Pressa Coquard

Champagne 2021.
Visite nella Montagne di Reims

Maison Champagne Gardet

La Maison Champagne Gardet fu fondata a Epernay nel 1895 da Charles Gardet e successivamente trasferita negli anni ‘30 dal figlio Georges a Chigny les Roses, un villaggio Premier Cru della Montagne de Reims. La Maison propone vini dalla qualità irreprensibile, ponendone alla base l’utilizzo di uve di altissima qualità.

Maison Gardet

La famiglia Prieux, attuale proprietaria, pone al centro delle attenzioni di produzione il rispetto delle tradizioni tramandate nel tempo come le cuvée ottenute dai «premiers jus» della spremitura.

Grande attenzione viene prestata all’elaborazione dei vini, lasciati invecchiare sulle fecce il più a lungo possibile, anche ben oltre i limiti minimi imposti dalla AOC Champagne.

Champagne Gardet resta una delle ultime Maisons ad invecchiare alcuni dei suoi vini di riserva in botti di quercia. Tutto il «savoir faire» della Maison risiede nel prezioso equilibrio tra tradizione e modernità che rende evidente tutte le peculiarità dello stile Gardet.

Maison Lepreux-Penet

Risale al periodo della Rivoluzione francese l’avventura della famiglia Penet a Verzy, Comune Grand Cru, vendendo il proprio raccolto a “negotian” muniti di pressoir, impianto di pressatura.

Maison Lepreux-Penet

Bisogna attendere il 1929, con la gestione di Louis-Gilbert Penet,  che decise di acquistare una propria pressa e di aderire allo statuto dei Récoltant Manipulant. Gli succede suo figlio Jean-Marie che fece uscire sul mercato l’etichetta Champagne Jean-Marie Penet.

Anni più tardi sua figlia Florence sposò Jean-Paul Lepreux e, con la loro unione, nacque la Maison attuale.

Storie di questo tipo ce ne sono a iosa nella Champagne. Intrecci di famiglie tutte dedite alla produzione del nettare degli dei.

Attualmente l’azienda è gestita dalla figlia Virginie e dal genero François che dopo 8 generazioni continuano tutti i processi tramandati come  la manualità che definirei ancestrale, conservando i metodi tipici di produzione. Le uve provengono dalle vigne situate a Verzy e Verzenay, e si fregiano della classificazione Grand Cru. Tutti i vini maturano in modo ottimale nelle crayères del XIX secolo conservate preziosamente a Verzy.

Vetrate Chagall alla Cattedrale di Reims

Poteva, all’interno del tour, mancare una visita a Reims?

Reims, città gruviera per i suoi chilometri di gallerie pieni zeppi di champagne.

La sua cattedrale, il ricordo storico di Giovanna d’Arco, il porto fluviale sul fiume Aine, le sedi delle Imperiali Maison, il dinamico centre ville. A Reims  tutto quanto ruota intorno allo champagne accompagnandolo nella Storia.

Terzo giorno dedicato alla Côte des Blancs

Maison Diogène Tissier

Non c’è stato viaggio nella Champagne senza una visita alla Maison Tissier dopo averla conosciuta, diversi anni fa, durante Vinoexpo a Bordeaux.

Vincent della Maison Tissier

Si è creata negli anni un’amicizia che va oltre ai contatti professionali. Ci troviamo in quella parte della Côte che passa sotto il nome di Côte-sud d’Épernay. Diversa territorialmente dalla restante Côte des Blancs. Come terreni, idroclima, microclima.

Chavot-Courcourt è il piccolissimo paesino (appena 365 anime) posto sulla parte pedocollinare con la sua Église Saint-Martin immersa nei vigneti che viene spesso fotografata come simbolo della Champagne.

Maison fondata nel 1931 da Diogene Tissier. Oggi, Vincent (3a generazione), nipote di Diogene, e sua moglie Nathalie continuano la storia della famiglia.

Vincent e Nathalie producono champagne nella pura tradizione dello Champagne. Non usano più diserbanti chimici in vigna. Ciò consente vini con sapori più minerali e floreali. Si stanno muovendo sempre più verso una gestione ragionata per ogni appezzamento al fine di sfruttare al meglio tutto ciò che la natura offre.

La pressa utilizzata è ancora la tradizionale Coquard da 4.000 chili. Gli champagne vengono sviluppati in una tinaia in acciaio inox, installata nel 2011. Alcune annate sono prodotte in botti di rovere. Il remuage manuel è riservato ai formati più grandi e ad alcune cuvée speciali. Una produzione di circa 120.000 bottiglie all’anno che pone questa Maison tra i “Négociant manipulant”.

Maison Bression

Maison Bression Sébastien

Ci troviamo ad Étoges, ad ovest della Côte des Blancs. Discendente da diverse generazioni di viticoltori, Sébastien coltiva il vigneto con passione e rispetto per l’ambiente. Orgogliosamente mostra la sua appartenenza all’Associazione dei “Vigneron Independent” (paragonabili alla nostra Fivi).

Una vinificazione molto rigorosa in piccoli volumi inox e barriques da 300 litri, danno vita a champagne rotondi e generosi. Per ottenere uve di ottima qualità, Sébastien pratica una coltivazione sostenibile e ragionata. La pressatura avviene il più velocemente possibile dopo la raccolta con pressa pneumatica  Dopo la seconda fermentazione gli champagne rimangono sui lieviti per un minimo di 2 anni fino a 5. Solo alla loro maturazione ottimale si procede alla sboccatura e ai successivi passaggi.

La città di Troyes

Infine Troyes

È il tramonto quando Troyes (esatta pronuncia “truà”), l’antica capitale della Francia, ci accoglie. La città situata sulla Senna, nel bel mezzo della regione Champagne, nel dipartimento dell’Aube, seduce chiunque la visiti. Il suo passato ricco di storia ed il patrimonio architettonico e urbano ben conservato affascina come non mai.

Le case a graticcio che risalgono al periodo medievale, le strette vie del centro con “la ruelle des Chats”, la via dei gatti, talmente stretta che i mici possono saltare da un tetto all’altro e le magnifiche vetrate.  Il cuore della città ha la forma esatta di un “tappo di champagne”, particolarità curiosa e sicuramente unica al mondo!

Ultimo giorno, rientro in Italia con sorpresa

Lasciata Épernay di buon ora e presa l’autostrada diretti a sud verso Digione-Lione per poi proseguire verso il traforo del Monte Bianco, ultima visita aziendale nel dipartimento dell’Aube e precisamente nella parte ovest, Bar-sur-Seine.

Maison Collet

Charles Collin

Radicata nel territorio della Côte des Bars dal 1952 (60 anni di vita),  riunisce oltre 140 viticoltori i cui vigneti ricoprono quasi 330 ettari di terra. Gli allevamenti prevedono il 92% di Pinot Nero e 8% di Chardonnay.

La ricerca della perfezione richiede un’esigenza che si impone a tutti nella Maison Charles Collin. Il segreto per rispondere a questa ricerca: realizzare la totalità dell’invecchiamento del vino dalla vendemmia a mano fino alla partenza delle bottiglie dall’azienda. Modernità  in tutte le fasi della produzione con strumenti di ultima generazione.

Insieme alle addette all’accoglienza Maison Collet

La Cooperativa Charles Collin possiede una riserva di 2.5 millioni di bottiglie chiamate “sur lattes” (ovvero già imbottigliate, in fase di invecchiamento) per una produzione annua intorno al milione.

Le Cuvées tradizionali vengono invecchiate 3 anni nella cantina, 5 anni per le Cuvées Charles e Belle Gabrielle.

Una grande sorpresa e allo stesso tempo un’avventura la visita da Charles Collin. Del resto, una risposta ai milioni e milioni di bottiglie di champagne che vengono prodotte ogni anno, dovevamo darla.

Di tutte le Maison ricordate pubblicherò articoli personalizzati con riferimenti specifici alle degustazioni effettuate. Chapeau!

“Lo champagne non si beve, si usa per brindare” (Gustave Flaubert)

Urano Cupisti