Alchimia è il nome suggestivo della nuova asta di Pandolfini dedicata al vino da collezione, in programma a Firenze il 7 e l’8 novembre a Palazzo Ramirez Montalvo, che, con il consueto doppio appuntamento, propone a collezionisti e appassionati un’accurata selezione di bottiglie di grande valore.
Il nome del catalogo vuole richiamare l’arte medievale di trasformare elementi grezzi e di poco valore in veri e propri tesori, proprio come fanno ogni giorno i vigneron con acqua, terra e uva. È con le loro conoscenze secolari che semplici elementi della natura diventano qualcosa di prezioso unendosi al tempo, fattore chiave per poter ottenere gli straordinari tesori racchiusi in questo catalogo.
Fil rouge di questo particolare anno per Pandolfini, che celebra un secolo di attività nel mondo dell’arte, del lusso, e anche i 25 anni di aste dedicate ai grandi vini, lo scorrere del tempo si fa ancora una volta protagonista del catalogo, che presenta importanti lotti provenienti da privati e grandi collezioni.
Il programma
Ed è proprio per celebrare l’occasione speciale che, ad aprire la giornata del 7 novembre dedicata alle prestigiose maison della Champagne, si terrà una degustazione di respiro internazionale: sarà l’inimitabile Salon il protagonista dell’evento esclusivo dedicato ai clienti più affezionati. Il tasting, reso possibile grazie a Giacolino Gillardi – amministratore delegato di Ceretto, distributore italiano della maison – sarà guidato da lui e da altre due figure d’eccezione: Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, e Didier Depond, presidente di Salon e Delamotte.
Dopo il light lunch organizzato dalla tristellata Enoteca Pinchiorri, saranno proprio i lotti provenienti dalle cantine di Le Mesnil-sur-Oger – con i primi quattro omaggiati direttamente dalla collezione privata di Federico Ceretto – a rompere il ghiaccio, seguiti da quelli raccolti in questi mesi dagli esperti da tutta Italia.
Dopo gli champagne, si continua in Francia con una ristretta ma raffinatissima selezione di Château bordolesi, Latour, Lafite Rothschild, Pétrus e Yquem, e una più corposa sessione dedicata ai grandi vini di Borgogna: da Rouget a Ramonet, da Rousseau a Comtes Lafon, fino al grande Romanée Conti, presente anche nella forma di assortimento da 12 bottiglie.
Concluso il primo giorno con i vini del Rodano, della regione di Chablis e del resto del mondo, una prestigiosa Single Owner Collection sarà la stella della sessione di apertura di venerdì 8. Parte di una sterminata collezione, sempre conservata a regola d’arte nella cantina del proprietario, è stata infatti affidata a Pandolfini. La selezione vede in catalogo lotti rari e preziosi: Château Lafleur, varie declinazioni del Domaine Leroy, Sassicaia 1985, e una raccolta di vini dell’azienda Montevertine dagli anni ’70 ai primi 2000, con bottiglie rarissime di Il Cannaio, Il Sodaccio, Le Pergole Torte e i ricercatissimi “Il Novantuno” e “L’Ottantanove” di Sergio Manetti.
La terza e conclusiva sessione di vendita sarà invece interamente dedicata ai grandi vini nostrani: Toscana, Veneto e Piemonte saranno le regioni protagoniste con i loro grandi vini. A partire dai Super Tuscan e i Brunelli, ci spostiamo verso nord, nelle zone della Valpolicella, luogo di produzione dei grandi Amaroni, per poi giungere, in chiusura dell’asta, in Piemonte, dove il Barbaresco e il Barolo fanno da padroni.
Un’attenta selezione, quella raccolta in questo catalogo, che segue la stessa filosofia dell’alchimia: un connubio di elementi, messi insieme con tempo e pazienza, per un risultato di inestimabile valore.