Il Consorzio Chianti Colli Fiorentini, presieduto da Marco Ferretti, ha organizzato anche quest’anno una presentazione dei nuovi vini in commercio, in anticipo sulle anteprime ufficiali. Ospiti di grandissima accoglienza e piacevole compagnia i proprietari di Marzocco di Poppiano, Roberta Chini e Maurizio Mazzantini.
Un’ottima opportunità per approfondire la conoscenza con il Chianti Colli Fiorentini grazie alla partecipazione di una quindicina di aziende di questa denominazione distribuita a corona intorno alle colline a sud di Firenze con caratteristiche geologiche e climatiche molto variabili.
Una degustazione di oltre 70 vini, con focus concentrato su 15 Chianti Colli Fiorentini prevalentemente dell’annata 2020 e 2019 e 13 Chianti Colli Fiorentini Riserva della vendemmia 2018 con qualche excursus sulla 2017 e sulla 2016.
Per riuscire a trovare un filo conduttore chiaro su questo territorio sarà necessario insistere anno dopo anno con queste presentazioni parallele comparative, ma sarà auspicabile anche disporre di una più importante quantità di prodotti dotati di maggiore omogeneità, mettendo in secondo piano suggestioni internazionali poco coerenti con il territorio.
Diciamo subito che le vendemmie 2020 e 2019 del Chianti Colli Fiorentini si sono rivelate al momento ancora molto giovani e discontinue, e anche questo ha contribuito a rendere meno netta la focalizzazione sull’identità territoriale.
La degustazione
Tra i migliori assaggi troviamo La Querce con il CCF Sorrettole 2019 dotato di frutto fragrante su leggera spezia, fresco e sapido e di buona lunghezza, il Torre a Cona CCF 2019 con profumi fragranti di piccoli frutti rossi, fragola, lampone, con palato sicuro e consistente e bello slancio finale, il Castello di Poppiano CCF Il Cortile 2019, dal frutto rosso maturo e caldo, sapido con tannino avvertibile ma dolce e un piacevole finale amaricante.
Bene anche Malenchini con il CCF 2020, profumo di ciliegia nera e nota delicatamente vegetale con un palato semplice ma molto invitante, e l’inossidabile Fiano con il CCF Ugo Bing 2018 con carattere tutto frutto, sostanza e freschezza.
Chianti Colli Fiorentini Riserva
Più esauriente la panoramica dei Chianti Colli Fiorentini Riserva con le buone vendemmie 2016 e 2018, con vini dotati di frutto fragrante e tonalità floreali, sapidi e articolati e generalmente dotati di buona persistenza.
Tra i preferiti gli orientali Badia a Corte CCFR 2018 di Torre a Cona, con piacevole e intenso floreale di garofano e rosa con lieve speziatura su un palato dolcemente fruttato e sapido, finale di buona lunghezza, e il vicino Malenchini CCFR 2018 speziato e floreale con ciliegia rossa, fluido sapido e fruttato di buona persistenza.
Poi abbiamo gli imprunetani CCFR La Torretta 2019 de La Querce con profumi di viola su fondo fruttato e un’intrigante nota terrosa e di catrame, saporito e avvolgente, e ancora il CCFR di Lanciola 2016 dai profumi speziati di tabacco e cuoio su fondo fruttato di ciliegia.
Degno di nota un sorprendente CCFR Villa Marcialla 2018 delle Fattorie Giannozzi, che rappresenta la zona di Barberino Tavarnelle molto vicina al confine del Classico. Ha profumi di frutto nero, mirtillo e mora con un fondo terroso di sottobosco, solido al palato è dotato di grande freschezza e sapidità su un tannino dolce e levigato.
Buoni anche il CCFR il Madiere 2019 della Tenuta San Vito, e il CCFR 2018 di Torre a Cona.
Gli altri Chianti
Meno interessanti i Chianti generici tra i quali spicca il Riserva 2015 di Marzocco di Poppiano per il suo naso floreale intenso di garofano fresco, elegante e sapido leggermente scontroso dato il finale amarognolo di liquirizia.
Ancor meno territoriali molti dei ben 28 IGT Toscana presentati. Comprensibili e interessanti in questo senso alcuni Canaiolo o Colorino in purezza, ma molto meno accattivanti le varietà internazionali.
Da segnalare due IGT da uve Canaiolo come il Malenchini 2020 leggero sapido e slanciato, di buona beva, e come il Belrosso 2020 de La Querce, con note di ciliegia che si fondono a fiori e tabacco biondo.
Notevole il Colorino Casamaggio 2018 di Torre a Cona per la sua ciliegia rossa fresca, la bocca solida sapida e vigorosa con la leggera rugosità tipica di questo vitigno.
Torre a Cona, la tenuta dei Rossi di Montelera nei pressi di Bagno a Ripoli, oltre ad aver presentato una gamma di prodotti molto interessante merita una segnalazione per l’apertura del ristorante gourmet con tanto di chef stellata, quella Maria Probst la cui mano felice aveva reso famosa la Tenda Rossa di Cerbaia.
Tra i vini da uve internazionali sono da citare senz’altro il piacevole M 2016 Merlot di La Querce di buona articolazione, il Terricci 2017 di Lanciola e il Vigna del Leone 2016 di Marzocco di Poppiano, denso ma dinamico, fruttato e balsamico per finire con il Tricorno 2016 del Castello di Poppiano.
Il 20 marzo a Firenze prenderanno il via le Anteprime di Toscana. Chianti Lovers aprirà le ostilità e darà la possibilità di fare qualche verifica in più, ma la raccomandazione per il prossimo anno è quella di ripetere per la terza volta questo interessante confronto cercando di caratterizzare maggiormente le provenienze dei singoli vini dall’anfiteatro dei Colli Fiorentini.
Paolo Valdastri
Degustazione del 1 Marzo 2022