Firenze. 15 febbraio 2020. Fortezza da Basso. Pavilion Cavaniglia. Giornata (sabato) d’inizio di “quella collettiva artistica” (ricordo che produrre Vino è arte) dal nome Primanteprima, l’evento di quella parte di Consorzi Toscani che hanno voluto metterci la faccia e continuare a credere nella comunicazione come elemento primario per la conoscenza dei territori e dei suoi vini.
Scoprire e comunicare tesori nascosti come quelli dell’azienda del Carmignano Fabrizio Pratesi (tra l’altro Presidente del Consorzio dei Vini di Carmignano).
Non ho parlato con il produttore ma ho potuto assaggiare tre suoi vini presentatimi dal collega e amico Paolo Valdastri addetto da tempo alla comunicazione del Consorzio.
“La famiglia Pratesi produce vino nella zona di Carmignano da cinque generazioni. Fu Pietro Pratesi a comprare nel 1875 la proprietà Lolocco nel cuore di Carmignano dove si produceva già allora vino e olio. E proprio a Lolocco la cantina Fabrizio Pratesi produce i vini migliori nei vigneti impiantati ad alta densità”. Così Paolo mentre mi versa il primo vino.
Del Carmignano se ne parla poco eppure ha una tradizione antica che, se non mi sbaglio, risale ai tempi dei Medici.
“Il Carmignano è uno dei vini più antichi d’Italia. A Carmignano si produceva vino addirittura fin dall’epoca etrusca, come testimonia il ritrovamento di vasi di vino all’interno di alcune tombe etrusche sul Monte Albano. Certamente furono i Medici che riconobbero a questo piccolo comune la produzione di vino di alta qualità. Infatti Cosimo III dei Medici nel 1716 con un Bando delimitò quattro zone vocate alla produzione del vino di qualità, una di queste era Carmignano”. “Urano dammi il tuo personale giudizio su questo Barco Reale di Carmignano Doc Locorosso”.
Con molto piacere. Leggo sulla scheda che è un blend di Sangiovese 90% e Cabernet Sauvignon 10%. Cabernet Sauvignon?
“La regione del Carmignano è stata la prima DOC in Toscana ad usare il blend Cabernet Sauvignon e Sangiovese. Il Carmignano può essere considerato il progenitore dei cosiddetti vini Supertuscan (grandi vini toscani ottenuti aggiungendo al Sangiovese vitigni internazionali quali il Cabernet-Sauvignon o il Merlot)”.
Le mie considerazioni all’assaggio del Barco Reale Locorosso:
Percorso solo in acciaio inox. Vino con una buona avvolgenza alcolica, al naso frutto e speziature godibili, ben rifinito al palato nella sua componente salina. Quadro gustativo che denota un buon slancio alla beva. Ottimo, voto 88/100
Ritorniamo sul Cabernet e sul Merlot. Quale data possiamo ipotizzare della loro presenza nei vigneti di Carmignano?
“Già dal 1600 per la sua produzione si usava aggiungere al Sangioveto il Cabernet e il Merlot, vitigni importati dalla Francia dai Medici (ed ancor oggi chiamati nella zona uve Francesca, cioè proveniente dalla Francia)”. “Questo che ti servo è li Carmignano Riserva Docg Il Circo Rosso”.
Percorso in inox per la fermentazione alcoolica, affinamento in barriques per 24 mesi e altri 12 mesi in bottiglia prima della messa in commercio. Sangiovese 70%, Cabernet Sauvignon 20%, Merlot 10%. Un vino convincente centrato sulla componente fruttata, erbacea e speziata percorso da una trama tannica fine. Dinamica gustativa coinvolgente. Ottimo 89/100
Ed infine il Carmignano Carmione Docg.
Stesso blend della precedente Riserva. Meno permanenza in legno (12 mesi). Rosso rubino molto intenso con leggere sfumature granate. Uno di quei vini che brilla per purezza di frutto e freschezza. Struttura tannica serrata a garanzia di sicura longevità. Insomma uno di quei vini con il proprio carattere sospeso nell’eleganza. Eccellente, voto 91/100.
I vini di Fabrizio Pratesi sono stati i primi dell’assaggio dedicato al Carmignano. Se il buongiorno si vede dal primo mattino il percorso programmato con Paolo Valdastri non può che essere nel solco dell’Eccellenza. Chapeau!
Urano Cupisti
Fabrizio Pratesi
Via Rizzelli 10
Seano (PO)
Tel 055 8704108