Si è conclusa la 27esima edizione di questa straordinaria manifestazione. Straordinaria perché?

Perché tutti gli anni è sorprendente, sbalorditiva, fuori dal consueto, con un carattere speciale.

Alcuni produttori, vuoi perché estremi fautori del vino buono solo se ottenuto con conduzione cosiddetta naturale, vegana, biologica e biodinamica estrema, vuoi perché non ammessi a partecipare, vuoi perché l’uva è acerba di volpina memoria, vuoi perché da sempre contrari a tutto,  quest’anno si pongono e pongono agli altri come discussione se il Merano Wine Festival serve a qualcosa.

La mia risposta? Non isolatevi, andate a Merano, liberi da preconcetti  e cercate di cogliere il carattere speciale di questo evento fuori dal consueto.

Festival dei vini convenzionali? Industriali? Allora vuol dire che non siete mai stati a Merano.

Il Kursall

Il Merano Wine Festival è l’appuntamento che celebra l’eccellenza dei vini, anche artigianali e da diversi anni è il momento dell’eccellenza degli artigiani del gusto nel contesto elegante ed elitario del Kurhaus.

È simbolo di cultura, degustazione, libertà di pensiero e condivisione di emozioni.

Simbolo di cultura

Non è il Festival dei cosiddetti vini inarrivabili, per alcuni costruiti.

Nell’edizione appena conclusa si è parlato diffusamente dei concetti di naturalità e purezza  con la presentazione di vini biologici, biodinamici e PIWI (acronimo di Pilzwiderstandfähig  vale a dire  tutto ciò che concerne le varietá di vite resistenti alle crittogame).

Naturae et Purae che si è conclusa con gli assaggi di  vini di ben 136 aziende presenti su tutto il territorio nazionale.

Libertà di pensiero

The Circle, people i lands i experiences. Se tutto è esclusivo, niente è più esclusivo!”  Semplicemente Gusto, Approfondimento, Condivisione.

 Il fuori Salone del Merano Wine Festival. Un vero e proprio palcoscenico di circa 450 mq, allestito in Piazza della Rena, vicinissimo al Kurhaus, dedicato alle esperienze e alle storie di successo.

Non solo riferite ai produttori ma anche ai territori delle diverse regioni italiane.

Condivisione di emozioni

Non solo per e con il vino. Novità dell’edizione 2018 è stato lo spazio dedicato ai distillati, ai liquori, agli amari e al vermouth con tasting, cocktail bar e seminari tematici per approfondire la conoscenza dell’universo della mixology.

È nata così Spirits Experience, dove gli appassionati e i curiosi come me hanno potuto incontrare produttori e bartender di altissimo livello.

Insieme a Helmuth Köcher

Protagonisti principali whiskey, rum, liquori italiani e il vermuth.

Quest’ultimo con un’area apposita esterna per celebrare il vino liquoroso a base essenzialmente di assenzio maggiore (vermouth è la traduzione dal tedesco di artemisia-assenzio maggiore), prodotto per la prima volta a Torino nel 1786 dall’azienda Carpano.

Culinaria e Beer Passion

Ogni anno sempre più spazio alla Culinaria e Area Gourmet. Possiamo affermare che oggi il Merano Wine Festival è l’evento anche per gli appassionati del food.

Più di 100 espositori artigiani dell’eccellenza hanno esposto prodotti della terra. Accompagnati in questo percorso da mastro birrai selezionati da tutt’italia.

Infine i ricercati showcooking. In questa edizione Pasta&Pomodoro e Pizza in Territorium Campania.

Traditional Selection

L’anima del Merano Wine Festival. L’inizio e il proseguo.

Circa 900 espositori provenienti principalmente dall’Italia con presenze da Spagna, Germania, Slovenia, Sud America, Romania, Georgia, Croazia e dalla Francia rappresentata da diverse zone vinicole ma soprattutto con la selezione di aziende dell’associazione dei Grands Crus de Bordeaux compresi i Sauternes.

E nella giornata di Lunedì i tradizionali assaggi delle vecchie annate; bottiglie uniche, di pregio, vere proprie chicche.

Catwalk Champagne

L’appuntamento conclusivo, da qualche anno a questa parte, del Merano Wine Festival.

Salmone selvaggio, formaggi, trota affumicata, filetti d’acciughe ed ostriche del Mare di Wadden (Olanda-Germania).

Quest’ultime con la loro caratteristica di essere selvatiche, da cogliere con la bassa marea.

Il tutto preparato per accompagnare gli oltre 110 champagne presentati da 35 Maison tra le quali la new entry Carbon.

Vale la pena andare a Merano per il Merano Wine Festival? Serve a qualcosa?

Se siete riusciti a leggere tutto, siete in grado di darvi liberamente una risposta. Per me vale la pena, serve!

Chapeau!

Urano Cupisti