostiamo verso la cantina.

Territorio e paesaggio. La posizione strategica delle vigne, con i suoi caratteri di rilevante qualità, pausa collinare del sistema urbanizzato che è oggi la Versilia. Il fascino di quel valore agricolo e ambientale tema di grande interesse: la dipendenza dalla bellezza di un luogo.

Ad attenderci il Dott. Maurizio Saettini, attuale enologo e promotore di una nuova personalità dei vini di Giardini Ripadiversilia.

Ci aggiriamo tra vasche contenenti le vendemmie parcellari 2017 parlando di malolattiche pre-fermentative, lactobacillus, vini in sicurezza. Per poi finire in quella parte di cantina adibita all’affinamento e parlare di legni più o meno tostati, di metodologie sul trattamento delle “doghe” e i vari risultati comportamentali dei vini ottenuti sempre da monovitigni ed apprezzarne fascino, seduzione e charme.

“ Una dettagliata mappatura dei terreni in funzione delle diverse tipologie e granulometrie dei suoli, per vendemmie mirate e seguenti vinificazioni parcellari, lavoro in cantina con tecniche prefermentative finalizzate, affinamenti in diversi legni da 225, 300 lt acquistate da tonnellerie differenti (Adour e Taransaud) con tostature diverse. Successivi  travasi a comporre il  blend del rosso Vis Vitae”.

Maurizio mi parla “alla pari”, facendomi apparire per quello che non sono anche se “infarinature scolastiche azzeccate” escono dai miei ragionamenti.

Lui, Maurizio, il tecnico, guida la degustazione dei campioni di vasca e barrique, con compassata serietà e austerità;  il sottoscritto, meno ieratico, alla ricerca di equilibri olfattivi e gustativi per  una interpretazione misurata di eleganza.

E Lorenzo che non può che essere felice di questo dialogo sui suoi vini che riflettono lo stile, preciso e scrupoloso  dell’inizio di questa seconda realtà.

Senza dimenticarci del Vermentino rinato a nuova vita, liberatosi da quel 10% di malvasia bianca che lo ha accompagnato fino ai giorni nostri,  in linea con quel prolungamento  di territorio apuo-ligure; insomma di più facile beva e abbinamento.

Questi gli assaggi dei campioni di vasca:

Vermentino 2017, ottima dotazione olfattiva e profilo gustativo ampio. Ottimo

Syrah 2017. Mi ha entusiasmato per l’intensità olfattiva e assaggio improntato tra freschezze e morbidezze. Ottimo

Merlot 2017. Vino scontato con trama tannica improntata alla docilità Buono

Cabernet Sauvignon 2017 Vivo,  luminoso e pingue consistenza. Olfatto intenso e concentrato. Al palato di grande spessore. Ottimo/eccellente.

Gli assaggi dalle barriques:

Syrah 2016, barrique Adour, Intenso preludio aromatico di stampo speziato, Sorso anch’esso speziato che chiude in linearità. Ottimo/elegante. Terminato l’affinamento diverrà un grande syrah

Merlot 2016, migliore quello nella barrique Taransaud.  Ottima concentrazione all’aspetto visivo, Naso coinvolgente con una girandola di aromi fruttati e speziati con profondità vanigliate. Al sorso dinamicità ammorbidita da una eleganza articolata. Già buonissimo. Ottimo/eccellente

Cabernet Sauvignon 2016. Barrique Adour Ottimo, barrique Taransaud eccellente. Bagagli olfattivi variegati e sorsi con lunga eco gustolfattiva. Orizzontale il primo, verticale e profondo il secondo. Nel blend a cui è destinato apporterà concentrazione, tanta materia e struttura.

Giardini Ripadiverlia negli anni 2000 volle essere per i fratelli Svetlich, il raccogliere il lavoro del padre Giovanni, creare un’idea, aspirare ad un sogno, mettere in atto una sfida.

Nel 2015, con il placet della madre Renza, dare vita ad una nuova realtà fatta da idee condivise con Maurizio, aspirare a sogni realizzabili e lanciare sfide al mercato: produrre buoni vini in una terra tradizionalmente poco valorizzata ma dalle grandi potenzialità.  La parte pedo-collinare della Versilia.

Urano Cupisti

 

Nelle foto, dall’alto:

I fratelli Svetlich

Insieme all’enologo Maurizio Saettini


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