Contemplato, amato e riverito, il Brunello di Montalcino si conferma il vino campione per notorietà in Italia, conosciuto da 2 consumatori su 3.

È quanto emerge dal report annuale di Wine Intelligence che, in occasione di Benvenuto Brunello, ha analizzato forza e riconoscibilità delle 46 principali denominazioni made in Italy. Gigante di celebrità a fronte di una “nano-share” di superficie vitata pari allo 0,3% del vigneto Italia, il principe dei rossi toscani si posiziona in testa alla classifica superando colossi come il Chianti Docg, il Prosecco, il Chianti Classico e il Montepulciano d’Abruzzo, dimostrandosi un vero e proprio brand territoriale.

“Ci fa piacere essere in cima ad una top 5 che vede presenti ben 3 denominazioni toscane – ha commentato Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino –: un risultato che premia una politica produttiva volta a preferire la qualità sulla quantità. Le nostre etichette raccontano un territorio, una storia, un’identità: il Brunello è un interprete, un vino protagonista”.

I dati svelano che…

Come rileva l’indagine, che ha studiato anche le abitudini dei wine lover nello Stivale, l’experience tra coloro che acquistano Brunello si basa infatti quasi sempre sul piacere della degustazione (95%) e sul gusto (94%), con un atteggiamento quasi di solennità nella scelta (94%). Valori, questi, nettamente superiori alle preferenze medie espresse dai consumatori italiani.

Apprezzato ugualmente da maschi e femmine, il Brunello è un vino che intercetta consumatori big spender e maturi, sia sotto il profilo anagrafico (il 30% sono younger Boomers tra i 55 e i 64 anni) che delle competenze. Tra coloro che lo conoscono registra un tasso di conversione all’acquisto del 20% (in crescita sullo scorso anno), che si verifica principalmente al Centro (29%) e al Sud (29%). Sul fronte degli acquisti domina la classifica il Prosecco, che vede quasi un consumatore su 2 (47%) mettere mano al portafoglio.

Nei primi 9 mesi di quest’anno sono state vendute complessivamente quasi 7 milioni di bottiglie di Brunello di Montalcino che debutta con le nuove annate al 31° Benvenuto Brunello (Montalcino, 11-21 novembre).

Benvenuto Brunello. Premiati Leccio d’Oro

Premi Leccio d’Oro 2022

Nel corso della seconda giornata di Benvenuto Brunello sono stati assegnati anche cinque Premi Leccio d’Oro 2022.

Ambasciatori del Brunello in Italia e nel mondo con una carta vini altamente rappresentativa della denominazione del borgo toscano. I cinque vincitori del Premio Leccio D’oro 2022 sono stati: per la sezione tricolore dedicata ai ristoranti è Varrone a Milano.

Tempio meneghino della griglia per tagli di carne provenienti da tutto il mondo, Varrone propone in lista circa 100 referenze di Brunello oltre a una quindicina di Rosso di Montalcino.

Dalla città del Duomo per antonomasia a quella del Tower Bridge con il Leccio D’oro che vola oltremanica al ristorante Hide di Londra, una stella Michelin. Nel locale a tre piani in stile contemporaneo a Piccadilly Circus, sono oltre 60 le etichette di Brunello di Montalcino proposte ai food&wine lover.

Per la categoria ‘enoteche’, entrano nel palmares del Leccio D’Oro “Eataly New York Flatiron” il concept store enogastronomico di Oscar Farinetti sulla Fifth Avenue nel centro del distretto di Manhattan e l’”Enoteca Rocchi” di Roma. Fondata nel 1904, l’Enoteca Rocchi dislocata in 4 punti strategici di Roma, è il punto di riferimento per gli enoappassionati nella capitale. Con oltre 40 referenze di Brunello di Montalcino di diverse aziende, da gennaio a settembre lo store enologico ha venduto circa 16.000 bottiglie del principe dei vini rossi toscani.

Benvenuto Brunello. Premio Leccio d’Oro

Rimane invece in Toscana il Premio Speciale Leccio D’Oro “Rosso di Montalcino” assegnato all’enoteca “La Dolce Vita” di Montepulciano. Nata nel 2005 da un’idea di Cristian Brasini e della famiglia Barbetti, La Dolce Vita è situata all’interno di un edificio storico di rara bellezza risalente al 1200.