Falstaff presenta la quarta edizione della Guida Vini d’Italia 2025, frutto di oltre 200 giorni di viaggi e degustazioni nei territori vinicoli più vocati del Paese.
Realizzata in versione cartacea per il pubblico di lingua tedesca (Germania, Austria, Svizzera) ma con votazioni consultabili anche in italiano sul portale Falstaff, la Guida conferma il suo ruolo di riferimento sia per i consumatori che per i produttori.
Dati salienti della guida
436 cantine selezionate – Oltre 2500 vini degustati – Un percorso editorialmente guidato da un team di sommelier e professionisti del vino.
Focus su diversità territoriale, autenticità e rinnovamento, con particolare attenzione al crescente protagonismo del Sud Italia.

L’obiettivo della guida è chiaro: scoprire nuove realtà, valorizzare grandi nomi e raccontare l’anima del vino italiano, con rigore tecnico e spirito narrativo.
L’Italia, culla del vino europeo
Pur accostabile alla Francia, l’Italia si afferma leader europeo non solo per quantità, ma per qualità, grazie a una tradizione vitivinicola che attraversa tutte le 20 regioni.
Nord, Centro, Sud: un mosaico vitivinicolo
Non è più tempo di decantare solo Toscana e Piemonte. Regioni meno celebri divengono protagoniste con vini autentici che fondono identità territoriale e modernità. Il Sud, in particolare, sorprende con vini capaci di freschezza e vigore anche nei contesti climatici più caldi.

Verso l’eleganza della bevibilità
Si assiste a un’evoluzione stilistica: meno concentrazione eccessiva, più armonia e bilanciamento. Il vino ritorna ad essere compagno della tavola, non protagonista supremo.
Parallelamente, gli spumanti vivono un momento d’oro: l’Italia si riconferma prima produttrice mondiale, con eccellenze non solo nel Prosecco, ma anche in Franciacorta, Trento Doc e nuovi metodi classici del Sud.
Biodiversità e vitigni autoctoni
Un tratto distintivo dell’enologia italiana è la pluralità: dai vigneti alpini alle isole meridionali, ogni terroir racconta storie diverse. I vitigni autoctoni, spesso poco noti al grande pubblico, emergono come leve di identità riconoscibile e forza competitiva.
Riconoscimenti speciali
Collezione dell’anno
Castello di Ama (Gaiole in Chianti, Toscana) viene premiato per il suo percorso di rigore, legame con il territorio e visione artistica.

Newcomer dell’anno
Diego Morra (Verduno, Piemonte), con la cantina di famiglia trasformata in realtà emergente delle,Langhe, riceve il riconoscimento per i suoi Barolo di carattere e l’approccio sostenibile.

Premio alla carriera
Maurizio Zanella (presidente di Ca’ del Bosco, Lombardia) viene celebrato per il suo contributo pionieristico alla Franciacorta moderna, in particolare con la cuvée “Annamaria Clementi”.
Othmar Kiem e Simon Staffler, entrambi direttori e rispettivamente caporedattore e Head of Tastings di Falstaff augurano buona lettura e, naturalmente, buon vino!




















