L’Oro della Puglia e di Federico II

Conoscere la storia, recuperare l’identità, cooperare, progettare esperienze uniche e saper raccontare: sono gli ingredienti fondamentali per valorizzare il territorio e le sue eccellenze.

La ricetta è stata illustrata durante la due giorni che ha visto Torremaggiore capitale dell’olio extravergine con l’edizione 2023 del Premio “L’Oro della Puglia e di Federico II”.

L’evento ha rappresentato un momento di grande festa per i numerosi produttori di olio provenienti da tutta la Puglia, per gli appassionati e per i cultori dell’extravergine di oliva.

L’Oro della Puglia e di Federico II

Ad aprire la manifestazione in Piazza dell’Incoronazione, è stato il percorso sensoriale tra gli extravergini d’oliva dell’Alto Tavoliere protagonisti della Fiera del Gusto della Daunia Rurale, che ha visto l’esposizione e la degustazione a cura delle aziende del Gal Daunia Rurale 2020. A seguire il concerto dei Vega 80, che con il tour “Episode XI” hanno portato in scena le musiche e i ricordi degli anni ‘80.

Il Castello Ducale ha ospitato la cerimonia di premiazione, aperta dall’esibizione degli sbandieratori e musici “Florentinum”, alla presenza di produttori, associazioni, istituzioni e cittadini.

Cooperazione, consapevolezza
e confronto per la crescita del territorio

«La cooperazione è chiave di volta per lo sviluppo del territorio e della sua identità». A sostenerlo con forza è stata la Presidente del Gal Daunia Rurale 2020 Pasqua Attanasio, evidenziando il lavoro messo in campo dal Gal in questa direzione.

L’Oro della Puglia e di Federico II

«Dobbiamo avere consapevolezza della grande qualità dei nostri prodotti e trasmetterla anche alle nuove generazioni» ha affermato Gisella Naturale che in Parlamento sta portando avanti un disegno di legge sull’olio di qualità.

«Confrontarsi e capire le differenze aiuta a migliorare». Ne è convinto il presidente dell’associazione Olea Renzo Ceccacci che ha presentato il Premio 2023 “L’Oro della Puglia e di Federico II”.

L’oleoturismo: opportunità e possibilità
di generare valore economico

È sempre più forte il binomio cibo-viaggio ed è in crescita il numero di turisti che scelgono una meta in funzione dell’esperienza enogastronomica, che va ben oltre il mero consumo dei prodotti tipici.

L’Oro della Puglia e di Federico II. Premiazione

«L’oleoturismo è una grande opportunità. Dobbiamo capire se siamo pronti a promuoverlo o, se non lo siamo, cosa fare per sfruttare questa grande opportunità che rappresenta un elemento di diversificazione per lo sviluppo delle filiere», ha affermato il direttore del Gal Daunia Rurale 2020 Dante De Lallo, sottolineando che sul territorio il binomio tradizione-innovazione deve portare allo sviluppo di una progettualità sostenibile e competitiva.

A sottolineare la necessità di saper raccontare e valorizzare prodotti di eccellenza come la cultivar di peranzana è stata anche Colomba Mongiello, autrice della “Legge Salva Olio” che ha compiuto dieci anni. «Forse senza quel percorso giuridico oggi non staremmo qui a parlare di un prodotto intorno al cui valore si può generare altro valore economico», ha sostenuto la Mongiello, evidenziando che il turismo enogastronomico ha un valore economico di circa 5 miliardi di euro all’anno e che la DopEconomy conta qualcosa come 16 miliardi di euro (dati XVII Rapporto Ismea-Qualivita), confermandosi driver fondamentale dei distretti agroalimentari del nostro Paese.

Gran Gala

«Attenzione però: non bisogna pensare che fare un olio buono significhi aver costruito un’attrattiva turistica. È necessario ragionare anche sul concetto di destinazione turistica perché l’accoglienza è prodotto al pari dell’olio e come tale va progettato», ha ribadito Elisabetta De Blasi, presidente dell’associazione “Passione Extravergine”, che ha rimarcato l’importanza per i produttori di partire dall’identità e dalle caratteristiche del prodotto per costruire esperienze memorabili e autentiche all’interno delle proprie aziende.

Gran gala “L’oro nel piatto”

«Per arrivare a tutti è necessario far conoscere l’olio e le diverse cultivar», ha ribadito il presidente dell’associazione Olea Renzo Ceccacci.

Gran Gala

Per questo durante il Gran Gala “L’Oro nel Piatto” i presenti hanno avuto la possibilità di confrontare e capire la differenza tra la peranzana e l’ascolana, due oli diversi messi alla destra e alla sinistra di un piatto di fave e cicoria preparato dall’Associazione Cuochi di Capitanata e Gargano, in abbinamento ad una selezione di vini a cura dell’Associazione Italiana Sommelier Puglia.