Dove tutto è cominciato, nel cuore dell’Enotria, come i greci chiamavano la Calabria e parte del meraviglioso Sud Italia. Nella storia della Magna Grecia sono le radici profonde della cultura e dell’identità vinicola ed enologica che la Calabria sta sviluppando con una crescita importante in termini di qualità, promozione e conoscenza.
Ed ecco che la sinergia e la fattiva collaborazione tra la Regione Calabria e il Merano Wine Festival hanno dato vita alla prima edizione di “Merano WineFestival Calabria – Essenza del Sud” che avrà luogo dal 7 al 9 giugno nei comuni di Cirò e Cirò Marina, in provincia di Crotone, principale territorio nella geografia enologica della Calabria.

Merito della lungimiranza e del dialogo avviato nelle passate due edizioni del Merano Wine Festival tra Gianluca Gallo, assessore all’Agricoltura e ai Trasporti della Regione e Helmuth Köcher, fondatore della manifestazione vinicola meranese viva e in crescita da oltre trent’anni.
Congiuntamente ad Arsac, l’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese e al Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa, i tre giorni di programma prevedono numerosi momenti di degustazione, incontro, masterclass e banchi di assaggio, con la presenza delle eccellenze agroalimentari calabresi e alla possibilità di incontrare le cucine stellate degli chef della Regione. Non mancheranno cantine di altre regioni che hanno voluto essere presenti a questa prima edizione del “salotto buono del vino”.

Confermata anche la presenza di primarie aziende calabresi di birra, distillati e amari amari.
Il principio meritocratico del Merano Wine Festival, infatti, anima anche la tre giorni calabrese. Solo i premiati con i “Wine Hunter Awards” possono partecipare, quindi solo il meglio.
Vitigni che raccontano la storia
Il tutto immersi nella storia e nella cultura. Cirò sorge, infatti, sui resti dell’antica Krimisa, insediamento della Magna Grecia, culla della civiltà classica in Italia meridionale: città come l’odierna Crotone rappresentavano centri di sapere e cultura, capaci di attrarre pensatori come Pitagora, che qui fondò la sua scuola nel 530 a.C., lasciando un’impronta indelebile sul pensiero filosofico e scientifico dell’Occidente.
Non solo: si narra che grazie ai successi atletici di Milone di Crotone nelle antiche Olimpiadi, il gaglioppo – vitigno autoctono calabrese che dà origine al Cirò DOC e al Melissa DOC – ottenne notevole fama, tanto da dare il via alla lunga tradizione di offrire questo vino ai vincitori delle Olimpiadi dell’antica Grecia.

Vini che hanno mantenuto il legame olimpico, durante le Olimpiadi di Città del Messico, del 1968, fu ancora il gaglioppo a celebrare come Vino delle Olimpiadi, così come nel 2000 ai Giochi Olimpici di Sydney.
Protagonista anche il Greco Bianco, l’anima ionica della Calabria, è uno dei vitigni più antichi portato in Italia dai coloni greci, che già nel VIII secolo a.C. selezionavano le migliori uve per la produzione di vini sacri e da cerimonia. Un vitigno autoctono che viene considerato anche la madre dell’evoluzione delle malvasie in Italia, e che dà vita sia al Cirò DOC Bianco, sia al Greco di Bianco DOC, interessante vino passito dalle sfumature ambrate, più complesso, vellutato e persistente, che racconta il sole, il mare e le colline della Calabria.

Il Merano WineFestival Calabria, punta a valorizzare Cirò e l’intera regione come destinazione d’eccellenza per il turismo del vino. Non si tratta soltanto di un festival enologico, ma di un’esperienza immersiva tra storia, cultura, gastronomia e identità.
A questo link il programma e tutte le informazioni per partecipare:
https://calabria.meranowinefestival.com
Andrea Radic