Ultima settimana a Venezia per la mostra di Elisabetta Rogai: Due Leoni per due Repubbliche.
Uno ha le ali e mostra fiero le pagine aperte del Vangelo di San Marco; l’altro è seduto e poggia la zampa destra su uno scudo recante l’immagine di un giglio rosso in campo bianco. Il primo campeggia in Piazza San Marco a Venezia; l’altro domina l’Arengario di Palazzo Vecchio, in Piazza della Signoria a Firenze.
È l’immagine simbolo di Due Leoni per due Repubbliche della mostra che si può ammirare a Ca’ Sagredo, sul Canal Grande a Venezia, fino a domenica 11 agosto.
Ma non basta. La mostra avrà anche “un’appendice” toscana: lunedì 26 agosto, alle 18 a Villa Bertelli di Forte dei Marmi (LU) con ingresso libero, sarà presentato ufficialmente il catalogo della mostra, alla presenza – oltre che dell’Artista e delle Curatrici – anche degli storici dell’arte Cristina Acidini e Luca Nannipieri che hanno firmato i saggi critici pubblicati nel volume e sarà anche l’occasione per festeggiare l’iniziativa espositiva in Laguna appena conclusa.
Si tratta di una mostra tutta al femminile – un’Artista e due curatrici – che si svolge parallelamente alla 60a Biennale Internazionale d’arte presentando il nuovo progetto dell’Artista fiorentina dedicato a due straordinarie città, Venezia e Firenze, celebri nel mondo per il loro glorioso passato e per il loro fascino contemporaneo.
La mostra
Elisabetta Rogai ha girato il mondo con le sue opere, ha visto molti orizzonti, ma è la sua terra – Firenze e la Toscana -, che rimane riferimento imprescindibile per la sua creatività. Nonostante ciò, l’Artista stavolta pone il suo sguardo sulla laguna veneziana, ascoltando il richiamo di una città per tanti aspetti gemella della sua Firenze, pur nella profonda diversità.
In totale la mostra Due Leoni per due Repubbliche comprende 28 opere pittoriche: 20 tele (di cui cinque dipinti su denim, il tessuto dei jeans) e otto schegge di marmo bianco di Carrara.
Elisabetta Rogai
È una degli artisti contemporanei toscani di maggior successo a livello nazionale e internazionale.
Ha rappresentato tante volte l’arte toscana negli USA, in Cina, Giappone e Grecia, in tutto il mondo, in occasione di celebrazioni che esaltano l’Italia come il suo Astrid dipinto nel 2003 con il Chianti Classico e diventata l’etichetta della bottiglia del vino ufficiale del semestre della Presidenza dell’Unione Europea.
In oltre 50 anni di attività pittorica ha all’attivo una serie infinita di mostre: Washington, Cannes, Venezia, Assisi, Franciacorta, Lituania, Hong Kong, Forte dei Marmi, in Palazzo Medici Riccardi a Firenze (dicembre 2014) e nominata “Artista dell’anno” della sudamericana Friends of Arts Foundation.
Dal 2011 la pittrice fiorentina “comunica anche il vino”, cioè diffonde l’amore per l’arte e per il vino nel mondo in maniera singolare, anche perché con la sua EnoArte è riuscita ad incentivare l’incontro tra pittura e enologia.
Infatti Rogai dipinge usando esclusivamente vino rosso (e poi bianco per le velature) al posto del colore, una tecnica unica che apre un nuovo rapporto con la materia e la natura. Il vino si fissa sulla tela e poi invecchia esattamente come farebbe nelle bottiglie, passando da tonalità rosso porpora a rosso ambrato, infine il processo si arresta mantenendo la luminosità delle tinte.
I suoi dipinti hanno insomma qualcosa di vivo che conferisce nuovo fascino alle immagini, i suoi soggetti preferiti sono femminili, donne dai lunghi capelli, in momenti di riflessione e sogno, ma anche cavalli dalle criniere al vento, aquile, falchi.
Negli anni, sono molti i premi e i riconoscimenti ricevuti da Elisabetta Rogai: tra questi va ricordato che nel 2015 l’Artista è stata insignita del titolo di “Accademica d’onore” all’Accademia delle Arti del disegno di Firenze, la più antica accademia del mondo.