Dal 17 al 20 settembre si è svolta la XIII edizione di Cheese nella città di Bra, la manifestazione internazionale dedicata alle forme del latte. Una edizione emozionante dopo un periodo tanto difficile dove è stato annunciato il piano per il turismo enogastronomico, per la prima volta in Italia.

I dati ottenuti dall’Università di Bergamo affermano che il 70% dei turisti italiani reputano fondamentale l’offerta gastronomica nella scelta della mèta delle vacanze, il 90% desidera vivere esperienze legate al cibo durante il viaggio.

Cheese 2021 – Bra ©Alessandro Vargiu

In particolare, Roberta Garibaldi – docente di Tourism Management all’Università di Bergamo e presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico – fa notare che diversi formaggi occupano le prime posizioni della classifica delle fonti di attrattività turistica, insieme alla pizza, sottolineando come le visite ai caseifici rappresentino una delle voci più gradite da chi si appresta a svolgere esperienze in viaggio.

Cheese 2021. Stracchino all’Antica, Lombardia. @ Francesca Cirilli – Archivio Slow Food

Ma «Il nostro paese ha un problema – afferma il Ministro del Turismo Massimo Garavagliaè il primo in Europa a gennaio nelle ricerche online e passa in quinta o sesta posizione per presenze a fine anno. Si rende quindi necessario un piano per il turismo enogastronomico, adottato per la prima volta in Italia».

Un bell’impegno quindi assunto incontrando produttori, allevatori, pastori, tecnici e altre associazioni (come quelle del biologico), i protagonisti della manifestazione che simboleggiano la forza, la tenacia, la voglia di ripartire.

Cheese 2021. Italian grape ales e formaggi regionali © Davide Greco – Archivio Slow Food

«Presente anche un grande pubblico attento e curioso, forse anche figlio di questi 18 mesi di pandemia, che probabilmente hanno motivato molte persone a dedicare più attenzione al cibo» sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow food Italia.

Le potenzialità di uno sviluppo in tal senso sì sono già dimostrate nel Nord-ovest, soprattuto nelle Langhe che, secondo il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari «Hanno saputo generare valore e promuovere un turismo legato all’enogastronomia grazie al legame con l’identità del territorio, all’attenzione alla sostenibilità e alla produzione di risorse sane».

Cheese 2021. Storico Ribelle, Lombardia @ Francesca Cirilli -Archivio Slow Food

La tecnologia può arrivare in soccorso, secondo il ministro Garavaglia grazie al digitale. Molti infatti sono i piccoli paesi, borghi ormai tagliati fuori dalla società, le botteghe chiudono, le attività di ristorazione lo stesso. «Non può esserci turista felice se la gente che vive nel posto non lo è» metaforizza Carlo Petrini, presidente di Slow Food.

A testimonianza di questa situazione di decadenza che deve essere fermata, durante la manifestazione sono stati anche consegnati otto premi per celebrare il grande sforzo nelle situazioni di difficoltà.

Come quello a Agitu Ideo, tragicamente assassinata a fine 2020 ma che rimarrà nella memoria di molti. Lei etiope trapiantata in Trentino da diversi anni per portare avanti la sua passione e la sua sfida: vivere in armonia con la natura e recuperare dall’estinzione la bellissima capra Mochena. Con gioia e tanta determinatezza Agitu ha recuperato un terreno di 11 ettari in abbandono e lo ha valorizzato come pascolo incontaminato per il suo gregge di capre.

Cheese 2021. Grazia Invidiata e Agron Grica, Provola delle Madonie. @ Paolo Properzi – Archivio Slow Food

L’appuntamento a Cheese si rinnova nel 2023.